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Data aggiornamento: 2011/03/13
Domanda concisa
Esistono dei motivi razionali perché l’imam Mahdi (AJ) sia in vita?
Domanda
Esistono dei motivi razionali perché l’imam Mahdi (AJ) sia in vita?
Risposta concisa

L’esistenza dell’Imam del Tempo (AJ) e il suo imamato sono questioni specifiche dell’imamologia per le quali non si possono utilizzare direttamente delle motivazioni razionali. Si può arrivare a tale risultato attraverso i motivi razionali generali dell’imamato, la necessità dell’esistenza di un imam in ogni periodo e altresì basandosi sugli hadìth e le informazioni storiche che indicano il nobile Mahdi (A) come unico imam di questo tempo.

La necessità dell’esistenza di un essere infallibile e di una prova divina in ogni epoca, trova il suo fondamento nelle varie motivazioni generali dell’imamato. Per esempio la profezia e l’imamato sono delle effusioni spirituali da parte di Dio e secondo “Il teorema della grazia” (qa'idat al-lutf) questa grazia deve essere perenne.

Gli hadìth che indicano l’Imam del Tempo (AJ) come unica persona infallibile e completa di quest’epoca sono talmente numerosi da non poter essere negati; infatti molti noti sapienti sunniti accettano ciò e nei propri libri hanno riportato che il Mahdi promesso è il figlio dell’imam Hasan 'Askari (A) ed è nato a Samarra nell’anno 255 AH; vive occulto e un giorno si manifesterà per ordine divino.

Accettare la lunga vita del nobile Mahdi (AJ) non pone alcun problema giacché egli, attraverso il sapere divino e l’utilizzo di metodi naturali e scientifici, può vivere in questo mondo per un periodo molto esteso senza manifestare segni d’invecchiamento. È inoltre possibile che Iddio ponga la propria prova (l’Imam) tra l’umanità al di sopra delle cause naturali e la renda immune da esse per applicare la giustizia e combattere l’oppressione.

Risposta dettagliata

L’imamato dell’Imam del Tempo (AJ) e la sua esistenza sono questioni specifiche dell’imamologia. In questo tipo di questioni la razionalità non è sufficiente[1], poiché questa può dimostrare solamente l’imamato in generale e la necessità dell’esistenza di un Imam (A) in ogni epoca.

L’imamologia generale stabilisce che razionalmente deve esistere un essere infallibile che sia una prova divina sulla terra. Se poi si collegano fonti storiche e hadìth che indicano la nascita e l’esistenza del nobile Mahdi (A) alla precedente premessa, sarà dimostrato che oggi, solamente questo nobile è intermediario dell’effusione divina ed è ancora in vita.[2]

Analisi delle due premesse di questo ragionamento

1.             L’argomentazione razionale per la necessità dell’esistenza di un imam in tutte le epoche:

a.             Il teorema della grazia - La profezia e l’imamato sono un’effusione spirituale da parte di Dio e secondo quest’argomentazione devono essere perenni. Questa ritiene che nella società islamica sia necessario un imam in qualità di criterio della verità e di protettore della società dall’errore assoluto.

È possibile che la seguente frase dell’Imam Sadiq (A) si riferisca all’argomentazione in questione: “Certamente Iddio, il Sublime, è più glorioso e grandioso del lasciare la terra priva di un imam”.[3]

I benefici dell’esistenza dell’imam occulto sono i seguenti:

i.                custodia della religione di Dio in generale;[4]

ii.                educazione delle anime predisposte;

iii.                permanenza della religione;

iv.                presenza di un modello che può essere imitato dalla gente.

b.            Il teorema della causa finale - In teologia viene dimostrato che Iddio ha un fine per le proprie azioni e poiché Egli è perfezione assoluta e ogni tipo di carenza è inammissibile, lo scopo delle azioni divine è legato alle creature; l’obiettivo dell’esistenza umana è l’essere umano perfetto, cioè l’uomo è come un albero il cui frutto è l’essere umano perfetto.

c.             Il teorema della “possibilità del superiore” - In filosofia viene trattato un teorema chiamato “possibilità del superiore” il cui significato è che la possibilità di un essere superiore precede quella di uno inferiore.[5] Nel mondo esistenziale l’essere umano è superiore a tutte le creature ed è impossibile che l’esistenza, la vita, il sapere, la forza, la bellezza, ecc., raggiungano gli esseri umani prima che queste perfezioni abbiano raggiunto un essere perfetto che è la prova di Dio.

