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La risposta a questa domanda è possibile spiegando la filosofia dell’Occultamento, la questione dell’Attesa e le conseguenze e benedizioni portate dalla presenza dell’imam Mahdi (AJ) durante il suo occultamento.
Si dice che alcune delle ragioni dell’Occultamento siano che l’Imam (AJ) non deve essere vincolato da un patto di fedeltà con nessuno oppure che in tal modo egli è al sicuro dal pericolo di essere ucciso. È chiaro che queste motivazioni non giustificano che l’Imam (AJ) sia nato prima della sua manifestazione; tuttavia ce ne sono altre che giustificano la necessità del suo essere vivo:
a. L’Imam cambierà le condizioni del mondo e ricostruirà una civiltà basata sui valori divini. Ciò non sarà possibile se non nel caso in cui la gente abbia sperimentato vari governi e civiltà provando sulla propria pelle le loro carenze nello stabilire i valori umani, si crei così l’attesa per l’istituzione del governo dell’Imam (AJ) e si preparino le premesse affinché la gente lo accetti.
b. L’occultazione dell’Imam (AJ) è un modo per mettere alla prova i servi di Dio. Ciò che giustifica la necessità di questa prova, giustifica anche la necessità di un imam vivo e occulto come mezzo per attuare questa consuetudine divina (cioè mettere alla prova i Suoi servi).
c. Con l’occultamento dell’Imam (AJ) nasce anche il concetto di attesa. L’Attesa favorisce sia l’edificazione di se stessi che della società; queste sono possibili pur non credendo in un imam vivo, tuttavia credere nella presenza di un imam vivo che potrebbe manifestarsi in qualsiasi momento raddoppia la possibilità di ottenere queste due influenze personali e sociali.
Negli hadìth l’Imam Mahdi (AJ) durante la sua occultazione è paragonato al sole dietro le nuvole, di seguito riportiamo alcune benedizioni di questa sua presenza:
- Quando un generale si presenta vivo sul campo di battaglia, i suoi soldati nutrono speranze, quindi anche un imam vivo dona speranza.
- La vigilanza di un imam vivo che osserva le azioni dei suoi seguaci infonde una particolare influenza educativa e favorisce l’edificazione di se stessi.
- Tutti gli Imam infallibili (A) e i successori divini di cui l’ultimo è l’imam Mahdi (AJ), in qualsiasi tempo, siano essi manifesti od occulti, sono i tesorieri delle scienze divine e dei segreti, e altresì i protettori delle prove e delle fonti della pura religione dell’Islam. Pertanto essi non consentono a nessuno di aggiungere alcunché alla religione e proteggono e vivificano i concetti islamici permanenti nella loro forma originale. Essi permettono così che l’ultima religione, completatasi con l’interruzione perenne della rivelazione, entri ampiamente in tutti gli aspetti della vita. Questo gravoso dovere divino è possibile con la presenza benedetta dell’Imam del Tempo (AJ).
- Alcuni sono in grado di andare al di là delle nuvole e godere in modo diretto dei raggi del sole (l’Imam) e con questo legame gradualmente edificare se stessi.
- Noi crediamo che l’Imam (AJ) sia responsabile della tutela (wilayah) dell’anima e delle azioni della gente, e che la guida di questa è sotto la sua supervisione. Farla arrivare alla meta è un dovere dell’Imam infallibile (A) e ciò esige che l’Imam (AJ) sia vivo.
- L’essere umano perfetto è il fine della creazione e se un giorno un essere umano perfetto non fosse presente sulla terra, la terra si rivolterebbe, e chi oltre all’imam infallibile può affermare di essere un essere umano perfetto?
- Per stabilire un contatto tra il Regno divino e il mondo materiale è necessario qualcuno che abbia accesso a entrambi, che sia esecutore della grazia divina ed egli non è altri che l’essere umano perfetto (la prova) che dev’essere presente sulla terra in qualsiasi epoca.
La risposta a questa domanda è possibile da una parte spiegando la filosofia dell’Occultamento e la questione dell’Attesa, e dall’altra affrontando il quesito se la presenza dell’imam Mahdi (AJ) durante il suo occultamento porti delle benedizioni. Prima di trattare la filosofia e le conseguenze dell’Attesa, dobbiamo ricordare che il motivo dell’Occultamento è un segreto cui non abbiamo accesso[1]; tuttavia grazie agli hadìth e all’intelletto possiamo dedurre alcune motivazioni, che possiamo riunire in due gruppi:
1. Ciò che riguarda l’imam Mahdi (AJ).
2. Ciò che concerne le altre questioni.
Primo gruppo:
- Negli hadìth è riportato che l’Imam (AJ) si è occultato affinché non sia vincolato da un patto di fedeltà con nessuno[2].
