Ricerca Avanzata
Visite
8840
Data aggiornamento: 2011/08/13
Domanda concisa
Qual è il dovere di un cittadino musulmano per quanto concerne la protezione e l’igiene dell’ambiente?
Domanda
Considerando il progresso delle società cittadine e lo sviluppo delle città, qual è il dovere di un cittadino per quanto concerne la protezione e l’igiene dell’ambiente? Le fonti religiose che norme stabiliscono al riguardo?
Risposta concisa

La scuola di pensiero vitale dell’Islam forma una religione completa e perfetta. È ovvio allora che in essa sia trattato tutto ciò di cui necessita l’essere umano e siano state stabilite leggi riguardanti tutte le questioni che concernono la vita personale e sociale dell’individuo.

Una delle questioni a cui l’Islam ha sempre prestato attenzione, è la vita sociale e l’ambiente dell’essere umano. Poiché l’acqua e l’atmosfera sono fattori importanti e vitali, e l’essere umano necessita di acqua e aria pure e sane, secondo le norme islamiche è proibito inquinarle e ciò costituisce un grande peccato. Inoltre esso è considerato ingratitudine rispetto ai beni divini ed è un peccato imperdonabile.

La necessità di salvaguardare l’igiene dell’ambiente è una delle questioni serie e fondamentali delle società umane contemporanee. Questo tipo di questioni e tutte quelle della cui importanza le società moderne e industrializzate si sono rese conto, sono temi che la religione islamica e le nostre guide religiose hanno menzionato 1400 anni fa, imponendo ai propri seguaci di rispettare le norme in merito e di mettere in pratica le leggi sociali e personali, e altresì mostrando delle soluzioni per la salvaguardia e l’igiene dell’ambiente, per esempio:

1.     È proibito consumare (mangiare, respirare e bere) qualsiasi cosa possa essere dannosa per l’essere umano, salvo che non vi sia altra scelta.

2.     Non tenere l’immondizia in casa la notte bensì portarla fuori di giorno.

3.     Non inquinare i corsi d’acqua (fiumi, torrenti, ecc.), le fonti d’acqua, la base degli alberi da frutto, le vie di passaggio, ecc.

4.     Se è il Giorno del Giudizio e avete un germoglio in mano, piantatelo se potete.

Centinaia di norme e consigli etici, come quelli appena citati, hanno fatto sì che un cittadino musulmano consideri la tutela e l’igiene dell’ambiente uno dei suoi doveri principali.

Risposta dettagliata

È utile fare un’introduzione prima di trattare l’argomento principale:

  1. La religione islamica stabilisce delle leggi e norme per qualsiasi aspetto della vita umana, dalla più complicata questione politica al più insignificante problema personale, come le norme che riguardano l’andare al bagno. Pertanto l’Islam è considerata una religione completa e perfetta e la vita sociale e l’ambiente[1] sono due temi cui l’Islam ha sempre prestato attenzione.

Per completezza dell’Islam s’intende che, una volta dedotti gli elementi globali dell’Islam, si possono ricavare la filosofia, la scuola di pensiero e il sistema islamico, e quindi progettare delle soluzioni[2].

  1. Secondo il punto di vista islamico la creazione dell’essere umano non è vana e futile[3], e le norme sociali islamiche si fondano sullo scopo e la filosofia della creazione. Queste norme talvolta sono solo delle esortazioni, inviti o ammonimenti, più che altro etici, che prevedono una punizione ultraterrena; per altre invece, nel caso non vengano rispettate, è prevista anche una punizione terrena.

  2. Esistono dei principi generali nell’Islam da cui si possono desumere i doveri di un cittadino musulmano, per esempio:

a.     Da vari punti di vista nell’Islam è proibito danneggiare ciò è che necessario alla continuazione del genere umano, sia perché rappresenta un’oppressione nei confronti della razza umana, sia perché costituisce un’ingratitudine, ecc[4].

b.    Nell’ottica islamica, un’azione che conduce al benessere della gente e protegge la loro salute, è un servigio reso per soddisfare Iddio, adorarLo e servirLo, e lo scopo della creazione non è altro che l’adorazione[5].

