Se per religione s’intende il complesso dei credi, dell’etica e delle norme che sono state rivelate da parte di Dio e sono state comunicate alle genti tramite i Profeti (A), in questo caso la religione è una sola e la differenza tra le religioni è sita in alcune norme secondarie che differiscono in base alle caratteristiche personali e sociali, dipendenti dalle condizioni spazio-temporali.
Se per religione s’intendono le religioni esistenti nel mondo, senza ombra di dubbio nel mondo odierno esistono numerose e differenti religioni. Sebbene in queste varie religioni siano visibili certe realtà, la forma completa della realtà e verità, nonché del puro monoteismo, è percepibile e ottenibile solamente in quella islamica.
Per ottenere la risposta è necessario chiarire alcune questioni, come la realtà della religione, i significati, i livelli della religione, la vera religione, la stabilità dell’Islam, il motivo delle divergenze tra le legislazioni religiose (sharia) e le denominazioni, il Corano e i libri celesti.
- La realtà della religione:
Il significato letterale del termine arabo din (religione) è umiltà, seguire, obbedienza, sottomissione e compenso. Il suo significato tecnico però è il complesso di credi, etica e norme per l’amministrazione della società umana e la formazione delle persone.
- I significati di din (religione) nel Corano:
Nelle frasi del Corano il termine din è stato utilizzato in due casi:
- Qualsiasi credo in un potere trascendente, sia vero che falso: “a voi la vostra religione, a me la mia”[1].
- Religioni divine: “In verità, la religione presso Allah è l'Islàm”[2].
- I livelli della religione:
In questa sede la nostra attenzione è volta al secondo utilizzo del termine religione che è peculiare delle religioni divine e possiede diversi livelli:
- Religione nafs al-amri: ciò che esiste nella conoscenza e nel volere divino per guidare l’essere umano verso la beatitudine, viene definito religione nafs al-amri.
- Religione rivelata: ciò che è stato inviato da Dio il Sublime attraverso i profeti divini per guidare l’essere umano verso la beatitudine, compone la religione rivelata.
La religione nafs al-amri è una:
Poiché un’unica essenza, malgrado tutte le differenze esteriori, accomuna tutti gli esseri umani, la religione nafs al-amri considera solo questa essenza comune.
La religione rivelata è multipla:
La realtà storica delle religioni, insieme alla storia e al Corano, sono una testimonianza sincera della numerosità delle religioni rivelate quanto il numero dei profeti divini. In questa sede per profeta s’intende un profeta portatore di una sharia e avente il compito di comunicarla[3].
- La religione reale:
Poiché la religione ha il fine di amministrare le questioni sociali umane e formare gli esseri umani, il criterio per stabilire la sua attendibilità si basa sulla coordinazione delle sue norme con i reali bisogni della società, sulla sua adeguatezza con i cambiamenti della società e la sua conformità con l’indole innata e l’andamento dell’essenza umana[4].
Perciò solamente chi ha creato l’essere umano e il mondo, conosce completamente l’essere umano, il mondo e il rapporto tra loro, e ha quindi la capacità di guidare l’essere umano. Con questa premessa si apprende che la vera religione è quella il cui credo, la cui l’etica e le cui norme sono state rivelate da Iddio e la religione falsa è quella che è stata stabilita da parte di altri che Dio.
- L’Islam, religione stabile:
Nel Sacro Corano la religione divina è stata ricordata con il nome di Islam e sono state avanzate delle argomentazioni in merito alla sua stabilità e durabilità.
La prima argomentazione avanzata per la stabilità della religione (Islam) poggia sull’origine soggettiva della religione. Questa argomentazione si ottiene dall’annessione di due versetti. Il primo versetto è nella nobile sura Ali-Imran e dice:
«ان الدین عندالله الاسلام»
“In realtà, la religione presso Allah è l’Islam”[5], ossia la sottomissione alla verità è l’unica religione riconosciuta ufficialmente da Iddio. Il secondo versetto si trova nella sura al-Nahl e recita:
«ما عندکم ینفد و ما عندالله باق»
“Quello che è presso di voi si esaurisce, mentre ciò che è presso Allah rimane”[6].
L’argomentazione che si deduce da questi due versetti, in sintesi, è che l’Islam è presso Allah e ciò che è presso di Lui rimane, quindi l’Islam rimane. La seconda argomentazione si basa sull’indole umana innata che è il luogo in cui si situa la religione, in altre parole l’Islam è stato rivelato per formare e far progredire l’indole umana innata, e quest’ultima è stabile e immutabile. Quindi una religione che è stata stabilita per educare l’indole delle persone, è stabile e comune.
Il sacro Corano al riguardo dice:
"فاقم وجهک للدین حنیفاً فطرت الله التی فطر الناس علیها لاتبدیل لخلق الله"
«Rivolgi il tuo volto alla religione come puro monoteista, natura originaria che Allah ha connaturato agli uomini; non c'è cambiamento nella creazione di Allah»[7].
Iddio il Glorioso ricorda questa unica religione, raccomandata dai cinque Profeti (A) Ulu al-'azm e approvata da tutte le religioni divine, in questo modo:
»شرع لکم من الدین ما وصی به نوحاً و الذی اوحینا الیک و ما و صینا به ابراهیم و موسی و عیسی ان اقیموا الدین و لا تتفرقوا فیه کبر علی المشرکین ما تدعوهم الیه الله یجتبی الیه من یشاء و یهدی الیه من ینیب«
«[Egli] ha stabilito per voi come religione, la stessa via che aveva raccomandato a Noè, quella che riveliamo a Te, [o Muhammad,] e che raccomandammo ad Abramo, a Mosè e a Gesù: “Assolvete alla religione e non fatene motivo di divisione”. Ciò a cui li inviti è invero gravoso per gli associatori: Allah sceglie e avvicina a Sé chi vuole e a Sé guida chi Gli si rivolge [pentito]»[8] [9].