- A volte il fatto che egli sia al sicuro dal pericolo di essere ucciso è citato come filosofia del suo occultamento[3].
- L’Imam cambierà le condizioni del mondo e attuerà riforme sotto tutti i punti di vista, sradicherà la civiltà basata sull’oppressione e la ricostruirà in base ai valori divini. Ciò non sarà possibile se non nel caso in cui la gente abbia sperimentato vari governi e varie civiltà e abbia provato sulla propria pelle le loro carenze nello stabilire i valori umani, si crei così l’attesa per l’istituzione del governo dell’Imam (AJ) e si preparino le premesse affinché la gente lo accetti.
Secondo gruppo:
- In alcuni hadìth il mettere alla prova i servi di Dio è riportata quale filosofia dell’Occultamento. L’imam Musa ibn Ja'far (A) disse: “Quando il quinto discendente del settimo Imam (A) si occulterà, state attenti alla vostra religione, non sia mai che qualcuno vi allontani da essa. O figlio mio! L’ultimo Imam (AJ) sarà costretto a occultarsi e un gruppo di credenti abbandonerà la propria fede. Iddio metterà alla prova i suoi servi attraverso l’Occultazione”[4].
- L’Attesa favorisce l’edificazione di se stessi.
L’Attesa è un concetto che acquista significato solo con l’Occultamento, senza quest’ultimo nemmeno il primo avrebbe senso. L’attesa del governo giusto si compone di due aspetti: estraniarsi dallo stato attuale e desiderare uno stato migliore. Se questi due aspetti si radicano nell’animo umano, sortiranno due effetti: non collaborare e non coordinarsi con i fattori o gli individui che portano oppressione e deviazione da una parte; prepararsi fisicamente e spiritualmente per istituire l’unico governo mondiale dall’altra. Questi due effetti favoriranno l’attività, la consapevolezza e il risveglio dell’essere umano. È per questo che l’Attesa viene considerata un atto di adorazione[5], e coloro che sono in attesa è come se fossero nella tenda dell’imam Mahdi (AJ) o sotto la sua bandiera[6].
L’attesa di una rivoluzione in cui i peccatori e gli oppressori non hanno posto esige che colui che è in attesa edifichi se stesso in modo da non appartenere a questi gruppi.
Se a ciò aggiungiamo gli hadìth che sostengono che l’Imam (AJ) durante il suo occultamento è sempre attento alla condizione dei suoi seguaci e ogni settimana considera le loro azioni[7], si può dedurre che l’influenza educativa di un imam vivo è maggiore del credere in un imam che nascerà in futuro e istituirà un governo mondiale unico.
- L’Attesa non favorisce solo l’edificazione personale ma anche quella sociale, infatti ciò di cui siamo in attesa non è un programma individuale, perciò il vero muntazir[8] s’impegna anche alla formazione degli altri.
- I veri muntazir non solo non perdono le speranze vedendo la diffusione della corruzione, ma ne ravvisano il raggiungimento dello scopo e pertanto non si fanno coinvolgere[9].
Non perdere le speranze e non farsi compromettere dalla corruzione è possibile anche supponendo che l’Imam (AJ) nasca all’epoca della manifestazione, tuttavia è ovvio che con la presenza di un imam vivo questi due effetti sono sia più diffusi sia più duraturi.
Le benedizioni della presenza dell’imam Mahdi (AJ) durante il periodo dell’Occultamento
- Dare speranza - Credere in un imam vivo che è possibile si manifesti in qualunque momento è come la presenza di un generale vivo sul campo di battaglia, che infonde fiducia e speranza di vincere nei soldati.
- Effetto educativo e edificante - Come è stato detto, prestare attenzione alla realtà di un imam vivo che ogni settimana vigila i suoi seguaci, può avere un’influenza educativa particolare sugli individui; infatti da alcuni versetti come “Di': «Agite, Allah osserverà le vostre opere e [le osserveranno] anche il Suo Messaggero e i credenti … »”[10], e numerosi hadìth riguardo al fatto che le azioni dei probi e dei peccatori sono mostrate al nobile Profeta dell’Islam (S) e agli infallibili Imam (A) ogni giorno, oppure ogni lunedì o giovedì, si può dedurre la necessità di controllare e disciplinare le proprie azioni.