d.            Il teorema dell’apparizione onnicomprensiva - L’identità assoluta di Dio nella sua manifestazione secondo le leggi dell’unità della sua sostanza non può essere decritta. D’altra parte le manifestazioni descrittive che appartengono al mondo esteriore sono dominate dalle leggi della pluralità. A questo punto l’ordine di Dio richiede una forma intermedia dove l’unità sostanziale o la molteplicità contingente non dominino una sull’altra affinché possa essere una manifestazione della verità dal punto di vista dei nomi descrittivi e dell’unità reale; questa forma non è altri che l’essere umano perfetto.[6]

In questo articolo ci fermiamo qua e in caso di necessità invitiamo il lettore a confrontare i libri che approfondiscono l’argomento.[7]

2.             Innumerevoli sono le prove storiche e gli hadìth inerenti alla nascita e all’esistenza del nobile Mahdi (AJ); per citare degli esempi riportiamo alcune fonti storiche:

a.             Molti famosi sapienti sunniti hanno accettato[8] e riportato nei propri libri che il Mahdi promesso è il figlio dell’imam Hasan 'Askari (A), nato a Samarra nel 255 AH, vive in occultamento e un giorno per ordine di Dio si manifesterà.[9]

b.            L’imam 'Askari (A) prima che nascesse suo figlio, l’imam Mahdi (AJ), diede notizia della wilayah di questo nobile. Ad esempio a sua zia, Hakima Khatun, disse: “Nella notte del quindicesimo giorno di sha'ban da Nargis Khatun nascerà mio figlio Mahdi”.[10]

Ahmad ibn Ishaq disse: “Ho sentito dire dall’imam Abu Muhammad 'Askari (A) che: ‘Lode e gloria a Dio che non mi ha portato via dal mondo prima di mostrarmi il mio successore e promesso Mahdi. Egli per caratteristiche fisiche, etiche e comportamentali è l’uomo più simile al Profeta di Dio (S). Iddio lo terrà occulto per un certo periodo e poi si manifesterà riempiendo il mondo di giustizia’ ”.[11] Inoltre il nobile 'Askari (A), dopo la nascita di suo figlio, informò le persone speciali e a lui vicine della nascita dell’imam Mahdi (AJ).

Muhammad ibn Alì ibn Hamzah disse: “Ho sentito dall’imam 'Askari (A) che: ‘La prova di Dio per i suoi servi, l’Imam e il mio successore, è nato all’alba del quindicesimo giorno nel 255 AH’ ”.[12]

Ahmad ibn Hasan ibn Ishaq Qumi riporta che quando nacque l’imam Mahdi (AJ) ricevette una lettera dall’Imam 'Askari (A) che diceva: “Mi è nato un figlio. Mantieni questo segreto poiché non lo svelerò se non ai compagni e a coloro che mi sono vicini”.[13]

Ibrahim ibn Idris riporta che l’imam Abu Muhammad 'Askari (A) gli mandò una pecora e disse: “Sacrificala per la nascita di mio figlio Mahdi e sfamati insieme alla tua famiglia”.[14]

c.             L’imam 'Askari (A) oltre ad annunciare la nascita dell’imam Mahdi (AJ) prima che avvenisse e informare i compagni in seguito, fece un altro passo, ovvero mostrò suo figlio, l’imam Mahdi (AJ), ad alcune persone per aumentare la fede e la certezza degli sciiti.

