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a. Quanto è attendibile la fonte di questo hadìth?
b. Qual è il suo significato? Non è contrario al sacro Corano?
c. Se questo hadìth e il suo permesso sono corretti, che tipo di menzogna s’intende e in che circostanze? In particolar modo, considerando che la maggior parte delle bugie, sia piccole che grandi, alla fine si scoprono, il mentire alla moglie, non è un passo verso l’indebolimento del rapporto matrimoniale e dell’affetto e fiducia reciproci?
Sebbene la menzogna costituisca uno dei peccati maggiori, per ottenere alcuni interessi più importanti che sono stati definiti nell’Islam, occasionalmente è stata permessa. Se accettiamo gli hadìth che ci sono pervenuti al riguardo, al marito è concesso mentire alla moglie se ciò serve a emendare o rafforzare i pilastri della famiglia. Tuttavia i giurisperiti, considerando alcune incertezze in merito alla fonte e al significato di questo hadìth, non accettano gli hadìth che permettono all’uomo di mentire alla moglie.
La menzogna è uno dei peccati e divieti[1] maggiori che la chiara religione islamica ha seriamente contrastato[2]. Occasionalmente, nel caso di alcuni interessi fondamentali, come l’incolumità di una vita, della propria famiglia o di beni considerevoli, la menzogna è stata permessa[3].
In merito al marito che mente alla moglie bisogna considerare alcuni punti:
a. Nonostante la bugia sia una notizia che non corrisponde alla realtà, però secondo molti e forse possiamo dire in base al buon senso comune, pure una promessa che non sarà mantenuta, anche se non in forma di notizia (cioè con l’intenzione di compiere un’azione anche se poi per un determinato motivo non può compierla), viene considerata una menzogna. In questo caso il rapporto tra la bugia e la promessa è di parziale inclusione e quindi può essere di tre tipi: a volte si mente ma non esiste una promessa che non è stata rispettata, mentre a volte non si mente, ma non si rispetta la propria promessa; altre volte ancora invece si mente e si manca anche di rispettare la propria promessa, come quando un uomo dice a sua moglie che l’indomani svolgerà un lavoro ma non ha intenzione di farlo[4].
b. Il defunto Shaykh Hurr 'Amili riguardo al marito che mente alla moglie nelle sue promesse, ha riportato due hadìth. In questi due hadìth insieme alla questione del mentire alla moglie vengono citati dei casi simili alla riconciliazione tra due musulmani o l’incolumità di una vita[5]. Pertanto si può forse spiegare il permesso per l’uomo di mentire alla moglie in questo modo: quando per una questione o una necessità, il rapporto matrimoniale arriva a un punto che richiede di essere migliorato, l’uomo può compiere un simile atto. Se tuttavia[6] la menzogna del marito danneggia la fiducia o il suo rapporto con la moglie (anche se in futuro), è vietato mentire. Per questo motivo alcuni hanno detto: il divieto della menzogna non è dovuto alla sua essenza (al fatto di essere una menzogna), ma da ciò che la motiva; forse alcuni hadìth[7] confermano quest’affermazione[8].
c. I grandi giurisperiti sciiti, considerando i diversi hadìth e le forti motivazioni che determinano il divieto di mentire, asseriscono che gli hadìth in merito alla falsa promessa fatta alla moglie, presentino problemi fondamentali:
1. Fonte debole[9]: il primo hadìth è stato riportato dallo Shaykh Hurr 'Amili dal libro Man la Yahdhuruh al-Faqih dello Shaykh Saduq. La sua catena di trasmissione è la seguente:
"مُحَمَّدُ بْنُ عَلِیِّ بْنِ الْحُسَیْنِ بِإِسْنَادِهِ عَنْ حَمَّادِ بْنِ عَمْرٍو وَ أَنَسِ بْنِ مُحَمَّدٍ عَنْ أَبِیهِ جَمِیعاً عَنْ جَعْفَرِ بْنِ مُحَمَّدٍ (ع)عَنْ آبَائِهِ (ع)".
“Da Muhammad ibn Alì ibn al-Husayn, secondo le sue fonti, quindi da Hammad ibn 'Amr e Anas ibn Muhammad da suo padre, tutti da Ja'far ibn Muhammad (A) dai suoi avi (A)”[10].
Hammad ibn Amr: in nessun libro di Rijal troviamo informazioni riguardo alla sua attendibilità.
Anas ibn Muhammad: anche lui è un personaggio sconosciuto di cui non sono state riportate informazioni.
Il padre di Anas ibn Muhammad: anche lui è uno dei personaggi sconosciuti tra i trasmettitori di questo hadìth.
Il secondo hadìth è stato riportato dallo Shaykh Hurr 'Amili dal libro Khisal dello Shaykh Saduq, la cui catena di trasmissione è la seguente:
" فِی الْخِصَالِ عَنْ أَبِیهِ عَنْ سَعْدٍ عَنْ أَحْمَدَ بْنِ الْحُسَیْنِ بْنِ سَعِیدٍ عَنْ أَبِی الْحُسَیْنِ الْحَضْرَمِیِّ عَنْ مُوسَى بْنِ الْقَاسِمِ عَنْ جَمِیلِ بْنِ دَرَّاجٍ عَنْ مُحَمَّدِ بْنِ سَعِیدٍ عَنِ الْمُحَارِبِیِّ عَنْ جَعْفَرِ بْنِ مُحَمَّدٍ عَنْ آبَائِه…".
