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Data aggiornamento:
2013/05/26
Codice sito
fa2293
Codice archivio
38261
Argomento
Teologia antica|مناقب و ویژگی ها
- compartecipazione
Domanda concisa
Com’è possibile che un profeta a conoscenza di tutti i segreti del mondo fosse illetterato?
Domanda
Alcuni, considerato il termine ummi utilizzato nel Corano, sostengono che il Profeta (S) non era in grado di leggere né di scrivere. 1. Questa informazione è corretta? 2. Com\'è possibile che un profeta in grado di leggere l\'universo e conscio dei misteri del mondo non sappia né leggere né scrivere?
Risposta concisa
È chiamato ummi (illetterato) colui che non ha imparato né a leggere né a scrivere. Anche il nobile Profeta (S) viene definito ummi perché non ha imparato da nessuno né a leggere né a scrivere. Storicamente, questo fatto è chiaro e certo, e viene considerato una perfezione del profeta Muhammad (S), un motivo di elogio e una prova della sua missione e miracolosità. Infatti, l'importanza e il valore della lettura e della scrittura come arte, consistono nel fatto che una persona può utilizzare questi strumenti per usufruire delle idee e dei pensieri altrui - tramite le opere che hanno lasciato - per aumentare le proprie conoscenze. Colui cui Dio ha insegnato tutte le scienze in una volta sola, dalla prima all'ultima, che nessun’altra persona sarebbe in grado di ottenere, che bisogno ha di saper leggere e scrivere?
Tra le caratteristiche del Profeta (S), essere ummi è un segno della sua profezia e una prova della sua missione; grazie ad essa (tale caratteristica) egli possedeva tutte le conoscenze, dalla prima all'ultima, informava in merito all'occulto del cielo e della terra, e invitava la gente alla retta via.
Tra le caratteristiche del Profeta (S), essere ummi è un segno della sua profezia e una prova della sua missione; grazie ad essa (tale caratteristica) egli possedeva tutte le conoscenze, dalla prima all'ultima, informava in merito all'occulto del cielo e della terra, e invitava la gente alla retta via.
Risposta dettagliata
Questa domanda si compone di due parti:
1. Cosa significa che il Profeta (S) era ummi?
2. Se essere ummi significa essere analfabeti, ciò come fa a trovare rispondenza al fatto che il Profeta leggeva l'universo e conosceva i segreti del mondo?
In risposta alla prima parte dobbiamo dire che viene definito ummi (illetterato) chi non ha imparato né a leggere né a scrivere[1]. Anche il Profeta (S) viene definito ummi perché non imparò né a leggere né a scrivere da nessuno[2]. Il fatto che il Profeta dell'Islam (S) era ummi, storicamente, è una questione chiara e certa, poiché la storia testimonia che egli, sia prima che dopo l'investitura profetica, non imparò né a leggere né a scrivere da alcun insegnante. Questo perché, da un lato, la maggior parte della gente dell'Hijaz all'epoca del Profeta (S) era analfabeta e non sapeva quindi né leggere né scrivere, e dall'altro, tra di loro non esisteva una figura professionale dedita all'insegnamento. Pochi di loro possedevano tale scienza: in totale solo diciassette persone. Se il Profeta Muhammad (S) avesse imparato a leggere e scrivere da qualcuno della comunità, certamente la gente l’avrebbe saputo[3].
Inoltre, considerando la presenza di dissidenti che cercavano qualsiasi modo per accusare quel Nobile e attribuirgli caratteristiche improprie, se egli fosse stato alfabeta, naturalmente l'opposizione non l'avrebbe ignorata e avrebbe sostenuto che il Profeta (S), considerata la sua capacità di leggere e scrivere, aveva ottenuto tali insegnamenti da altri e che essi non avevano alcuna origine celeste[4].
Gli eventi storici indicano che il Profeta (S) anche a Medina, dopo l'investitura a profeta, non lesse né scrisse alcun testo; il trattato di Hudaybiyyah ne è uno degli esempi più famosi[5].
Il Santo Corano per questa realtà, oltre al termine ummi, ha utilizzato anche altre espressioni, come: “Prima di questo non recitavi alcun Libro e non scrivevi con la tua destra; [ché altrimenti] coloro che negano la verità avrebbero avuto dubbi”[6]. Oppure, in un altro versetto dice: “Tu prima non conoscevi né la Scrittura, né la fede...[7]”[8].