Ahmad ibn Ishaq riporta che l’Imam 'Askari (A) gli mostrò un bambino di tre anni e disse: “O Ahmad, se non eri caro a Dio e agli Imam, non ti avrei mostrato mio figlio. Sappi che questo bambino ha lo stesso nome e soprannome dell’Inviato di Dio ed è colui che riempirà la terra di giustizia”.[15]

Mu'awiyyah ibn Hakim, Muhammad ibn Ayyub e Muhammad ibn 'Uthman ibn Sa'id ‘Amri raccontano che: “Noi eravamo un gruppo di quaranta persone che si erano radunate a casa dell’imam Hasan 'Askari (A). Quel nobile ci mostrò suo figlio, l’imam Mahdi (AJ), e disse: ‘Questo è il vostro Imam e il mio successore’ ”.[16]

Alì ibn Bilal, Ahmad ibn Hilal, Muhammad ibn Mu'awiyyah ibn Hakim e Hasan ibn Ayyub riferiscono che: “Noi con un gruppo di sciiti ci eravamo riuniti a casa dell’imam Hasan 'Askari (A) e lo interrogammo riguardo al suo successore; dopo un’ora quel nobile ci mostrò un bambino e disse: ‘Dopo di me egli sarà il vostro Imam’ ”.[17]

'Umar Ahwazi racconta che: “L’imam Hasan 'Askari (A) mi mostrò suo figlio e disse: ‘Dopo di me mio figlio sarà il vostro Imam’ ”.[18]

Ibrahim ibn Muhammad riporta che: “Vidi un bel bambino a casa dell’Imam 'Askari (A), chiesi quindi a quest’ultimo: ‘O figlio dell’Inviato di Dio, chi è questo bambino?’. Quel nobile rispose: ‘Questo è mio figlio: è il mio successore’ ”.[19]

Ya'qub ibn Manfus racconta che: “Ero al cospetto dell’imam 'Askari (A) e gli chiesi riguardo all’Imam successivo. Egli rispose: ‘Apri la tenda’. L’aprii e vidi un bambino di cinque anni che veniva verso di noi e andò a sedersi sulle ginocchia del nobile 'Askari (A). Egli aggiunse: ‘Questo è il vostro Imam’ ”.[20]

d.            Dopo gli annunci dell’imam 'Askari (A) e l’aver mostrato suo figlio Mahdi alle persone speciali e fidate, spettava poi a loro informare gli altri sciiti della presenza dell’imam Mahdi (AJ) per salvarli dall’incertezza.

Personaggi come Hakima Khatun, la figlia dell’imam Muhammad ibn Musa al-Ridha (A), 'Uthman ibn Sa'id ‘Amri, Hasan ibn Husayn Alawi, Abdullah ibn 'Abbas Alawi, Hasan ibn Munzhar, Hamza ibn Abi al-Fath, Muhammad ibn 'Uthman ibn Sa'id ‘Amri, Mu'awiyyah ibn Hakim, Muhammad ibn Mu'awiyyah ibn Hakim, Muhammad ibn Ayyub ibn Nuh, Hasan ibn Ayyub ibn Nuh, Alì ibn Bilal, Ahmad ibn Hilal, Muhammad ibn Isma'il ibn Musa ibn Ja'far, Ya'qub ibn Manfus, 'Umar Ahwazi, Khadim Farsi, Abu Alì ibn Mutahhar, Abu Nasr Tarif Khadim, Kamil ibn Ibrahim, Ahmad ibn Ishaq, Abdullah Masturi, Abdullah Ja'far Himyari, Alì ibn Ibrahim Mahzyar, Abu Ghanim Khadim si sforzarono di informare gli sciiti della nascita dell’imam Mahdi (AJ).

