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Data aggiornamento: 2013/05/23
Domanda concisa
I nomi delle sure sono stati scelti da Iddio o dal Profeta? Qual è il motivo per il quale sono state chiamate con dei nomi particolari?
Domanda
I nomi delle sure sono stati scelti da Iddio o dal Profeta? Qual è il motivo per il quale sono state chiamate con dei nomi particolari - per esempio nomi di animali?
Risposta concisa
Un numeroso gruppo di esegeti e ricercatori coranici è convinto che i nomi delle sure, similmente ad altri aspetti, sono stati stabiliti da Iddio. Inoltre, considerando gli hadìth pervenutici tramite il Profeta dell'Islam (S), nei quali sono stati citati i meriti per la recitazione di molte delle sure (menzionate con il loro nome), diviene chiaro che i nomi di parecchie sure sono stati scelti all'epoca del nobile Profeta (S) da lui medesimo. Considerato anche che il Profeta dell'Islam (S) non parlava mai a proprio piacimento, ma ciò che diceva non era altro che rivelazione, è altrettanto corretto attribuire la scelta dei nomi a Iddio.
Il motivo per cui le sure del Corano sono state chiamate con determinati nomi, è da ricercarsi in quei nomi e nei contenuti delle sure in questione. A titolo d'esempio la sura Al-Baqarah è stata chiamata in questo modo, per via della vicenda del bovino (baqar) della tribù di Israele e la notevole saggezza presente in quella vicenda. La sura Al-Nisa' (le Donne) è così denominata dalle norme femminili in essa dettagliatamente spiegate. Pertanto il nome di ogni sura è adeguato al suo contenuto e dipende da quest'ultimo. Le sure che possiedono più nomi ne hanno uno che è più noto degli altri. Però i motivi che vengono citati per questi nomi non sono mai peculiari, poiché per dare un nome è sufficiente anche un minimo legame.
 
Risposta dettagliata
Analizzeremo i nomi particolari di alcune sure coraniche, specialmente quelli di animali, suddividendo la risposta in tre parti:
A. La suddivisione del Corano in sure
Il sacro Corano è composto di sure il cui numero di versetti varia da tre a 286. La suddivisione del Corano in sure, come la suddivisione in versetti, ha un’origine coranica e Iddio menziona il nome "sura" in certi versetti del Corano, per esempio: "[Questa è] una sura che abbiamo rivelato ..."[1] e "... portate allora una sura simile a questa ..."[2]. Inoltre Iddio sfidando i politeisti dice: «Oppure diranno: “[il Corano] Lo ha inventato”. Di': “Portatemi dieci sure inventate [da voi] simili a questa: e chiamate chi potete, all'infuori di Dio, se siete sinceri”»[3].
È chiaro che Iddio vuole che portino dieci sure come quelle del Corano. Ovviamente il Corano deve essere stato suddiviso in sure fin dal principio e possedere delle sure affinché una tale richiesta abbia senso. Se il Corano non fosse stato suddiviso in sure, una tale richiesta sarebbe stata considerata insensata e i politeisti avrebbero obiettato al riguardo.
B. I nomi delle sure coraniche
Ogni sura del sacro Corano ha un nome e molte di esse possiedono più nomi che sono stati citati negli hadìth. Un numeroso gruppo di esegeti e ricercatori coranici è convinto che i nomi delle sure, similmente ad altri aspetti, sono stati stabiliti da Iddio[4]. Inoltre, considerando gli hadìth pervenutici tramite il Profeta dell'Islam (S), nei quali sono stati citati i meriti per la recitazione di molte delle sure (menzionate con il loro nome), diviene chiaro che i nomi di parecchie sure sono stati scelti all'epoca del nobile Profeta (S) da lui medesimo[5]. A titolo d'esempio riporteremo alcuni hadìth dell'Inviato di Dio (S), dove egli cita le sure per nome.
1. "Chi recita la sura Al-ʽImran (3), per ogni suo versetto gli sarà data una protezione sul Ponte dell'Inferno"[6].
2. "Chi recita la sura Ya-Sin (36) e Al-Saffat (37) di venerdì e fa una richiesta a Iddio, essa gli sarà esaudita"[7].
3. "Imparate la sura Al-Baqarah (2) e la sura Al-ʽImran (3) ché queste due sure sono come due boccioli e il Giorno del Giudizio faranno ombra ai loro recitatori"[8].
4. Quel Nobile (S) disse: "Mi sono stati rivelati dei versetti che mai ne sono stati rivelati di eguali: essi sono i versetti Mu'awwadhatayn (le sure Al-Falaq e Al-Nas poiché incominciano con qul a'udh)"[9].
