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Data aggiornamento: 2014/06/22
Domanda concisa
Perché dovremmo accettare l'Islam?
Domanda
Perché dovremmo accettare l'Islam?
Risposta concisa
L'Islam è la religione divina, universale e perfetta, atta a raggiungere la perfezione e la beatitudine eterna, giunta a noi da Dio Onnipotente per guidare l'umanità. I seguenti motivi ci conducono ad abbracciare l’Islam:
1. Universalità dell'Islam.
2. Armonia degli insegnamenti islamici con il sano intelletto.
3. Inefficacia delle religioni non islamiche.
4. Decadenza delle altre religioni e la loro alterazione nel tempo.
Questi sono alcuni dei motivi per cui abbiamo scelto di accettare l'Islam quale religione prescelta.
 
Risposta dettagliata
La parola araba "Islam" è l'infinito del verbo "sa-la-ma", che significa salute e lontananza da qualsiasi difetto e corruzione, e coniugato nella forma af'al ha i seguenti significati: sottomissione e obbedienza a un ordine o divieto senza  alcun tipo di obiezione[i].
Tra la serie di religioni, giunte a noi da Dio Onnipotente, per guidare l'umanità al fine di raggiungere la perfezione e la beatitudine eterna, l’Islam è quella universale e completa. I seguenti motivi ci portano ad abbracciare l’Islam:
  1. La vera religione in ogni epoca è sempre e solamente una, e tutti sono tenuti a seguirla completamente consapevoli di essa. Dal punto di vista coranico la vera religione è l'Islam, e la sua scelta è necessaria; il sacro Corano dice: "E chiunque desideri una religione diversa dall'Islam, non gli sarà mai accettata, ed egli nell'Aldilà sarà tra i perdenti"[ii].
Il maestro Motahhari (ra), evidenziando questo concetto, scrisse: "... La vera religione in qualsiasi tempo non è più di una ed è necessario che tutti la seguano. Il pensiero recentemente diffusosi tra alcuni sedicenti intellettuali enunciante che: ‘tutte le religioni celesti sono attendibili in tutte le epoche’ è un concetto sbagliato. È però vero che non vi è alcun disaccordo tra i profeti di Dio... ma ciò non significa che in uno stesso periodo possano esserci più religioni vere e quindi una persona possa in quell’epoca scegliere qualunque religione voglia. Al contrario, questo significa che l'uomo deve accettare tutti i profeti ed essere a conoscenza del fatto che i predecessori erano annunciatori di quelli successivi, particolarmente l'ultimo e quello migliore, e quelli successivi certificavano quelli del passato. Quindi per credere a tutti i profeti è necessario sottomettersi in ogni epoca alla religione del profeta  vigente in quella stessa epoca. Sicuramente, nell'ultima epoca, bisogna seguire gli ultimi ordini divini pervenutici tramite l'ultimo dei profeti, questo è ciò che ci richiede l'Islam, cioè sottomettersi a Dio e accettare le missioni dei suoi inviati... È pur vero che non c’è costrizione nella religione: «non c'è costrizione nella religione»[iii], tuttavia questo non significa che la religione di Dio è plurima in ogni epoca e noi abbiamo il diritto di scegliere quella che vogliamo... in ogni epoca esiste una sola vera religione e niente altro. Ogniqualvolta è stato mandato un profeta con una religione e sharia da parte di Dio, la gente doveva seguire la sua guida e imparare le sue norme in merito al culto e altre questioni, finché giunse l'Ultimo profeta. Al giorno d'oggi se qualcuno vuole trovare la via verso Iddio, deve cercare aiuto nella sua religione (dell'Ultimo Profeta). Il sacro Corano dice: «Chi sceglie una religione diversa dall'Islam, non sarà mai accettata da lui, ed egli nell'Aldilà sarà tra i perdenti»[iv]. Se si dicesse che l'Islam non è la nostra religione specifica e che il significato è la sottomissione a Dio, la risposta è che certamente l'Islam è sottomissione e la religione islamica è la religione della sottomissione. Tuttavia la realtà della sottomissione in ogni epoca ha una forma propria e ai giorni nostri la sua forma è la preziosa religione manifestata dal nobile Muhammad (S), e sicuramente la parola islam è coerente con essa e null’altro. D'altra parte, per sottomettersi a Dio bisogna accettare i suoi comandamenti ed è chiaro che bisogna sempre agire secondo i suoi ultimi voleri e gli ultimi ordini divini sono gli stessi che ha portato il suo ultimo inviato"[v].