Prestate attenzione a questo hadìth riportato da Hakima Khatun: “L’imam Hasan 'Askari (A) inviò un tale per invitarmi la quattordicesima sera del mese di sha'ban per l’iftar, poiché quella sera Iddio avrebbe svelato la propria prova [sulla terra]. Chiesi: ‘Di chi sarà questo neonato?’. Rispose: ‘Di Nargis’. Osservai: ‘Ma non vi sono segni di gravidanza in lei’. Replicò: ‘È come ho detto’. Mentre ero seduta arrivò Nargis che mi sfilò le scarpe dai piedi e disse: ‘Signora mia, come stai?’. Dissi: ‘Tu sei la mia signora e famiglia’. Ella si sorprese di queste mie parole e s’irritò, poi domandò: ‘Cosa stai dicendo?’. Risposi: ‘Iddio questa notte ti donerà un figlio che diventerà il signore di questo mondo e dell’Aldilà’. Dopo queste parole Nargis arrossì. Dopo l’iftar e l’aver eseguito l’ultima preghiera quotidiana andai a riposare. Trascorsa la mezzanotte mi alzai e recitai la preghiera meritoria della notte. In seguito agli atti meritori successivi alla preghiera andai nuovamente a dormire. Mi svegliai un'altra volta e vidi che Nargis si era alzata e stava eseguendo la preghiera della notte. Andai fuori dalla stanza per veder sorgere l’alba e questa stava incominciando ma Nargis era ancora a letto. A quel punto mi chiesi come mai la Prova di Dio non era ancora nata. A un tratto l’imam Askari (A) dalla stanza accanto disse: ‘Cara zia non aver fretta che il promesso è vicino’. Mi sedetti e recitai il Corano. Durante la recitazione all’improvviso Nargis si alzò in stato d’agitazione. Mi affrettai verso di lei e chiesi: ‘Senti qualche cosa?’. Rispose: ‘Sì’. Dissi ancora: ‘Pronuncia il nome di Dio, si tratta di ciò che ti avevo annunciato ieri sera, non preoccuparti e cerca di calmarti’. All’improvviso un velo di luce ci separò e mi accorsi che il bambino era nato. Quando alzai il velo vidi che il neonato si stava prosternando e invocava Iddio. A quel punto l’imam Hasan 'Askari (A) disse: ‘Zia, portami mio figlio’. Portai il neonato da quel nobile e questi lo abbracciò e gli accarezzò le mani, gli occhi e le articolazioni. Pronunciò poi l’azan nell’orecchio destro e l’iqamah in quello sinistro, e disse: ‘Figlio mio, parla’. Il neonato aprì le labbra per parlare, recitò la doppia testimonianza e salutò l’imam Alì (A) e gli altri Imam (A) in ordine fino a suo padre. In seguito l’imam 'Askari (A) mi disse: ‘Zia, porta il bambino dalla madre affinché la saluti e poi riportamelo’. Portai il neonato dalla madre e la salutò, poi lo riportai presso quel nobile. Egli disse: ‘Il settimo giorno vieni da noi’. Tornai come richiesto ed egli disse: ‘Cara zia, portami il bambino’. Glielo portai e come il primo giorno disse le due testimonianze di fede e salutò tutti gli Imam (A). In seguito recitò il seguente versetto: ‘Invece Noi volevamo colmare di favore quelli che erano stati oppressi, farne delle guide e degli eredi’[21]”.

Hakima Khatun racconta che un giorno dopo questo evento andò a casa dell’Imam (A) ma quando scostò la tenda non vide l’imam Mahdi (A) e chiese allora: “Dov’è l’Imam Mahdi (A)?”. Rispose: “Cara zia lui viene tenuto nascosto come il nobile Mosè (A)”.[22]

e.             Dopo il martirio dell’imam 'Askari (A), l’imam Mahdi (AJ) attraverso miracoli e valide prove, manifestò la propria presenza e imamato agli sciiti dell’imam 'Askari (A) eliminando così ogni tipo di incertezza o pretesto.

All’inizio dell’occultamento minore il più importante compito dei rappresentanti del Mahdi (A), le cui basi erano state preparate fin dall’epoca dell’imam Sadiq (A), era quello di cancellare ogni tipo di dubbio dagli sciiti e indurli alla certezza nell’Imam occulto e nei suoi quattro delegati, i quali svolsero tale compito tramite prove attendibili, atti miracolosi e scienze evolute provenienti dall’Imam (AJ).

Questi miracoli e prove a volte venivano presentati direttamente dall’imam Mahdi (AJ) agli sciiti e a volte per mezzo dei rappresentanti. In questo modo gli sciiti oltre a trovare certezza nell’esistenza dell’Imam (AJ) ne trovavano anche nei suoi quattro delegati. Questi miracoli e prove furono mostrati principalmente durante il periodo del primo rappresentante, ovvero 'Uthman ibn Sa'id ‘Amri, poiché in quel periodo gli sciiti erano ancora incerti sull’esistenza dell’imam Mahdi (AJ).