Poiché la salvaguardia dell’ambiente, l’igiene del luogo in cui si vive e impedirne l’inquinamento sono sforzi volti a salvare l’umanità dall’annientamento e a favorirne il benessere, essi hanno la priorità, a volte obbligatoria e talvolta meritoria.

Ma nell’Islam non sono citati solo questi principi generali, si sottolineano pure alcuni casi specifici, per esempio:

  1. Inquinamento dell’atmosfera

Si dice che se l’atmosfera non circondasse la Terra, appena si fa notte in una sua zona, la temperatura scenderebbe precipitosamente fino a -160° C, e un freddo insopportabile ucciderebbe tutte le creature. L’atmosfera impedisce alla Terra di rilasciare in breve tempo il calore assorbito dal sole[6].

Inoltre l’essere umano, per continuare a vivere ha bisogno di ossigeno, che ottiene respirando aria pulita, perciò l’usufruire di aria sana e pulita è uno dei bisogni primari dell’essere umano.

D’altra parte, a causa del progresso tecnologico e la meccanizzazione della vita, e l’esigenza di nuovi servizi cittadini per soddisfare le crescenti necessità della popolazione, l’inquinamento dell’aria sta aumentando, si assiste quindi alla diminuzione degli spazi verdi nelle città e all’inquinamento dell’ambiente.

Poiché la sopravvivenza del genere umano e delle società umane dipende dall’igiene e dalla salute delle società, l’Islam proibendo le impurità e permettendo le cose pure[7], consente di raggiungere questa meta.

Chiesero all’imam Sadiq (A) in merito al respirare aria inquinata e il vivere in un tale ambiente, egli espresse un principio generale che può sciogliere molti nodi: “È proibito consumare (mangiare, respirare e bere) qualsiasi cosa che possa essere dannosa per l’essere umano, salvo che non vi sia altra scelta”[8].

  1. Raccolta dei rifiuti

La questione dell’igiene ambientale è uno dei temi seri e fondamentali delle società umane contemporanee. Se l’obbligo di salvaguardare l’ambiente umano non è rispettato e non viene considerato serio da tutti i cittadini, tale che alcuni inquinano l’ambiente in cui vivono e non raccolgono i rifiuti secondo le norme igieniche, ciò inquinerà l’ambiente e metterà in pericolo la salute della gente.

L’immondizia è il luogo in cui si formano microbi, crescono insetti e si diffondono malattie, è per questo che il Profeta (S) disse: “Non tenete l’immondizia in casa la notte ma portatela fuori di giorno, poiché l’immondizia è la dimora di Satana”[9].

Egli inoltre disse: “Non accumulate la polvere (sporcizia) dietro la porta (cortile), altrimenti diventa la tana di Satana”[10]; è ovvio che per “tana di Satana” s’intende un luogo in cui si raccolgono gli insetti parassiti e in cui si diffondono impurità e malattie.

Nello stile di vita del Profeta (S) e degli Imam (A) si può notare quanto insistessero sulla pulizia e l’igiene, e invitassero i loro seguaci a praticarle.

Il Profeta (S) disse: “Iddio è puro, ama la persona pura, è pulito e ama la pulizia”[11].

La necessità di non contaminarsi con le feci umane, considerarle impure e l’obbligo di purificare ciò che si è sporcato attraverso esse, è uno dei servigi scientifici dell’Islam all’umanità, grazie a cui l’ambiente si purifica dalle impurità. Oggigiorno le feci sono considerate la fonte principale della maggior parte delle malattie infettive conosciute, come il colera[12]. È per questo che l’imam Alì (A) disse: “Il Profeta (S) ha vietato di defecare vicino a un corso d’acqua, una sorgente d’acqua e un albero da frutto”[13].

Inoltre in un altro hadìth è riportato che il Messaggero di Dio proibì di urinare sotto un albero da frutto, in una via di passaggio oppure in acqua stagnante[14].

