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Data aggiornamento: 2012/05/20
Codice sito fa19049 Codice archivio 26779
Domanda concisa
Quale Imam (A) recitava personalmente la du'a del Faraj?
Domanda
Quale Imam (A) recitava personalmente la du'a del Faraj? Specificate la fonte per favore.
Risposta concisa

Il termine faraj nel lessico arabo significa liberarsi dalla tristezza e dall’afflizione e risolvere le difficoltà[1]; nei libri di hadìth ove sono stati riportati du'a e atti da compiere per ottenere il faraj e risolvere le difficoltà, è stato considerato questo significato del vocabolario.

In questa sede ci limitiamo a citare tre du'a e una preghiera, le prime sono state definite Du'a del Faraj e la seconda Preghiera del Faraj:

  1. È stata narrata una du'a da parte del Profeta (S), che è anche chiamata Du'a del Faraj :

«اللَّهُمَّ إِنِّي أَسْأَلُكَ يَا اللَّهُ يَا اللَّهُ يَا اللَّهُ يَا مَنْ عَلَا فَقَهَرَ...»

«O Allah, certamente io Ti chiedo, o Allah, o Allah, o Allah, o Colui che ha dimostrato di essere superiore e ha quindi prevalso …»[2].

  1. La du'a nota con il nome di Du'a del Faraj dell’Imam del Tempo (A) in cui è presente la frase:

«فرجاً عاجلاً»

«una risoluzione in breve tempo delle difficoltà»[3] e inizia con:

«أللٌهُمَ (إلهِی) عَظُمَ البَلاءُ وَبَرِحَ الخَفَاءُ...»

«O Allah, grande è diventata la calamità e palese ciò che era celato …»[4].

  1. La preghiera che è stata riportata dall’imam Alì (A) ed è chiamata Preghiera del Faraj[5].

La du’a:

«أللٌهُمَ کُن لِوَلِیٌکَ...»

«O Allah, sii per il Tuo Wali …», invece, non è chiamata Du’a del Faraj in base al significato che è stato detto, bensì è una delle du'a che gli sciiti recitano per l’Imam del Tempo (AJ), ed è considerata uno degli atti meritori da compiere la notte che precede il ventitreesimo giorno di Ramadan. Naturalmente questa du'a può essere recitata ogni qual volta venga ricordato quel Nobile (AJ)[6].

 


[1] Muhammad ibn Mukarram ibn Manzur, Lisan al-'Arab, vol. 2, p. 343, voce al-faraj, Nashr Dar Sadir, Beirut, terza rist., 1414 AH; Fakhr al-Din Turayhi, Majma' al-Bahrayn, ricercatore e revisore: Seyyed Ahmad Hoseyni, vol. 2, p. 322, Nashr-e Ketabforushi-e Mortazavi, Teheran, terza rist., 1416 AH.

[2] Alì ibn Musa ibn Tawus, Muhaj al-Da'awat wa Minhaj al-'Ibadat, p. 90, Dar al-Zakha'ir, Qom, prima stampa, 1411 AH.

[3] In un’altra fonte questa du'a è stata riportata in modo leggermente differente e viene recitata dopo la Preghiera dell’Imam del Tempo (AJ). (Cfr.: Shaykh Muhammad ibn Hasan Hurr 'Amili, Wasa'il al-Shi'ah, vol. 8, p. 18, Mo'assese-ye Al al-Bayt (A), Qom, prima stampa, 1409 AH)

[4] Ibrahim ibn Alì 'Amili Kaf'ami, Al-Misbah , Jannat al-Aman al-Waqiyat wa Jannat al-Iman al-Baqiyah, p. 176, Nashr Dar al-Razi, Qom, seconda rist., 1405 AH.

[5] Hasan ibn Fadhl Tabarsi, Makarim al-Akhlaq, p. 329, Sharif Razi, Qom, quarta rist., 1412 AH.

[6] Shaykh Muhammad ibn al-Hasan Tusi, Tahzib al-Ahkam, ricercatore e revisore: Hasan al-Musavi Khorsan, vol. 3, p. 103, Dar al-kutub al-islamiyyah, Teheran, quarta rist., 1407 AH; Mafatih al-Jinan, Gli atti del sacro mese di Ramadan, du'a per la notte che precede il ventitreesimo giorno. 

 

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