Seyyed ibn Tawus scrisse: “Molti compagni dell’imam Hasan 'Askari (A) hanno visto suo figlio, l’imam Mahdi (AJ), e hanno tramandato da lui hadìth e regole religiose. Inoltre questo nobile possedeva dei rappresentanti, i cui nomi, ascendenza e provenienza erano conosciuti, e che hanno raccontato i miracoli, le risposte a problemi difficili e molte informazioni occulte che l’Imam (AJ) tramandò dal Profeta (S)”.[23]

 

Esempi

Di seguito riportiamo alcuni esempi:

1.             Hadìth di Sa'd ibn Abdullah Ash'ari Qumi. Egli dice che: “Hasan ibn Nadhr che possedeva un ruolo importante tra gli sciiti di Qom, dopo la morte dell’imam 'Askari (A) era confuso. Lui, Abu Saddam e altri decisero di scoprire chi era l’Imam successivo. Hasan ibn Nadhr andò presso Abu Saddam e disse: ‘Quest’anno voglio andare al pellegrinaggio della Mecca’. Abu Saddam lo invitò a rinviare il viaggio ma Hasan ibn Nadhr disse: ‘No, ho fatto un sogno e ho paura, quindi devo andare’. Prima di partire incaricò Ahmad ibn Alì ibn Hammad di custodire i beni appartenenti all’Imam fin quando non si fosse scoperto chi era il successore dell’imam 'Askari (A). Andò a Baghdad e gli venne consegnata una lettera dell’Imam (AJ) così che poté accertarsi dell’imamato dell’imam Mahdi (AJ) e anche della sua rappresentanza da parte di 'Uthman ibn Sa'id ‘Amri”.

2.             Hadìth di Muhammad ibn Ibrahim ibn Mahzyar. Egli racconta che dopo la morte dell’imam Hasan 'Askari (A) dubitò del suo successore: «Mio padre era il rappresentante dell’Imam (A) e possedeva molti beni. Un giorno prese tutti i beni e mi chiese di accompagnarlo, quindi c’incamminammo. Durante il viaggio si ammalò e mi diede istruzioni riguardo ai beni: “Abbi timore di Dio e restituisci questi beni al suo proprietario. Chiunque ti mostri questo segno, affidagli i beni”, in seguito morì.

Rimasi qualche giorno in Iraq e poi ricevetti una lettera da parte di 'Uthman ibn Sa'id, dove erano elencati tutti i particolari dei beni, che conoscevamo solo io e mio padre».[24]

Muhammad ibn Ibrahim ibn Mahzyar tramite questo miracolo e prova veridica si accertò dell’Imamato dell’imam Mahdi (A) e anche della delega posseduta da 'Uthman ibn Sa'id.

3.             Hadìth di Ahmad Dinavari Sarraj. Egli racconta che: «Uno o due anni dopo la morte dell’imam Hasan 'Askari (A) partii da Ardabil (Iran) per andare in pellegrinaggio. Quando arrivai a Dinavar le persone erano incerte sulla successione dell’imam 'Askari (A) e col mio arrivo si rallegrarono. Mi affidarono tredicimila dinari che appartenevano all’Imam (A) per portarli a Samarra e consegnarli al suo successore. Dissi loro: “Il successore dell’Imam (A) non è ancora chiaro neanche a me”. Risposero: “Noi ci fidiamo di te, quando lo troverai consegnagli il denaro”. Presi i tredicimila dinari e li portai con me. A Kermanshah incontrai Ahmad ibn Hasan ibn Hasan, anche lui mi affidò mille dinari e alcuni pezzi di stoffa da consegnare all’Imam (A). Una volta a Baghdad incominciai a cercare il rappresentante dell’Imam (A) e mi dissero che tre persone affermavano di esserlo. Uno era Baqtani; andai da lui ma quando gli chiesi una prova veridica, non mi convinse. Andai quindi dal secondo che si chiamava Ishaq Ahmar però non lo giudicai sincero. Infine andai dal terzo Abu Ja'far o 'Uthman ibn Sa'id …. Dopo alcune premesse gli dissi: “Possiedo dei beni della gente che devo consegnare al successore dell’imam 'Askari (A); sono confuso e non so cosa fare”. Egli mi rispose: “Vai a Samarra a casa di Ibn al-Ridha (l’imam Hasan 'Askari -A-) e vi troverai il rappresentante dell’Imam (A)”.  Andai a Samarra e cercai il delegato a casa dell’Imam (A). Il custode mi disse: “Aspetta che adesso esce”. Un attimo dopo arrivò un individuo che prendendomi per mano mi accompagnò in casa. Dopo alcune domande gli dissi: “Ho portato dei beni dalla regione del Jabal e cerco un segno. Sono costretto a chiedere una prova ad ogni persona per stabilire la sua delega e poi consegnargli i beni”. In quel momento portarono del cibo ed egli mi disse: “Mangia, riposa un po’ e in seguito il tuo problema verrà risolto”. La sera tardi quell’uomo mi consegnò una lettera dove c’era scritto: “È arrivato Ahmad ibn Muhammad Dinavari con tale quantità di soldi e stoffa”; inoltre erano elencati ulteriori dettagli. Per esempio c’era scritto che nel sacchetto del figlio del tal armaiolo ci sono sedici dinari, un sacchetto appartiene a tal individuo di Kermanshah e una determinata stoffa appartiene ad Ahmad ibn Hasan Madarani il cui fratello vende lana, ecc. Con questa lettera il mio dubbio svanì ed ebbi la certezza che 'Uthamn ibn Sa'id ‘Amri era il rappresentante dell’Imam (AJ). Egli in questa lettera mi ordinò di portare i beni a Baghdad e di consegnarli a quello stesso individuo che avevo incontrato».[25]