“Nel Khisal da suo padre da Sa'd da Ahmad ibn al-Husayn ibn Sa’id da Abi al-Husayn al-Hadhrami da Musa ibn al-Qasim da Jamil ibn Darraj da Muhammad ibn Sa'id da Al-Muharibi da Ja'far ibn Muhammad (A) dai suoi avi (A)”[11].
Ahmad ibn Husayn ibn Sa'id: è stato considerato poco attendibile e un estremista[12].
Abu al-Hasan Hadhrami: questo individuo è sconosciuto e non è stata riportata nessuna informazione.
Muhammad ibn Sa'id: anche lui è sconosciuto.
Al-Muharabi: anche lui è uno degli sconosciuti tra i trasmettitori di questo hadìth.
In conclusione la fonte di questo hadìth non è accettabile.
2. La superficialità del significato dell’hadìth[13]: se il significato è il permesso di disdire la promessa, in questo caso non è una novità, poiché non è vietato disdire una promessa fatta alla moglie o altri[14]. Per “promessa alla moglie” s’intende un’informazione contraria alla realtà o il significato apparente? Cioè una promessa (con l’intenzione di compierla, anche se dopo per un determinato motivo non la compie) e non una notizia? Questo permesso è assoluto o solo quando è origine di riconciliazione tra le due parti? Questi interrogativi e gli altri da lei esposti, sono il motivo per cui i grandi giurisperiti hanno giudicato superficiale il significato di questi hadìth.
Conclusione: considerando i dubbi relativi alla fonte e al significato, i grandi giurisperiti sciiti non permettono che il marito menta alla moglie[15], tranne se vi sia coinvolto un interesse vitale, e in tal caso non sarebbe un’eccezione solo per questa circostanza (il marito che mente alla moglie), bensì sarebbe lecito per tutti, poiché rientrerebbe nei casi generali in cui è permesso mentire.
[1] Ruhallah (Imam) Khomeini, Al-Makasib al-Muharramah, vol. 2, pag. 60, capitolo “Hurmat al-kizb fi al-jumlat dharuriyyat”, Mo'assese-ye tanzim va nashr-e asar-e emam Khomeini, Qom, 1415 AH.
[2] Per conoscere alcuni hadìth cfr. la domanda “I casi in cui è permesso mentire” presente in questo stesso sito.
[3] Abu Taleb Tajlil Tabrizi, Al-Ta'liqat al-Istidlaliyyat 'ala Tahrir al-Wasilah, pag. 424, Mo'assese-ye 'Oruj.
[4] Seyyed Abol-Qasem Musavi Khoy, Misbah al-Fuqahah (Al-Makasib), vol. 1, pag. 391.
[5] L’hadìth dice: “L’imam Alì (A) narrò che l’Inviato di Dio (S) disse: «È positivo mentire in tre casi: stratagemma di guerra, fare una promessa alla moglie e riconciliare la gente». Cfr.: Muhammad ibn Hasan Hurr 'Amili, Wasa'il al-Shi'ah, vol. 12, pag. 252, Mo'assese-ye Al al-Bayt (A), Qom, 1409 AH.
[6] Ciò lo si può dedurre dal contesto.
[7] Cfr.: Wasa'il al-Shi'ah, vol. 12, pag. 252:
" یا علیّ، إنّ اللّه أحبّ الکذب فی الصلاح، و أبغض الصدق فی الفساد".
[8] Cfr.: Al-Makasib al-Muharramah (Al-Imam al-Khomeini), vol. 2, pag. 140.
[9] Ibidem; Shahid Sayyid Muhammad Sadr, Ma Wara' al-Fiqh, vol. 10, pag. 323, Dar al-adhwa' lil-taba'at wa al-nashr wa al-Tawdhi', Beirut, 1420 AH.
[10] Muhammad ibn Hasan Hurr 'Amili, Wasa'il al-Shi'ah, vol. 12, pag. 252.
[11] Ibidem.
[12] Abul-Hasan Ahmad ibn Alì ibn Ahmad Najashi, Rijal al-Najashi, vol. 77, Daftar-e entesharat-e eslami vabaste be Jame'e-ye modaressin-e howze-ye 'elmieh Qom, 1407 AH.
[13] Al-Makasib al-Muharramah (Al-Imam al-Khomeini), vol. 2, pag. 140.
[14] Shahid Sayyid Muhammad Sadr, Ma wara' al-Fiqh, vol. 10, pag. 324.
[15] Cfr.: Al-Makasib al-Muharramah (Al-Imam al-Khomeini), vol. 2, pag. 140; Seyyed Mohsen Tabatabai Hakim, Minhaj al-Salihin (Al-Muhassha lil-Hakim), vol. 2, pag. 15, Dar al-ta'aruf lil-matbu'at, Beirut, 1410 AH; Seyyed Abol-Qasem Musavi Khoy, Minhaj al-Salihin (lil-Khoy), vol. 2, pag. 10, Nashr madinat al-'ilm, Qom, 1410 AH.