Attualmente con il progresso tecnologico e cittadino, e la nascita di società consumistiche, ogni giorno vengono prodotte migliaia di tonnellate di immondizia, la cui raccolta e smaltimento igienico rappresenta una delle questioni sanitarie a cui bisogna prestare particolare attenzione.

Nella scuola di pensiero vitale dell’Islam e in tutte le religioni divine, la vita umana ha valore e dev’essere protetta. Pertanto il sacro Corano raccomanda ai musulmani di non essere fonte del proprio annientamento con le proprie azioni: “... non gettatevi con le proprie mani nella perdizione”[15].

Il grande esegeta del Corano, l’allamah Tabatabai, disse: “Questo versetto ha un significato assoluto, perciò la sua proibizione è proibizione di qualsiasi comportamento esagerato, sia in un senso che nell’altro”[16].

Di conseguenza nella sacra sharia dell’Islam all’essere umano non è permesso, con le sue azioni e comportamenti, inquinare il proprio ambiente e quello degli altri, essere indifferente verso le più fondamentali norme igieniche e con la sua noncuranza privare l’ambiente sociale di una vita sana.

Inoltre secondo il principio in base a cui il Profeta (S) disse: “È vietato nell’Islam recare danno a se stessi e agli altri”[17], l’essere umano non può utilizzare le proprie risorse in modo da infastidire e arrecare danno agli altri.

  1. Spazio verde

Il clima delle città, influenzato dai fattori di concentrazione delle attività nelle città, è cambiato talmente che gli studi climatici sulle città sono compiuti separatamente da quelli sulla zona climatica della stessa; fattori che, con la diminuzione degli spazi verdi, hanno influenzato l’ecologia della città, in particolare per quanto riguarda l’aria, la terra e le risorse d’acqua sotterranee, cioè hanno completamente cambiato gli elementi climatici.

Anche se nelle fonti primarie della nostra religione non è trattato l’argomento dello spazio verde come lo s’intende oggigiorno, è presente in temi più generali come piantare gli alberi, invitare a piantarli e proibire di tagliarli, segno dell’attenzione che l’Islam presta a questo argomento.

Il nobile Profeta (S) al riguardo disse: “Se è il Giorno del Giudizio e avete un germoglio in mano, piantatelo se potete”[18].

Egli inoltre, proibendo e rimproverando coloro che tagliano gli alberi, rovinano le risorse naturali e ambientali, disse: “Chiunque tagli un cedro, entrerà nell’Inferno a testa in giù”[19].

Con la legge per la tutela delle risorse naturali e delle foreste, nessuno, nemmeno gli istituti statali o privati, ha il diritto di distruggere le risorse nazionali e la legge obbliga il Ministero dell’Agricoltura a proteggere le risorse e le ricchezze nazionali[20].

Anche nella giurisprudenza islamica esistono norme che vietano di abusare dei beni comuni e statali, esse si basano sulla Legge divina e il sacro Corano: “Ti interrogheranno a proposito dell’anfal[21]. Di': «L’anfal appartiene ad Allah e al Suo Messaggero». Perciò temete Allah …”[22].

Perciò si può affermare che non è permesso distruggere tutto ciò che fa parte delle risorse terrene.

Inoltre, nel mondo in cui viviamo vi sono molti fattori vitali che insieme permettono all’essere umano di vivere, e la perdita di uno di essi potrebbe creare innumerevoli e seri problemi. Iddio ha creato le benedizioni terrene, compreso il cibo, le bevande e tutto ciò che permette una vita di benessere e tranquillità, per l’essere umano e, secondo gli insegnamenti coranici, non è stato proibito all’essere umano di godere della propria vita e di usufruire di questi beni, gli è stato invece vietato danneggiarli, abusarne o distruggerli: “O Figli di Adamo […] Mangiate e bevete, ma senza eccessi, ché Allah non ama chi eccede”[23].

Conclusioni:

Per garantire la salute e l’igiene della società e dell’ambiente, considerando l’aumento dell’inquinamento e gli effetti che esso ha sul normale funzionamento del corpo, è necessario che tutti i cittadini – compresi gli amministratori, i responsabili dell’ordine esecutivo, e la gente comune, nella loro vita personale e sociale – rispettino le leggi e le norme in merito. Infatti l’essere umano non è indipendente dalla gente e dalla società in cui vive e il suo rispettare o no le norme igieniche influisce sulla salute degli altri. Tutti devono rispettare le norme generali d’igiene; è l’insieme di queste che garantisce l’igiene sociale e previene la distruzione dell’ambiente.