4.             Hadìth di Muhammad ibn Alì Aswad. Egli riferisce che: «All’inizio dell’occultamento minore un’anziana signora mi diede una stoffa e mi chiese di consegnarla al rappresentante dell’imam Mahdi (AJ). Portai quella stoffa e molte altre fino a Baghdad e quando arrivai mi diressi da 'Uthman ibn Sa'id che disse: “Dai tutti i beni a Muhammad ibn 'Abbas Qumi”. Io li affidai tutti a lui tranne la stoffa di quell’anziana signora; in seguito ricevetti un messaggio di 'Uthman ibn Sa'id da parte dell’Imam (A) che ordinava di consegnargli anche quella stoffa».[26]

5.             Hadìth di Ishaq ibn Ya'qub. Egli narra che sentì dire da 'Uthman ibn Sa'id: «Un uomo iracheno giunse presso di me portando con sé dei beni per l’Imam (AJ). Quest’ultimo li restituì e disse: “Utilizza quattrocento dirham per pagare ciò che spetta a tuo cugino”. Quell’uomo si sorprese e dopo alcuni conti si accorse che doveva quattrocento dirham a suo cugino. Rese quindi il debito e il resto lo diede nuovamente all’Imam (AJ) che questa volta accettò».[27]

6.             Hadìth di Muhammad ibn Alì ibn Shazan. Egli racconta che: “Avevo raccolto alcuni beni della gente per consegnarli all’Imam (AJ); mancavano venti dirham per arrivare a cinquecento e li aggiunsi io. Poi inviai questa somma con una lettera a 'Uthman ibn Sa'id, il delegato dell’imam Mahdi (AJ), senza accennare niente. Nella risposta egli scrisse che aveva ricevuto cinquecento dirham e che venti appartenevano a me”.[28]

Tramite questi miracoli e prove veridiche avvenute all’inizio dell’occultazione minore, tutti gli sciiti dell’imam Hasan 'Askari (A) si sincerarono dell’imamato dell’Imam Mahdi (AJ) e della sua rappresentanza da parte di 'Uthman ibn Sa'id. La confusione e i dubbi creatisi tra gli sciiti riguardo all’imamato a causa dell’occultazione dell’Imam Mahdi (AJ), attraverso gli sforzi sinceri dei suoi rappresentanti furono totalmente risolti i primi anni dell’occultazione minore.

Gli sciiti grazie ai miracoli e alle conoscenze occulte del nobile Mahdi (AJ) compresero due realtà:

1.             Hanno capito che il percorso dell’imamato designato dall’epoca del Profeta (A) e dell’imam Alì (A) è stato compiuto correttamente; l’imamato era passato dall’Imam Hasan 'Askari (A) a suo figlio Mahdi (AJ) e durante l’occultamento breve l’imam Mahdi (AJ) avrebbe guidato la gente senza manifestarsi.

2.             La società segreta dei rappresentanti che in passato agiva guidata dagli Imam (A), era attiva anche durante l’occultamento minore, e 'Uthman ibn Sa'id ‘Amri era stato scelto dall’Imam (AJ) come responsabile di questa società.