  1. L’inefficacia delle altre religioni del mondo (eccetto l'Islam).
Le ragioni dell’inefficacia delle altre religioni nel mondo odierno.
Prima di dimostrare l’inefficacia delle altre religioni presenti nel mondo, richiamiamo la vostra attenzione su due punti:
Primo punto - Non intendiamo affermare che le altre religioni siano completamente false senza alcunché di giusto, ma la questione è che ci sono dei concetti in queste religioni che non sono accettabili ed esse non sono in grado di esprimere in modo completo la religione.
Secondo punto - In questa breve analisi approfondiremo tratti dell’inefficacia di due grandi religioni del mondo, vale a dire ebraismo e cristianesimo; diventa quindi chiara l’inferiore validità delle altre religioni che sono meno accettate di queste due religioni.
L'argomentazione con cui si dimostra perché il cristianesimo oggi non può rappresentare interamente la verità:
  1. La Bibbia non è indiscutibilmente accettata e non ha una fonte certa.
Il nobile Gesù (A) era israelita, la sua lingua ebraica, si presentò come profeta nella città di Gerusalemme e la gente del luogo era ebraica ma non credette in lui eccetto poche persone di cui non siamo a conoscenza. In ogni caso, un gruppo di persone di Gerusalemme che parlavano il greco, si sparsero per le città dell'Anatolia, invitando la gente alla religione di Gesù. Scrissero dei libri in greco e in essi inserirono dei contenuti e raccontarono di Gesù alla gente della Grecia e dell'Impero romano. Coloro che avevano visto Gesù e avevano assistito ai suoi atti e alle sue parole e inoltre conoscevano la sua lingua, vivevano in Palestina, ma non accettarono Gesù (A) come profeta, consideravano artefatto ciò che era stato scritto in greco. Coloro che accettarono questi libri e storie, erano persone lontane che mai videro Gerusalemme né incontrarono Gesù, e neppure conoscevano la sua lingua, pertanto se ciò che era scritto nei Vangeli erano menzogne, né gli scrittori erano ostacolati dallo scriverle né i lettori potevano negarle.
Per esempio nel Vangelo di Matteo viene riportato che quando nacque il nobile Gesù arrivarono alcuni magi da Oriente chiedendo: “Dov’è il re giudeo appena nato? Noi abbiamo visto la sua stella in Oriente”. Non ottennero indicazioni e all'improvviso videro quella stella che avanzò fino alla casa in cui c'era Gesù (a) e capirono che era in quel luogo. Una tale storia, chiaramente artefatta, è stata scritta nel Vangelo senza preoccuparsi di essere screditati. Infatti ciò non è stato scritto in ebraico per la gente di Gerusalemme, bensì per degli stranieri, e in un luogo lontano si può dichiarare ciò che si vuole. Noi siamo certi che nessun astronomo creda che con la nascita di qualcuno nasca una stella muovendosi sopra di lui: né i magi né altri. Inoltre diciamo che gli antichi cristiani differivano in merito all'uccisione di Gesù e alcuni Vangeli affermavano che Gesù non era morto; in realtà se qualcuno fosse ucciso in una città, la notizia non rimarrebbe celata considerando l’eccessiva curiosità della gente per questo genere di cronache, in particolare la crocifissione. Ma poiché gli evangelisti hanno scritto per degli estranei e in una lingua straniera e questi non erano stati a Gerusalemme per sapere se quel Nobile era stato effettivamente ucciso o no, gli evangelisti, totalmente liberi, hanno scritto tutto ciò che ritenevano opportuno senza preoccupazioni. Dopo trecento anni da Gesù fu indetto un concilio, dove i sapienti cristiani deliberarono per risolvere le divergenze al riguardo. Votarono a favore della scelta di quattro Vangeli da considerarsi corretti e gli altri nulli. Quindi la non uccisione di quel Nobile venne negata nei Vangeli e divenne un fatto ufficioso[vi].