[1] Per ambiente, s’intende l’ambiente che ci circonda, in particolare i fattori che influenzano la vita delle persone.

[2] Per approfondire cfr.: Mahdi Hadavi Tehrani, Maktab va Nezam-e Eqtesadi-e Eslam, pp. 19-51.

[3]

«افحسبتم انما خلقناکم عبثاً و انکم الینا لا ترجعون»

 “Pensavate che vi avessimo creati per celia e che non sareste stati ricondotti a Noi?”, sacro Corano 23:115.

[4] L'usufruire dei beni divini che Iddio ha creato per i Suoi servi è di primaria importanza per la salute, il benessere e la tranquillità dell’individuo. L’essere umano ha, nei confronti di Dio per i Suoi doni, come minimo il dovere di utilizzarli correttamente per il perfezionamento fisico e spirituale, suo e degli altri. Se l’essere umano inquina l’aria, o l’acqua pura e limpida («و انزلنا من السماء ماءً طهوراً» “e facciamo scendere dal cielo un’acqua pura”, sacro Corano 25:48), che scende dal cielo, scorre sulla terra ed è la fonte della vita dell’essere umano, e a causa dell’inquinamento umano essa si trasforma in un liquido pericoloso e nocivo, ciò costituisce un utilizzo scorretto dei beni divini ed ingratitudine verso Iddio.

[5] «و ما خلقت الجن و الانس الا لیعبدون»

“È solo perché Mi adorassero che ho creato i jinn e gli uomini”, sacro Corano 51:56

[6] Yadollah Niazmand, E'jaz-e Qur'an az Nazar-e 'Olum-e Emruzi, pag. 131.

[7]

«و یحل لهم الطیبات و یحرم علیهم الخبائث...»

“… dichiara loro lecite le cose buone e vieta loro quelle cattive …”, sacro Corano 7:157.

[8] Tuhaf al-'Uqul, pag. 337.

[9]

«لاتبیتوا القمامة فی بیوتکم فاخرجوها نهاراً، فانها مقعد الشیطان»

Mohammad Mohammadi Reyshahri, Mizan al-Hikmah, vol. 13, hadìth 6340.

[10]

«لاتؤوا التراب خلف الباب، فانه مأوی الشیطان»

Ibidem.

[11]

«ان الله طیب، یحب الطیب، نظیف، یحب النظافة»

Ibidem.

[12] Mohammad Alì Nilforushan, Jalil Zarrabi, Mohammad Baqer Mirfattahi, Behdasht, pag. 20.

[13] Mohammad Baqer Majlesi, Bihar al-Anwar, vol. 77 pag. 170.

[14] Hurr 'Amili, Wasa'il al-Shi'ah, vol. 1, pag. 228; Mohammad Baqer Majlesi, Bihar al-Anwar, vol. 77 pag. 169.

[15]

«ولاتلقوا بایدیکم الی التهلکة»

Sacro Corano 2:195.

[16] Mohammad Hosseyn Tabatabai, al-Mizan, vol. 2, pp. 93 e 180.

[17]

«لاضرر و لاضرار فی الاسلام»

Shaykh al-Saduq, Man La Yahdhuruh al-Faqih, vol. 4, pag. 334.

[18] Nahj al-Fasahah, pag. 113.

[19] Kanz al-'Ummal, vol. 3, pag. 894. Riguardo a questo hadìth, i ricercatori sostengono che si faccia riferimento al cedro che era stato piantato a Karbalà per riconoscere il luogo di sepoltura dell’imam Husayn (A). In ogni caso dagli hadìth presenti nelle fonti religiose si può dedurre la proibizione di tagliare gli alberi in generale.

[20] Mansur Jahanghir, Majmu'e-ye qavanin va moqarrarat-e hoquqi, pp. 921-924 (riguardo alla legislazione iraniana, N.d.T.).