Come può invece esserci rispondenza tra l'essere ummi e un profeta che conosce tutti i segreti dell'universo? In risposta dobbiamo dire che, sebbene nei versetti riguardanti l’essere ummi, il Profeta (S) e gli altri sono stati citati con un attributo comune[9], tuttavia tra l'essere ummi del Profeta (S) e quello degli altri c'è molta differenza. Quel che è certo è che ummi non ha lo stesso significato in tutti questi, poiché in merito al popolo ebraico è stato utilizzato per rimproverare, il Corano dice: "E tra loro ci sono illetterati (comuni persone mortali), che hanno solo una vaga idea delle Scritture, sulle quali fanno vane congetture"[10], e riguardo agli arabi dice: "E di' a coloro che hanno ricevuto il Libro e agli illetterati: «Vi siete sottomessi?»"[11], anche in questo caso è considerato come un difetto, mentre per il Profeta (S) è un attributo di perfezione, elogio e prova della sua missione e miracolosità. Come l'attributo di orgoglio che per il Signore dell'universo è un attributo di lode, mentre per altri all'infuori di Lui ha una valenza negativa[12], poiché l'importanza e il valore della lettura e della scrittura come arte, sono che una persona possa utilizzare questi strumenti per usufruire delle opinioni e dei pensieri altrui tramandati nelle loro opere, affinché aumenti le proprie conoscenze. Il Profeta (S), che era il più intelligente e sapiente della gente e il più nobile delle creature, non aveva bisogno delle conoscenze umane da necessitare di imparare a leggere e scrivere. Colui cui Dio ha insegnato tutte le scienze, dalla prima all'ultima, in una volta sola, che nessuna persona sarebbe in grado di ottenere, che bisogno ha di saper leggere e scrivere?
Per questo motivo alcuni esegeti hanno detto: “Tra le caratteristiche del Profeta, essere ummi è un segno della sua profezia e una prova della sua missione, grazie ad essa (tale caratteristica) possedeva tutte le conoscenze dalla prima all'ultima, informava in merito all'occulto del cielo e della terra, e invitava la gente alla retta via”[13].
L'utilizzo dell'attributo ummi per il Profeta (S), e ummiyyn (pl. di ummi) per la gente araba è per rendere consapevoli le persone dell'infinita potenza di Dio, che tra gente ignorante e analfabeta, ha elevato un uomo illetterato e senza studi, per leggere loro i versetti di Dio, purificarli dalle loro false credenze e insegnare loro il Libro, la scienza e la saggezza[14]. In tal modo, considerato che il Corano è composto di numerose scienze, il fatto che è stato portato da qualcuno che non ha imparato né a leggere né a scrivere, è considerato un miracolo divino[15].
Per ulteriori informazioni, cfr.: Dayirat al-Ma'arif Farhangh-e Qor'an, lemma ummi.
1. Cosa significa che il Profeta (S) era ummi?
2. Se essere ummi significa essere analfabeti, ciò come fa a trovare rispondenza al fatto che il Profeta leggeva l'universo e conosceva i segreti del mondo?
In risposta alla prima parte dobbiamo dire che viene definito ummi (illetterato) chi non ha imparato né a leggere né a scrivere[1]. Anche il Profeta (S) viene definito ummi perché non imparò né a leggere né a scrivere da nessuno[2]. Il fatto che il Profeta dell'Islam (S) era ummi, storicamente, è una questione chiara e certa, poiché la storia testimonia che egli, sia prima che dopo l'investitura profetica, non imparò né a leggere né a scrivere da alcun insegnante. Questo perché, da un lato, la maggior parte della gente dell'Hijaz all'epoca del Profeta (S) era analfabeta e non sapeva quindi né leggere né scrivere, e dall'altro, tra di loro non esisteva una figura professionale dedita all'insegnamento. Pochi di loro possedevano tale scienza: in totale solo diciassette persone. Se il Profeta Muhammad (S) avesse imparato a leggere e scrivere da qualcuno della comunità, certamente la gente l’avrebbe saputo[3].
Inoltre, considerando la presenza di dissidenti che cercavano qualsiasi modo per accusare quel Nobile e attribuirgli caratteristiche improprie, se egli fosse stato alfabeta, naturalmente l'opposizione non l'avrebbe ignorata e avrebbe sostenuto che il Profeta (S), considerata la sua capacità di leggere e scrivere, aveva ottenuto tali insegnamenti da altri e che essi non avevano alcuna origine celeste[4].
Gli eventi storici indicano che il Profeta (S) anche a Medina, dopo l'investitura a profeta, non lesse né scrisse alcun testo; il trattato di Hudaybiyyah ne è uno degli esempi più famosi[5].
Il Santo Corano per questa realtà, oltre al termine ummi, ha utilizzato anche altre espressioni, come: “Prima di questo non recitavi alcun Libro e non scrivevi con la tua destra; [ché altrimenti] coloro che negano la verità avrebbero avuto dubbi”[6]. Oppure, in un altro versetto dice: “Tu prima non conoscevi né la Scrittura, né la fede...[7]”[8].