I credenti in attesa considerano le proprie azioni come se l’Imam (AJ) le vedesse e per timore di turbarlo o rimanere privati della sua considerazione, sono attenti al proprio comportamento; inoltre per avvicinarsi a lui e attirare la sua attenzione s’impegnano a perfezionarsi e prepararsi per la sua manifestazione[11].
- Proteggere la religione divina - Il Principe dei Credenti Alì (A) in un suo breve ma luminoso discorso cita la necessità della presenza di guide divine in tutte le epoche: “Sì, la terra non rimane mai senza un insorto per Allah dotato di prove (hujjah), sia egli palese o nascosto, affinché le prove e le fonti divine non siano alterate o dimenticate”[12].
Con il passare del tempo, il confondersi delle opinioni personali con le questioni religiose, le varie tendenze verso progetti fallaci di scuole di pensiero deviate e l’allungarsi di mani corrotte sui concetti divini, fanno sì che il principio di alcune di queste norme vada perso oppure sia rovinosamente alterato.
Questa pura acqua scesa dal cielo della rivelazione, attraversando la mente dell’uno e dell’altro, si contamina e perde la sua limpidezza iniziale. Questa luce splendente, attraversando i vetri oscuri di menti buie, diventa sempre più debole. In poche parole, con le varie interpretazioni e aggiunte personali si arriva a un punto in cui a volte è difficile ritrovare il messaggio originale.
Non è quindi necessario che tra i musulmani ci sia qualcuno in grado di proteggere i concetti eterni degli insegnamenti islamici nella sua forma originale e mantenerli tali per le generazioni future? Ci sarà forse una futura rivelazione? Giammai! La porta della rivelazione è stata chiusa poiché il nobile Muhammad (S) è l’ultimo profeta. Allora come si può proteggere la religione originale e impedire alterazioni, cambiamenti e superstizioni, custodendola per le generazioni future? Esiste forse altra possibilità oltre a una guida infallibile che continui questa via, sia essa palese e conosciuta oppure nascosta e sconosciuta (“affinché le prove e le fonti divine non siano alterate o dimenticate”)?
Il petto dell’Imam (AJ) e la sua nobile anima sono uno scrigno incorruttibile per custodire le fonti della religione divina che protegge tutti i principi originali e celesti di questi insegnamenti affinché “le prove divine e i Suoi chiari segni non siano corrotti o dimenticati”[13].
- Educare un gruppo speciale - L’imam Mahdi (AJ) durante il periodo del suo occultamento è come il sole dietro le nuvole[14]. Il fatto che il sole sia dietro le nuvole non vuol dire che le creature non ne traggano profitto o che il sole non ne dia. Una delle benedizioni dell’imam Mahdi (AJ) durante il periodo del suo occultamento è che alcuni sono in grado di andare al di là delle nuvole, godere in modo diretto dei raggi del sole e edificare gradualmente se stessi con questo legame.
- Influenza spirituale (educazione attraverso la wilayah cosmologica) - L’imam Mahdi (AJ) è una personalità senza eguali e ciò induce i cuori pronti, dovunque siano, ad essere attratti dalla sua forte personalità e così questo Imam infallibile (AJJ) può dedicarsi all’educazione delle anime, anche se queste non ne sono molto consapevoli.
L’Imam (AJ) da un punto di vista interiore possiede la tutela (wilayah) delle azioni della gente e ciò che riguarda la realtà della guida (cioè i cuori e le azioni della gente) è palese all’Imam (AJ). Di conseguenza le azioni probe e malvagie sono presenti presso di lui e la via verso la beatitudine o la dannazione è sotto il suo controllo. Pertanto il ruolo di imam insieme a quello di guida e il significato di guida, non è quello di mostrare la via, ma di portare a destinazione, poiché mostrare la via significa invitare la gente verso Iddio e questo lo fanno tutti i profeti e i credenti[15].
- Lo scopo della creazione - L’universo è come un giardino rigoglioso in cui gli esseri umani sono gli alberi e i cespugli; coloro che si trovano sulla via della perfezione, sono gli alberi e i rami rigogliosi, mentre i deviati sono le erbacce di questo giardino. Il fine di annaffiare un tale giardino è irrigare gli alberi da frutto e non le erbacce, “La terra sarà ereditata dai Miei servi devoti”[16]. Se un giorno tutti gli alberi del giardino si seccassero e i probi scomparissero dalla terra, non ci sarebbe più ragione di irrigare questo giardino. L’Imam infallibile essendo l’essere umano perfetto è il simbolo del gruppo dei probi e lo scopo principale della creazione; è per questo che Dio in un hadìth qudsi si rivolge così a lui: “Se tu non ci fossi stato non avrei creato l’universo”[17]. Oppure in un altro hadìth è riportato che “se la terra rimanesse senza Imam, si annullerebbe”[18]. Inoltre “è nelle sue mani il sostentamento delle creature ed è con la sua presenza che rimangono al loro posto la terra e il cielo”[19].