  1. La seconda ragione dell’inefficacia del cristianesimo - Vi sono numerose incongruenze e distorsioni nel Nuovo Testamento d'oggi. Per ulteriori informazioni potete consultare i libri Rah-e Sa'adat scritto dall'allamah Sha'rani[vii], Izhar al-Haqq redatto da Fadhil Hindi Hibatallah ibn Khalil al-rahman e Qor'an va Ketabha-ye Asemani-e Digar compilato dal martire Hashemi Nejad.
  2. La terza ragione è l'incompatibilità di alcune credenze cristiane con i principi della logica e dell'intelletto, per esempio credono che il Dio figlio si sia incarnato in forma umana, abbia preso su di sé il peso dei peccati dell'umanità e con la crocifissione abbia espiato questi peccati. Nel Vangelo di Giovanni leggiamo che:
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque creda in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”[viii].
Anche in merito all'ebraismo ci sono questi problemi.
Primo - La Torah ha tre versioni:
  1. La versione ebraica accettata dagli ebrei e dai sapienti protestanti.
  2. La versione samaritana utilizzata dai samaritani (un altro gruppo di giudei).
  3. Versione greca considerata valida dagli studiosi cristiani non-protestanti.
La versione samaritana include solo i cinque libri di Mosè (A), il libro di Giosuè e quello dei Giudici, mentre gli altri libri dell'Antico Testamento non sono accettati. Inoltre l'intervallo di tempo tra la creazione di Adamo e il diluvio universale di Noè nella prima versione è di 1656 anni, nella seconda versione 1307 e nella terza versione 1362 anni. Quindi tutte e tre le versioni non possono essere corrette, bensì solo una, che però non è chiaro quale sia[ix].
Secondo problema - Anche nella Torah ci sono dei passi che non possono essere accettati dalla ragione umana.
Per esempio, nella Torah Dio è presentato come una persona che cammina, canta, racconta bugie e imbroglia.  Ad Adamo disse che se avesse mangiato dall'albero del bene e del male, sarebbe morto, mentre Adamo ed Eva mangiarono da quell'albero e non solo non morirono, bensì conobbero anche il bene e il male[x].
Oppure la storia della lotta tra Iddio e il nobile Giacobbe che è riportata nella Torah[xi].
  1. La superiorità dell'Islam
Uno dei nostri motivi per accettare l'Islam è la sua superiorità. Quest'ultima è analizzabile da vari punti di vista:
  1. L'eternità del miracolo della religione islamica. Il miracolo principale di questa religione è il Corano, un miracolo sotto forma di libro, logica e conoscenza, a differenza dei miracoli dei profeti passati che erano di tipo sensibile. Per questo motivo esso è sempre vivo e indipendente, ovverosia non dipende dalla presenza e dalla vita del Profeta dell'Islam (S), e perciò il miracolo dell'Islam sarà sempre eterno.
Il Corano sfidando ogni singolo essere umano dichiara la propria eternità: "E se avete qualche dubbio in merito a quello che abbiamo fatto scendere sul Nostro Servo, portate allora una sura simile a questa"[xii].
  1. L'originalità del sacro libro dell'Islam (Corano), cioè non ha subito alcuna modifica.
Oltre alla promessa di Allah di proteggere il Corano[xiii], il Profeta (S) si dedicava in modo particolare alla sua accurata preservazione: in primo luogo, ordinava a coloro che erano noti come scribi della rivelazione di scrivere i versetti e le sure. In secondo luogo, incitava i suoi compagni a memorizzare il Corano, infatti all'epoca del Profeta molti erano noti come memorizzatori del Corano. Terzo, esortava alla recitazione salmodiata del Corano, invitando a seguire esattamente le regole di pronuncia e di lettura, egli non voleva che si limitassero al mero studio del sacro libro e a ricavarne il significato[xiv].