- Divergenze fra religioni e denominazioni:
Il risultato della stabilità e dell’unità della religione divina è che le differenze tra le religioni divine non sono mai insite nel principio della religione, ossia l’Islam, bensì le differenze si trovano nelle denominazioni e legislazioni. Infatti il principio della religione, ovvero questioni quali il monoteismo, la rivelazione, la profezia, l’infallibilità, l’imamato, la giustizia, il barzakh, la resurrezione et similia, è quella linea generale su cui l’essere umano fonda il proprio sentiero, meta e avanzamento in conformità alla propria indole divina innata. Al contrario le regole particolari e pratiche sono adeguate agli aspetti naturali e materiali dell’essere umano, alle caratteristiche personali e sociali delle persone, che mutano secondo il tempo e il luogo.
Nel sacro Corano fin quando l’argomento del discorso sono i principi della religione o la sua linea generale, si parla dei profeti che si confermano a vicenda:
«مصدقاً لمابین یدیه من الکتاب و مهیمنا علیه»
«A conferma della Scrittura che era scesa in precedenza e lo abbiamo [il Corano] preservato da ogni alterazione»[10].
Però quando l’argomento diventano le regole pratiche particolari della religione, si parla di varietà, modifica, interpretazione e annullamento:
«لکل جعلنا منکم شرعة و منهاجاً»
«Per ognuno di voi abbiamo stabilito una sharia e un metodo»[11].
Le varie legislazioni sono vie e versioni differenti che si formano in base alle capacità dei popoli e alla posizione e dignità dei loro devoti e profeti. La loro moltitudine deriva o dal fatto che vengono presentate diverse facce di quella realtà unica che si manifestano durante i secoli, una dopo l’altra, oppure, più correttamente, sono conformi ai livelli di comprensione dell’umanità riguardo a quella realtà originale.
La rivelazione divina è un’unica corda di cui un’estremità è nelle mani degli esseri umani e l’altra presso Dio, e l’essere umano più avanza lungo questa via, più elevata diventa la sua percezione, senza che le percezioni supreme neghino quelle inferiori o codeste ostacolino la vista dei livelli superiori.
Questa corda è la stessa corda divina riguardo alla quale Iddio ha ordinato:
«و اعتصموا بحبل الله جمیعاً ولاتفرقوا»
«Aggrappatevi tutti insieme alla corda di Allah e non dividetevi tra voi»[12].
I livelli di questa corda iniziano dalle parole comuni tra la gente e continuano fino alla posizione:
»دنی فتدلی فکان قاب قوسین او ادنی»
«Poi s'avvicinò scendendo ancora più in basso, [finché] fu alla distanza di due archi o meno»[13].
Per questo motivo quando la persona più completa, vale a dire l’ultimo dei profeti, annuncia la conquista di questa posizione con il proprio avvento, l’alterazione, l’interpretazione, la modifica o l’annullamento delle legislazioni causate dalle varie posizioni in questo sentiero, terminano, e quando viene comunicata la sharia di questo profeta viene rivelato l’ultimo messaggio:
«الیوم اکملت لکم دینکم و اتمت علیکم نعمتی و رضیت لکم الاسلام دیناً»
«Oggi vi ho reso perfetta la vostra religione, ho completato su di voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l'Islàm»[14] [15].
- Il Corano e i libri celesti:
L’approvazione dei libri degli altri profeti da parte del Corano, accompagnata dalla sua eccellenza e inalterabilità, è il servizio più importante che ha compiuto nei loro confronti.
Un noto sapiente sciita, il defunto Kashif al-Ghita', al riguardo disse: «Se non fossero esistiti il profeta Muhammad (S) e il Corano, non sarebbe rimasto neanche il nome del cristianesimo e dell’ebraismo»[16], poiché la Torah e il Vangelo che descrivono Iddio che lotta con Giacobbe (A), presentano i Profeti (A) come dei beoni e accusano le donne pure, non sarebbero mai stati in grado di permanere.
Il sacro Corano, oltre alla diffusione del monoteismo, ha protetto tutti i profeti da questo tipo di accuse, lodando Abramo e gli altri Profeti (A) per la loro magnificenza e descrivendo Maria (A) quale donna pura: «O Maria, in verità, Allah ti ha prescelta, ti ha purificata ed eletta su tutte le donne del mondo»[17] [18].
[1] Sacro Corano, 109:6.
[2] Sacro Corano, 3:19.
[3] Per uno studio aggiuntivo e per conoscere gli altri livelli della religione cfr.: Mahdi Hadavi Tehrani, Mabani-e Kalami-e Ejtehad, p. 383-389.
[4] Abdollah Javadi Amoli, Shary'at dar Ayene-ye Ma'refat, p. 111 e 112, sintetizzato.
[5] Sacro Corano, 3:19.
[6] Sacro Corano, 16:96.
[7] Sacro Corano, 30:30.
[8] Sacro Corano, 42:13.
[9] Abdollah Javadi Amoli, Shary'at dar Ayene-ye Ma'refat, p. 118-120, sintetizzato.
[10] Sacro Corano, 5:48.
[11] Ibidem.
[12] Sacro Corano, 3:103.
[13] Sacro Corano, 53:8-9.
[14] Sacro Corano, 5:3.
[15] Shary'at dar Ayene-ye Ma'refat, pp. 118-120, sintetizzato.
[16] Kashif al-Ghita', Kitab al-Jahad, p. 391.
[17] Sacro Corano, 3:42.
[18] Shary'at dar Ayene-ye Ma'refat, pp. 122-123.