Come può invece esserci rispondenza tra l'essere ummi e un profeta che conosce tutti i segreti dell'universo? In risposta dobbiamo dire che, sebbene nei versetti riguardanti l’essere ummi, il Profeta (S) e gli altri sono stati citati con un attributo comune[9], tuttavia tra l'essere ummi del Profeta (S) e quello degli altri c'è molta differenza. Quel che è certo è che ummi non ha lo stesso significato in tutti questi, poiché in merito al popolo ebraico è stato utilizzato per rimproverare, il Corano dice: "E tra loro ci sono illetterati (comuni persone mortali), che hanno solo una vaga idea delle Scritture, sulle quali fanno vane congetture"[10], e riguardo agli arabi dice: "E di' a coloro che hanno ricevuto il Libro e agli illetterati: «Vi siete sottomessi?»"[11], anche in questo caso è considerato come un difetto, mentre per il Profeta (S) è un attributo di perfezione, elogio e prova della sua missione e miracolosità. Come l'attributo di orgoglio che per il Signore dell'universo è un attributo di lode, mentre per altri all'infuori di Lui ha una valenza negativa[12], poiché l'importanza e il valore della lettura e della scrittura come arte, sono che una persona possa utilizzare questi strumenti per usufruire delle opinioni e dei pensieri altrui tramandati nelle loro opere, affinché aumenti le proprie conoscenze. Il Profeta (S), che era il più intelligente e sapiente della gente e il più nobile delle creature, non aveva bisogno delle conoscenze umane da necessitare di imparare a leggere e scrivere. Colui cui Dio ha insegnato tutte le scienze, dalla prima all'ultima, in una volta sola, che nessuna persona sarebbe in grado di ottenere, che bisogno ha di saper leggere e scrivere?
Per questo motivo alcuni esegeti hanno detto: “Tra le caratteristiche del Profeta, essere ummi è un segno della sua profezia e una prova della sua missione, grazie ad essa (tale caratteristica) possedeva tutte le conoscenze dalla prima all'ultima, informava in merito all'occulto del cielo e della terra, e invitava la gente alla retta via”[13].
L'utilizzo dell'attributo ummi per il Profeta (S), e ummiyyn (pl. di ummi) per la gente araba è per rendere consapevoli le persone dell'infinita potenza di Dio, che tra gente ignorante e analfabeta, ha elevato un uomo illetterato e senza studi, per leggere loro i versetti di Dio, purificarli dalle loro false credenze e insegnare loro il Libro, la scienza e la saggezza[14]. In tal modo, considerato che il Corano è composto di numerose scienze, il fatto che è stato portato da qualcuno che non ha imparato né a leggere né a scrivere, è considerato un miracolo divino[15].
Per ulteriori informazioni, cfr.: Dayirat al-Ma'arif Farhangh-e Qor'an, lemma ummi.
[1] Dizionario Dehkhoda, vol. 2, p. 1901.
[2] Farhangh-e Estelahat va Taˈbirat-e Erfani, p. 135; dizionario Dehkhoda, vol. 2, p. 2902.
[3] Baladhuri, Futuh al-Buldan, p. 459.
[4] Per maggiori informazioni, cfr.: Morteza Motahhari, Majmuˈe-ye Athar, vol. 3, pp. 205 e 206.
[5] Morteza Motahhari, Majmuˈe-ye Athar, vol. 3, p. 219.
[6] Sacro Corano, 29:48:
" وَ ما كُنْتَ تَتْلُوا مِنْ قَبْلِهِ مِنْ كِتابٍ وَ لا تَخُطُّهُ بِيَمينِكَ إِذاً لاَرْتابَ الْمُبْطِلُون."
" وَ ما كُنْتَ تَتْلُوا مِنْ قَبْلِهِ مِنْ كِتابٍ وَ لا تَخُطُّهُ بِيَمينِكَ إِذاً لاَرْتابَ الْمُبْطِلُون."
[7] Sacro Corano, 42:52:
"ما كُنْتَ تَدْري مَا الْكِتابُ وَ لاَ الْإيمان."
"ما كُنْتَ تَدْري مَا الْكِتابُ وَ لاَ الْإيمان."
[8] Morteza Motahhari, Majmuˈe-ye Athar, vol. 3, p. 228.
[9] Il Corano cita l’analfabetismo degli altri con il plurale di ummi: ummiyyun in un versetto (2:78) e ummiyyin in tre versetti (3:20 e 75, e 62:2).
[10] Sacro Corano, 2:78:
"وَ مِنهُمْ أُمِّيُّونَ لَا يَعْلَمُونَ الْكِتَابَ إِلَّا أَمَانِيَّ وَ إِنْ هُمْ إِلَّا يَظُنُّون."
"وَ مِنهُمْ أُمِّيُّونَ لَا يَعْلَمُونَ الْكِتَابَ إِلَّا أَمَانِيَّ وَ إِنْ هُمْ إِلَّا يَظُنُّون."
[11] Sacro Corano, 3:20:
"وَ قُل لِّلَّذِينَ أُوتُواْ الْكِتَابَ وَ الْأُمِّيِّنَ ءَ أَسْلَمْتُمْ."
"وَ قُل لِّلَّذِينَ أُوتُواْ الْكِتَابَ وَ الْأُمِّيِّنَ ءَ أَسْلَمْتُمْ."
[12] Al-Tafsir al-Kabir, vol. 5, pag. 244.
[13] Kashf al-Asrar, vol. 1, pag. 244.
[14] Tafsir-e Novin, p. 7.
[15] Al-Tafsir al-Kabir, vol. 5, pag. 380.
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