In base a ciò gli sciiti erano certi dell’imamato dell’imam Mahdi (AJ) e della delega dei suoi rappresentanti scelti.

Dopo la morte di 'Uthman ibn Sa'id ‘Amri l’incarico venne affidato a suo figlio Muhammad ibn 'Uthman per ordine del nobile Mahdi (AJ). Dopo di che la gente dubitò della delega di Muhammad ibn 'Uthman e non della presenza dell’Imam del Tempo (AJ). Quest’ultimo però attraverso dei miracoli e delle prove veridiche fece in modo che la gente fosse certa della rappresentanza di Muhammad ibn 'Uthman; solamente alcuni individui  bramosi di potere contrastarono Muhammad ibn 'Uthman. Essi affermarono falsamente di essere rappresentanti, ma Muhammad ibn 'Uthman grazie a miracoli e prove veridiche, confutò le loro dichiarazioni e gli sciiti furono ancor più certi della sua autenticità.[29] In seguito, anche all’epoca del vicario successivo, Husayn ibn Ruh, alcuni sciiti lo osteggiarono ma dopo alcuni miracoli si arresero e si scusarono.[30]

Dopo Husayn ibn Ruh la luogotenenza passò ad Abul-Hasan Alì ibn Muhammad Samari. L’ultima missiva scritta dall’Imam (AJ) durante l’occultamento minore, è considerata un altro miracolo. L’imam Mahdi (AJ) il nono giorno del mese di sha'ban nel 329 AH scrisse una lettera in cui rivolgendosi ad Abul-Hasan Alì ibn Muhammad Samari comunicò: “Tu tra sei giorni lascerai questo mondo, riordina l’associazione del vicariato e restituisci i beni alla gente, dopo di che il vicariato eletto sarà annullato”. In un hadìth un tale racconta che: “Mi recai da Abul-Hasan Alì ibn Muhammad Samari; egli mi mostrò la lettera e il giorno indicato andai e vidi che Abul-Hasan Alì ibn Muhammad stava morendo”.[31]

Questa lettera è un'altra prova dell’autenticità sciita e della presenza dell’Imam del Tempo (AJ).

 

La longevità dell’Imam del Tempo (AJ)

Questo tema è un ramo della questione concernente la “vita”. La realtà e la sostanza della vita per l’umanità sono verità contorte, che probabilmente non riuscirà mai a capirle. Se consideriamo la vecchiaia, una qualità accessoria della vita oppure una legge naturale che in qualità di accidente sul corpo di un essere vivente col passare del tempo lo fa invecchiare e infine morire, non vuol dire che questo fenomeno non può essere flessibile e ritardato. Infatti la scienza umana ha ottenuto notevoli risultati nella cura dell’invecchiamento. Alla fine del XIX secolo grazie al progresso scientifico la speranza di vita è aumentata e forse in un futuro non lontano questo sogno si avvererà. Riguardo alla longevità del Mahdi promesso (AJ), non c’è da sorprendersi e dal punto di vista scientifico e teorico è possibile; questo nobile grazie al suo sapere divino e utilizzando metodi naturali e scientifici può rimanere a lungo sulla terra senza mostrare segni d’invecchiamento.

Da un altro lato se consideriamo la vita breve, una legge normale e maggioritaria, la possibilità di eccezioni in ogni cosa, tra cui le questioni naturali, è un fatto chiaro e indiscutibile. Ad esempio tra la flora e la fauna certe specie possiedono una lunga vita. Quindi che problema c’è se anche nel mondo umano consideriamo la prova di Dio un’eccezione che domina sulle cause naturali ed è flessibile alle leggi naturali, dato che è una riserva e supporto che garantisce la giustizia ed elimina l’oppressione? È una cosa possibile anche se non consueta. Come dice l’allamah Tabatabai: “Il tipo di vita dell’Imam occulto (AJ) si può accettare come una cosa soprannaturale, ma non impossibile, giacché scientificamente non si può negare la soprannaturalità, né dimostrare che le cause presenti nel mondo siano solo quelle che noi vediamo e conosciamo, e non esistano quindi quelle di cui noi non siamo a conoscenza o non abbiamo mai visto oppure capito le conseguenze. Perciò è possibile che un individuo o più di uno, influenzati da certe cause, possano giovarsi di una lunga vita e vivere per mille o migliaia di anni”.[32]

Un altro aspetto è che nella storia sono esistite molte persone longeve di cui il più attendibile dal punto di vista delle fonti è il nobile Noè (A). Il Corano dice che per novecentocinquanta anni fu solamente profeta e quindi di sicuro la sua vita fu più lunga.[33] Un altro esempio è la vita del nobile profeta Khidhr (A)[34].[35] Possiamo quindi accettare la longevità dell’Imam Mahdi (A) dato che razionalmente non può essere confutata.



