Ricerca Avanzata
Visite
5327
Data aggiornamento: 2010/09/20
Domanda concisa
Dio dice al Suo Profeta (S): “Di’: ‘Io non possiedo da me stesso né danno né profitto all'infuori di ciò che vuole Allah’”; chiedere l’intercessione, la guarigione o fare una richiesta al Profeta (a), non è in contraddizione con questo versetto?
Domanda
Dio dice al Suo Profeta (S): “Di’: ‘Io non possiedo da me stesso né danno né profitto all'infuori di ciò che vuole Allah’”; chiedere l’intercessione, la guarigione o fare una richiesta al Profeta (a), non è in contraddizione con questo versetto?
Risposta concisa

Questo versetto intende dimostrare l’unicità di Dio nelle azioni[i] e negare l’indipendenza del Profeta (S) da Dio nell’essere e negli aspetti dell’essere. Esso non è pertanto in contraddizione con i versetti che attribuiscono il soggetto delle azioni, l’intercessione, ecc., col permesso e il volere di Dio, al Profeta (S) stesso e ci ordinano di rivolgerci ai devoti di Dio e al Profeta (S); infatti la sua intercessione, l’esaudire le nostre richieste e il guarire i malati, come tutte le altre sue azioni, sono continuazione dell’agire divino e vengono compiute col permesso e il volere di Dio.

In realtà, il Profeta (S), con questo versetto e altri simili, nega una sua possibile pretesa di divinità o sovranità, al contrario dei cristiani e dei ghali, che credono rispettivamente nella divinità del profeta Gesù (A) e dell’imam Alì (A), o coloro che considerano propri signori i padri della Chiesa e preferiscono le loro regole a quelle di Dio. Sebbene ci sia stato ordinato di rivolgerci a queste nobili persone e di rispettarle, non dobbiamo mai innalzarle al livello di divinità o sovranità e considerarle sullo stesso piano di Dio. Inoltre, abbiamo l’obbligo di seguire l’esempio del Profeta (s) e considerare la nostra esistenza e le perfezioni un dono divino per non montare in orgoglio.



[i] Cioè Dio è l’unico soggetto da cui provengono le azioni e tutte le azioni, anche quelle umane, non possono essere commesse senza il Suo permesso.

Risposta dettagliata

Il versetto 49 della sura Yunus (10) e altri versetti simili negano solo l’indipendenza del Profeta (s) da Dio nella sua esistenza e nell’essere l’unico soggetto delle sue azioni. Quando viene negata questa indipendenza riguardo alla più importante creatura dell’Universo, essa viene negata anche per gli altri esseri umani e le altre creature.

Questo versetto è una spiegazione dei versetti 64, 79, e 80 della sura Ali 'Imran (3), che nega che i veri Profeti di Dio (a) abbiano avuto pretese di divinità o sovranità e proibisce alla gente di avere simili credenze.

In questo versetto, il Profeta (s) invece di presentarsi come il soggetto e padrone assoluto e indipendente delle sue azioni, con pretese di divinità o sovranità, considera tutti i suoi aspetti esistenziali dipendenti da Dio, citando come esempio il danno e il profitto, per la loro essenzialità nelle azioni umane; infatti, lo scopo della maggior parte degli individui nelle loro azioni è trarre profitto ed evitare il danno. In ogni caso, tutti gli aspetti esistenziali di tutte le creature, tutte le loro azioni e perfezioni provengono da Dio, non solo il profitto e il danno.

La sostanza dell’unicità di Dio nelle azioni e nelle caratteristiche (cioè che tutte le perfezioni esistenziali sono doni di Dio e Lui solo è la perfezione assoluta e la fonte della perfezione) è che l’essere umano consideri se stesso, le sue perfezioni, il suo potere e le sue azioni appartenenti a Dio. Egli non deve considerare se stesso o altri la fonte, e se ottiene un bene:

  1. Non si comporti come Qarun che pensava di essere lui l’unico soggetto di tutte le sue azioni e diceva: “Ho ottenuto tutto ciò grazie alla scienza che possiedo”[1].

  2. Non sia come gli egizi che pensavano fosse tutto in mano ad altri e credevano nella divinità e sovranità del Faraone[2].

  3. Non sia come il Faraone e Namrud che pensavano di essere i padroni e gridavano: “Sono io il vostro signore, l'altissimo”[3].

  4. Non pensi che esso proviene da altri e Dio associati, senza che il primo sia un intermediario di Dio, e non dica: “Prima Dio, e poi il tale hanno risolto il mio problema”, altrimenti in questo caso sarà un politeista e non un monoteista! In ogni situazione deve ringraziare Dio che gli ha donato la capacità, la forza o una perfezione, o gli ha risolto una difficoltà per mezzo di uno dei suoi intermediari.

Ed è questa la lezione che questo versetto e altri simili vogliono darci: il Profeta (s) è per gli esseri umani un nobile esempio, affinché più si innalzano spiritualmente, più aumenti la loro conoscenza e umiltà verso Dio e più di prima siano riconoscenti dei doni divini[4].

Perciò questi versetti, che negano la divinità e la sovranità indipendente del Profeta (s) non sono in contraddizione con quelli che ci ordinano di rivolgerci a lui per fare le nostre richieste, risolvere i nostri problemi, chiedere la guarigione o l’intercessione, ecc., o che dimostrano queste loro facoltà; infatti, nei primi è negata l’indipendenza e nei secondi, l’agire degli esseri umani è una continuazione di quello divino e avviene con il Suo permesso. Allo stesso modo i miracoli del profeta Gesù (a) vengono attribuiti a lui, però specifica la condizione “con il Mio permesso”[5] per negare l’aspetto divino e l’indipendenza che altri gli attribuiscono.