Queste parole testimoniano il seguente concetto: il Profeta dell'Islam (S) ha dato il nome alle sure. Inoltre considerando che il Profeta dell'Islam (S) non parlava mai a proprio piacimento, ma ciò che diceva non era altro che rivelazione[10], indirettamente si può attribuire la denominazione delle sure a Iddio, poiché Iddio aveva, in un certo senso, concesso questa libertà al Profeta dell'Islam (S).
È degno di nota che bisogna fare una distinzione tra i veri e principali nomi delle sure e i nomi che i musulmani utilizzarono per ricordarle facilmente. Per esempio la sura Al-Qadr (97) viene ricordata anche con "Inna anzalnah", o la sura Al-Insan (76) viene chiamata anche "Hal ata". Nonostante questi utilizzi siano riscontrabili anche negli hadìth pervenutici dai puri Imam (A), non va tuttavia dimenticato che ciò serve a presentare e ricordare, non a denominare. Per esempio si dice la sura Al-Insan, ovvero quella sura che incomincia con "Hal ata": questa può essere considerata una caratteristica peculiare che crea un’associazione mentale con la sura. In questo modo ogni gruppo può ricordare e chiamare esteriormente una sura in base ad una delle sue caratteristiche approvata e utilizzata comunemente. A titolo d'esempio la sura Al-Insan, per via dei versetti 6-9 che sono stati rivelati in merito ad Alì (A) e alla sua famiglia, viene chiamata "Ahl al-Bayt". Pertanto prima di esprimere qualsiasi opinione in merito ai nomi delle sure del Corano, bisogna considerare la differenza tra i nomi originali e quelli originati dalle eccellenze delle sure o da altri motivi. Ogni altro nome che non appartenga ai nomi diffusi nei Corani esistenti, è da ritenersi dubbio e non va utilizzato come base per i propri ragionamenti[11].
Inoltre il chiamare alcune sure con nomi di animali, come bovino, ragno, formica, ape, oppure con nomi di miscredenti e di ipocriti, se fosse avvenuto in base al volere di un gruppo di musulmani ma non fosse stato approvato da Iddio, indubbiamente sarebbe stato ostacolato da molti Compagni e tabi’in (Compagni dei Compagni). Soprattutto poiché, in apparenza, alcuni di questi nomi non sembrerebbero adeguati ad un libro divino e sacro, e potrebbero sembrare irriverenti. Dato che però tutti i Compagni avevano fede nell'origine divina di questi nomi, nessuno si pronunciò in merito e neanche uno dei tabi’in si sforzò di modificarli.
C. Il motivo del chiamare le sure coraniche con nomi particolari
Il motivo di questi nomi va ricercato in quei nomi e nei contenuti delle sure in questione. A titolo d'esempio la sura Al-Baqarah è stata chiamata in questo modo, per via della vicenda del bovino (baqar) della tribù di Israele e la notevole saggezza presente nella vicenda. La sura Al-Nisa' (le Donne) è stata chiamata in questo modo, per via delle norme femminili in essa dettagliatamente spiegate. Pertanto il nome di ogni sura è adeguato al suo contenuto e dipende da quest'ultimo[12]. Le sure che possiedono più nomi ne hanno uno che è più noto degli altri. Però i motivi che vengono citati per questi nomi non sono mai peculiari, poiché per dare un nome è sufficiente anche un minimo legame: "Nella denominazione è sufficiente un piccolo legame"[13].
Alcuni esegeti hanno citato anche altri motivi per i nomi delle sure coraniche; di seguito ci limiteremo a citarne alcuni:
1. La filosofia del chiamare la sura Al-An’am (i quadrupedi) con questo nome - La sura Al-An’am (6), come ogni altra sura, diffonde la luce del monoteismo e proietta la fede in Dio nell'essenza dell'essere umano. Riguardo al nome che le è stato attribuito e perché non possieda nomi come "Al-Hayyu Al-Qayyum" (il Vivente, l'Assoluto), "Al-Samad Al-Ahad", "Al-Quddus Al-A'là" oppure "Al-Hamd wa Al-Tasbih", ma tra tutti i nomi è stata chiamata Al-An'am (i quadrupedi), dobbiamo spiegare che "i quadrupedi" nel Corano sono simbolo di poca saggezza e idiozia, e l'essere umano pensa che tali esseri non trovino posto nell'ambito della fede e della conoscenza. Nonostante ciò Iddio ha chiamato questa sura Al-An'am (i quadrupedi). Il motivo è quello di modificare la nostra opinione sui quadrupedi e farci scoprire che essi sono grazie di Dio, e per certi aspetti ci conducono a Dio: essi rendono il credente consapevole delle responsabilità che ha nei confronti del proprio Signore. In questa sura, nei versetti dal 138 al 148, si parla di quadrupedi. Questo era quanto concerneva la filosofia dell’intitolare una sura del Corano "i Quadrupedi"[14].        