- Intermediario della grazia divina - Nella gnosi si dice che Iddio è un’essenza unica però le sue manifestazioni sono multiple, questa unicità senza molteplicità e questa molteplicità senza unicità sono reali, perciò è necessaria una terza entità che sia un intermediario tra il regno del Signore e quello dei servi, da una parte sia legato al mondo materiale e dall’altra a quella dell’Uno; sia quindi un mediatore tra i due.
L’essere umano perfetto di cui l’Imam infallibile (A) rappresenta un esempio palese, possiede questi due legami e proprio per questa sua intermediazione della grazia divina verso gli altri è la manifestazione della signoria divina, perciò non è esagerato dire che “è per mezzo di lui che Iddio dà il sostentamento ai Suoi servi, fa scendere la pioggia dai cieli ed estrae le benedizioni dalla terra”[20]. È in base a questo ruolo che l’imam Baqir (A) disse: “Noi siamo i ‘bei nomi’ di Dio”[21].
Perciò la creazione, il dono della grazia divina, la guida, l’educazione e l’edificazione degli esseri umani necessitano la presenza di un imam vivo tramite cui gli altri possano godere della grazia divina.
[1] Bihar al-Anwar, vol. 52 pag. 91.
[2] Bihar al-Anwar, vol. 51 pag. 152.
[3] Ithbat al-Hidayah, vol. 6, pag. 437; Cfr.: Ebrahim Amini, Dadgostar-e Jahan, pp. 146-149.
[4] Bihar al-Anwar, vol. 51 pag. 113.
[5] Bihar al-Anwar, vol. 52 pag. 122.
[6] Cfr.: Makarem Shirazi, Hokumat-e Jahani-e Mahdi (AJ), pp. 99-101.
[7] Tafsir Barhan, in seguito al vers. 105 della sura al-Tubah (9); Rey Shahri, Al-Qiyadat fi al-Islam, pp. 84 e 85.
[8] Cioè colui che è in attesa (intizar).
[9] Makarem Shirazi, Hokumat-e Jahani-e Mahdi (AJ), pp. 101-113.
[10] Sacro Corano 9:105.
[11] Cfr.: Le esegesi del Corano riguardo al versetto 9:105; al-Mizan, vol. 9, pag. 385; Tafsir Barhan, vol. 2, pag. 158; Usul al-Kafi, vol. 1, pp. 219 e 220.
[12] Nahj al-Balaghah, sentenza 147; Mizan al-Hikmah, vol. 1, pag. 167 (Cfr.: Usul al-Kafi, vol. 1, pp. 178-180).
[13] Si fa riferimento al sermone 146 del Nahj al-Balaghah in cui è riportato che l’imam Mahdi (AJ) si impegnerà nella difesa dell’Islam. Cfr.: Makarem Shirazi Naser, Hokumat-e Jahani-e Mahdi (AJ), pp. 226-229.
[14] Bihar al-Anwar, ed. vecchia, vol. 13 pag. 129.
[15] Al-Mizan, vol. 1, pp. 275-276; Shi'eh dar Eslam, pag. 256, capitolo sesto del “Ma'rifat-e Emam”. Per approfondire l’argomento dell’influenza della wilayah cosmologica sulla guida degli esseri umani cfr.: Rey Shahri, Al-Qiyadat fi al-Islam, pp. 74-87. L’autore citando un hadìth dall’Usul al-Kafi, vol. 1, pag. 194 hadìth 1 dice: “Il sole oltre a illuminare influenza anche la crescita fisica, allo stesso modo il sole spirituale, infatti esso guida naturalmente le anime degne verso la perfezione assoluta” (Al-Qiyadat fi al-Islam, pag. 80).
[16] Sacro Corano 21:105.
[17] Makarem Shirazi Naser, Hokumat-e Jahani-e Mahdi (AJ), pp. 268 e 269.
[18] Usul al-Kafi, vol. 1, pag. 179; Mizan al-Hikmah, vol. 1, pag. 168.
[19] Makarem Shirazi Naser, Hokumat-e Jahani-e Mahdi (AJ), pp. 268 e 269.
[20] Bihar al-Anwar, vol. 23, pag. 19.
[21] Nur al-Thaqalayn, vol. 2, pag. 103; Usul al-Kafi, “Kitab al-Tawhid”, capitolo “Nawadir”, hadìth 4.