[1] Un’argomentazione e un motivo razionale non possono presentare un individuo poiché un particolare non basta per definire né può essere definito.

[2] Cfr.: Ayatollah Hasanzade Amoli, Nahj al-Wilayah, pp. 7 e 8.

[3] Basa'ir al-Darajat, pag. 485, parte 10, hadìth 3.

[4] Sharif al-'Ulama', Kashf al-Qina', pag. 148.

[5] Nihayat al-Hikmah, pp. 319 e 320.

[6] Cfr.: Tamhid al-Qawa'id, pag. 172; Ayatollah Javadi Amoli, TahrirTamhid al-

awa'id, pp. 548-555.

[7] Può essere utile leggere il libro Mo'udshenasi di Alì Asghar Rezvani, pp. 267-283.

[8] Alcuni ricercatori hanno nominato più di cento sapienti sunniti che hanno riportato la nascita dell’imam Mahdi (AJ) nei propri libri.

[9] Muhammad ibn Talhah Shafi'i nel libro Mutalib al-Sa’ul; Ibn Sabbagh Maliki nel libro Al-Fusul al-Muhimmah; Ibn Hajar Shafi'i nel libro Al-Sawa'iq al-Muhriqah; Ibn Khallakan nel libro Wafiat al-A'yan.

[10] Muntakhab al-Athar, pp. 398 e 399.

[11] Bihar al-Anwar, vol. 51, pp. 161 e Muntakhab al-Athar, pag. 397.

[12] Muntakhab al-Athar, pag. 397.

[13] Ithbat al-Hudah, vol. 6, pag. 436; Dadgostar-e Jahan, pag. 103.

[14] Bihar al-Anwar, vol. 52, pag. 22.

[15] Ivi, pp. 23 e 24.

[16] Yanabi' al-Mawaddah, pag. 460; Bihar al-Anwar, vol. 52, pag. 26.

[17] Ithbat al-Hudah, vol. 6, pag. 311; Dadgostar-e Jahan, pag. 107.

[18] Yanabi' al-Mawaddah, pag. 46.

[19] Dadgostar-e Jahan, pag. 107.

[20] Bihar al-Anwar, vol. 52, pag. 25.

[21] Sacro Corano, 28:5.

[22] Yanabi' al-Mawaddah,pp. 449 e 450.

[23] Al-Tara'if fi Ma'rifat Mazhab al-Tawa'if, vol. 1, pp. 183 e 184; Zendeghani-e Navvab-e Khass-e Emam-e Zaman (AJ), pp. 93 e 94.

[24] Ivi, pag. 518, hadìth 5; Rijal Kashshi, vol. 2, pag. 813.

[25] Bihar al-Anwar, vol. 51, pp. 300 e 302.

[26] Ivi, p. 335.

[27] Ivi, p. 326.

[28] Kulayni, Usul al-Kafi, vol. 1, pp. 523 e 524.

[29] Cfr.: Bihar al-Anwar, vol. 51, pp. 316 e 336; Kamal al-Din, pag. 398.

[30] Cfr.: Jasem Hosseyni, Tarikh-e Siasi-e Gheybat-e Emam-e Davazdahom (AJ), pag. 197.

[31] Kamal al-Din, pag. 516; Bihar al-Anwar, vol. 51, pag. 361.

[32] Allamah Tabatabai, Shi'eh dar Eslam, pag. 151.

[33] Sacro Corano, 29:14.

[34] Kamal al-Din, vol. 2, pag. 385.

[35] Majalle-ye Hozeh, n. 70-71, Vije-ye Baqiyyatullah al-A'zam (A), pag. 46 in poi.

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