2. La filosofia del chiamare le sure Al-Naml (la Formica), Al-Nahl (l’Ape) e Al-'Ankabut (il Ragno) col nome di questi animali - Nel Corano vi sono tre sure intitolate ciascuna Al-Naml, Al-Nahl e Al-'Ankabut, che fanno rispettivamente riferimento alla formica, all'ape e al ragno; nella sura Al-Naml (versetto 82) è stata citata la termite con l'espressione "una bestia dalla terra". Ovviamente l’uso di tali definizioni nelle sure, è un modo di mostrare interesse per queste creature, vuole dare loro importanza in un'epoca in cui non venivano considerate. Soprattutto per il fatto che queste sure, tra i versetti e altre storie, citano solo il nome degli insetti in questione e non riportano una discussione indipendente riguardo a loro. Per esempio nella sura Al-Naml, mentre narra le vicende del nobile profeta Salomone (A), del suo viaggio e del suo passaggio dalla Valle delle Formiche, viene riportato un piccolo dialogo tra lui e la formica. Nonostante ciò la sura è stata chiamata con il nome di questa minuscola creatura[15].
 

[1] Sacro Corano, 24:1.
[2] Sacro Corano, 2:23.
[3] Sacro Corano, 11:13.
[4] Cfr.: Al-Tahrir wa al-Tanwir, Muhammad Ibn Ṭahir Ibn 'Ashur, vol. 1, p. 88, s.n., s.l., s.d.; Al-Mawsu'at al-Qur'aniyyah, Ibrahim Abyari, vol. 1, p. 338, Mu'assisat Sijil al-ʽarab, 1405 AH; Mabahith fi 'Ulum al-Quran, Sabhi Salih, p. 97, Manshurat al-Radhi, Qom, quinta ristampa, 1993; Ara' al-Mustashriqin hawl al-Qur'an al-Karim wa Tafsirah, 'Umar Ibn Ibrahim, vol. 2, p. 485, Dar al-tayyibah, Riaz, prima stampa, 1413 AH; Mujaz 'Ulum al-Qur'an, Dawud al-'Attar, p. 183, Mu'assisat A'lami, Beirut, terza ristampa, 1415 AH; Tarikh-e Qor'an, Muhammad Hadi Ma'refat, p. 77, Samt, Teheran, quinta ristampa, 2003. 
[5] Pajuheshi dar 'Ulum Qor'an, Habibollah Ahmadi, pp. 85-86, Fatima, Qom, quarta ristampa, 2002.
[6] Al-Misbah, Ibrahim Ibn 'Ali Kaf'ami 'Amili, pp. 438-439, Dar al-Radhi (Zahedi), Qom, seconda ristampa, 1405 AH. 
[7] Bihar al-Anwar, Mohammad Baqer Majlesi, vol. 89, p. 296, Dar ihya' al-turath al-'arabi, Beirut, seconda ristampa, 1403 AH.
[8] Al-Misbah, Ibrahim Ibn 'Ali Kaf'ami 'Amili, p. 439, Dar al-Radhi (Zahedi), Qom, seconda ristampa, 1405 AH.
[9] Tafsir Jawami' al-Jami', Fadhl ibn Hasan Tabarsi, vol. 4, p. 563, Entesharat-e Daneshgah-e Teheran va Modiryat-e Howze-ye 'Elmye-ye Qom, Teheran , 1998.
[10] "E neppure parla d'impulso: * non è che una Rivelazione ispirata". Sacro Corano, 53:3-4.
[11] Sakhtar-e Hendesi-e Sure-ha-ye Qor'an, Mohammad KHamegar, pp. 130-131, Sazman-e tabliġat-e eslami, Teheran, seconda ristampa, 2007.
[12] Tarikh-e Qor'an, Mohammad Hadi Ma'refat, pp. 77-78, Samt, Teheran, quinta ristampa, 2003; Ashnayi ba 'Ulum Qor'ani, Mohammad Mahdi Rokni Yazdi, p. 103, Astan-e Qods, Samt, Mashhad, Teheran, prima stampa, 2000. 
[13] Tarikh-e Qoran, Mohammad Hadi Ma'refat, pp. 78-79, Samt, Teheran, quinta ristampa, 2003.
[14] Tafsir-e Hedayat, Gruppo di traduttori, vol. 3, pp. 10 e 11, Bonyad-e pajuheshha-ye eslami astan qods-e radhavi, Mashhad, 1998.
[15] Tafsir-e Novin, Mohammad Taqi Sharya'ti, pp. 153 e 154, Sherkat-e sahami-e enteshar, Teheran, 1967.
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