Dobbiamo quindi prestare attenzione a non ritenere essi stessi la fonte, indipendente da Dio, delle loro azioni e atti miracolosi, e, seppur rispettandoli, dobbiamo considerarli altro rispetto al Creatore e dipendenti da Lui, essendoGli riconoscenti e Suoi servi.

 

Fonti per l’approfondimento:

Javadi Amoli Abdollah, Mara'el-e akhlaq da Qor'an, Nashr-e Esra', Qom.

Allamah Tabatabai Mohammad Hosseyn, Barresiha-ye eslami, Nahsr-e hejrat, Qom, pp. 269-277.

Cfr. Tafsir al-Mizan e altri tafsir, concernenti i versetti 10:49, 3:64-79-80.



[1] Sacro Corano 28:76-82.

[2] Sacro Corano 43:54.

[3] Sacro Corano 79:24.

[4] Cfr. Javadi Amoli Abdollah, Mara'el-e akhlaq da Qor'an, Nashr-e Esra', Qom, pp. 86-101.

[5] Sacro Corano, 5:110.

Traduzione della domanda in altre lingue
Commenti
Numero di commenti 0
Inserisci il valore
esempio : Yourname@YourDomane.ext
Inserisci il valore
Inserisci il valore

Domande a caso

Le più visitate

  • Qual è la regola islamica in merito ai rapporti tra una ragazza e un ragazzo?
    61738 Diritto e Precetti 2011/05/22
    Dal punto di vista islamico la donna e l’uomo sono due esseri complementari e Iddio il Benevolo li ha creati l’uno per l’altro. Uno dei bisogni che la donna e l’uomo provano l’uno per l’altro, è quello sessuale. Tuttavia per soddisfare questa necessità, occorre rispettare le regole ...
  • Come si può abbandonare il vizio della masturbazione?
    38750 Etica pratica 2011/08/04
    Il peccato è come una palude putrida che, più l’essere umano vi sprofonda, meno ne sente l’odore, poiché si è indebolito il suo olfatto e non si rende conto che sta affondando.Nonostante ciò, la seria decisione dell’essere umano di tornare da qualsiasi punto ...
  • Qual è la norma riguardante il radere la barba e la depilazione dei peli del corpo?
    35969 Etica 2011/12/21
    È considerato vietato radere la barba, con una lama o un rasoio elettrico, solamente nel caso che gli altri dicano che uno non possiede più la barba.Anche radere una parte della barba (come spiegato sopra) equivale al raderla tutta
  • Chi è il Dajjal? Spiegate chi è e gli hadìth che lo riguardano.
    33313 Teologia antica 2011/02/08
    Uno dei segni della manifestazione del Mahdi (AJ) è l’apparizione di un essere deviato e deviante definito “Dajjal”. Terminologicamente questa parola viene attribuita a ogni bugiardo. È stato descritto in modo molto strano, e poiché la maggior parte di questi hadìth, che si trovano ...
  • Perché nell’Islam l’apostata viene giustiziato? Ciò non è contro la libertà di pensiero?
    30029 Diritto e Precetti 2010/08/16
    L’apostasia è la manifestazione dell’abbandono della religione e generalmente ha come conseguenza l’invito degli altri a lasciare la propria religione. La punizione dell’apostata non è applicata a colui che abbandona la propria religione ma non lo manifesta agli altri, perciò il motivo di questa punizione non è ...
  • Per favore spieghi la base del pensiero sciita e le sue caratteristiche.
    26682 Teologia antica 2011/04/20
    Il sacro Corano è la base del pensiero sciita e altresì la fonte di tutte le scienze sciite.Il sacro Corano considera prove sia il significato esplicito dei versetti, sia i detti, il comportamento e l’approvazione tacita del nobile Messaggero (S), e di conseguenza ...
  • È vietato festeggiare il compleanno?
    23120 Diritto e Precetti 2012/06/09
    Le feste di compleanno non rispecchiano una tradizione islamica e negli insegnamenti islamici non esistono consigli in tal senso. Noi non intendiamo condannare questa nuova tradizione, pur non approvando le tradizioni importate pedissequamente da altri, poiché siamo convinti che le tradizioni debbano essere profondamente radicate nella coscienza ...
  • Qual è la norma che regola la depilazione femminile delle sopracciglia? E di fronte al marito?
    22403 Diritto e Precetti 2013/12/19
    L'atto di depilare le sopracciglia per le donne, di per sé, non presenta problemi. Nell'Islam è considerato meritorio truccarsi per il marito e una donna che trascuri il trucco e l'abbellirsi per il marito, è biasimata. Pertanto i giurisperiti sciiti, nonostante incitino le donne a rispettare tale ...
  • Vi sono versetti del Corano o du'a per aver successo e aumentare il rendimento nello studio?
    19600 Etica pratica 2011/08/20
    Lo studio consiste nell’osservare una cosa con precisione e attenzione per capire e ottenere informazioni. Perciò ogni lettura priva di queste caratteristiche non è considerata “studiare”. È ovvio che lo studio, come ogni altra azione, richiede il rispetto di certe condizioni tramite cui ottenere un rendimento utile ...
  • Perché l’uomo non può indossare l’oro?
    19271 Filosofia del diritto e dei precetti 2011/05/08
    Questa domanda non ha una risposta concisa; selezionate la risposta dettagliata. ...