Questi fattori hanno permesso che il Corano rimanesse immune dal danno dell'alterazione.
  1. Il terzo modo per dimostrare la superiorità dell'Islam, è il fatto che il Profeta dell'Islam (S) è stato l'ultimo profeta, poiché i testi religiosi islamici[xv] sostengono che il Profeta Muhammad (S) fu l'ultimo profeta di Dio e che dopo di lui non verrà nessun altro profeta.
In tutte le società umane, le ultime istruzioni di un manager o datore di lavoro costituiscono il criterio di lavoro e devono essere applicate; con l'arrivo di nuove istruzioni, quelle precedenti vengono abrogate automaticamente.
Nei testi religiosi di altre religioni, non è stato riportato che il loro profeta è l'ultimo inviato da Dio, ma in qualche modo hanno dato la lieta novella dell'avvento del Profeta Muhammad (S) ai propri seguaci[xvi], in altre parole hanno indirettamente dichiarato la propria transitorietà.
  1. Il quarto punto che bisogna considerare è la questione dell'universalità dell'Islam. L'Islam offre insegnamenti in vari e numerosi ambiti spirituali e psicologici, individuali e sociali, materiali e spirituali. Per comprendere l'universalità e la superiorità dei concetti religiosi islamici, bisogna confrontare il contenuto dei testi sacri dell'Islam con quelli di altre religioni, e alla fine diventerà chiara la superiorità e l'universalità degli insegnamenti religiosi islamici nei campi del credo, del monoteismo, degli attributi divini, dell'etica individuale e sociale, del diritto, dell'economia, della politica, del governo, e così via.
  2. Tra le religioni del mondo contemporaneo, l'Islam è l'unica religione che ha una storia viva e attendibile, tanto che gli storici hanno registrato perfino i dettagli dell'infanzia del Profeta (S), mentre altre religioni non hanno fonti storiche credibili e per questo motivo alcuni filosofi occidentali mettono addirittura in dubbio l'esistenza di Gesù (A). Forse se il Corano non avesse citato il nome di Gesù e degli altri profeti, il cristianesimo e l'ebraismo e i loro profeti non godrebbero di tale ufficialità e diffusione nella società umana[xvii].
 

[i] Al-nukat wa al-'Uyun (Tafsir Mawardi), vol. 1, pp. 379-380.
[ii] Sacro Corano, 3:85:
«وَ مَن یَبْتَغِ غَیْرَ الإِسْلاَمِ دِینًا فَلَن یُقْبَلَ مِنْهُ وَهُوَ فِی الآخِرَةِ مِنَ الْخَاسِرِینَ».
[iii] Sacro Corano, 2:256.
[iv] Sacro Corano, 3:85.
[v] Majmu’e-ye Athar Motahhari, vol. 1, p. 277.
[vi] Abolhasan Sha’rani, Rah-e Saˈadat, pp. 187-188 e 197-221.
[vii] Ibidem.
[viii] Vangelo di Giovanni, 3:16 e 17.
[ix] Abolhasan Sha’rani, Rah-e Saˈadat, pp. 206 e 207.
[x] Torah, Genesi, capitoli 2 e 3.
[xi] Ivi, 21:24.
[xii] Sacro Corano, 2:23.
[xiii] Sacro Corano, 15:9.
[xiv] Abolhasan Sha’rani, Rah-e Saˈadat, pp. 22, 24, 25 e 215.
[xv] Sacro Corano, 33:40; Sahih Bukhari, vol. 4, p. 250.
[xvi] Abolhasan Sha’rani, Rah-e Saˈadat, pp. 226-241.
[xvii] Majmu’e-ye Athar Motahhari, vol. 16, p. 44.
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