[21] Secondo la giurisprudenza sciita l’anfal sono:

1.     I beni presi senza combattere a un miscredente che è in guerra con l’Islam.

2.     Le terre incolte.

3.     I villaggi che non hanno padrone.

4.     Le montagne, le valli e le foreste.

5.     I beni trasportabili - come abiti, armi, ecc. - e non - come terre, edifici, ecc. - appartenenti a un governatore miscredente vinto dai musulmani.

6.     Il bottino delle guerre intraprese senza il permesso dell’Imam (A).

7.     L’eredità di chi non ha erede.

8.     Le miniere.

9.     I deserti incoltivabili e i mari.

10.  Anche il khums appartiene all’Imam (A) e fa parte dell’anfal.

[22]

«یسئلونک عن الانفال، قل الانفال لله و الرسول فاتقوا الله... »

Sacro Corano 8:1.

[23]

«یا بنی آدم... کلوا واشربوا ولاتسرفوا انه لایحب المسرفین»

Sacro Corano 7:31.

Traduzione della domanda in altre lingue
Commenti
Numero di commenti 0
Inserisci il valore
esempio : Yourname@YourDomane.ext
Inserisci il valore
Inserisci il valore

Elenco degli argomenti

Domande a caso

  • Le scienze educative e psicologiche si basano sulla sicurezza di sé, mentre gli insegnamenti islamici, etici e gnostici propongono il ricorso a Dio. Queste due posizioni, non sono antitetiche?
    6377 Etica pratica 2010/11/09
    Per sapere se la sicurezza di sé e il ricorso sono antitetici o no, bisogna comprendere il significato di entrambi. La sicurezza di sé viene interpretata in due modi:Conoscere le abilità, le capacità e aggrapparsi agli averi ...
  • Si può sperare di essere salvati dal castigo del Giorno della Resurrezione?
    8906 معاد و قیامت 2012/09/22
    Ciò che si deduce dagli insegnamenti religiosi è che la speranza nella misericordia divina e il timore per il castigo del Giorno della Resurrezione sono due caratteristiche importanti che si completano l’un l’altra e devono essere presenti in quantità simile nel credente. L’essere umano credente, con l’adempimento ...
  • Chi era Ubayy ibn Ka\'b?
    6584 تاريخ بزرگان 2012/06/21
    Ubayy ibn Ka'b era uno dei compagni più noti del Profeta dell’Islam (S) ed è rispettato da tutti i musulmani, sia sciiti che sunniti. Nelle fonti sciite vi sono pochi hadìth narrati da lui, e gli esperti di rijal lo considerano uno dei compagni dell'Inviato di Dio ...
  • Che cosa significa taqwa?
    13345 Etica teorica 2011/05/22
    Il taqwa (timore reverenziale) è una forza inibitrice interiore che si crea all’interno dell’essere umano e lo protegge dal compiere atti illeciti. La perfezione del taqwa consiste nell’astenersi, oltre da ciò che è peccato e vietato, anche da ciò che è ambiguo. Il taqwa possiede livelli, ramificazioni ...
  • L’etica ha un legame con l’intelletto?
    6102 Etica pratica 2012/05/15
    L’etica come molte scienze si suddivide in due parti: Etica teorica Etica pratica La conoscenza degli argomenti e delle regole etiche è connessa direttamente all’intelletto, cioè più l’intelletto di una persona è elevato, maggiormente apprenderà, e più sarà basso, meno ...
  • Considerando che il kathir al-shakk deve ignorare il proprio dubbio, quest’ultimo può essere di qualsiasi tipo?
    6858 Diritto e Precetti 2012/05/15
    Secondo la regola "la shakk li-kathir al-shakk" (niente dubbio per chi dubita troppo), il kathir al-shakk (chi dubita molto) non deve prestare attenzione ai propri dubbi. Secondo l'opinione della maggior parte dei giurisperiti islamici, questa regola non riguarda solo la preghiera ma comprende anche i suoi ...
  • Perché è vietato spalmarsi lo zafferano sul corpo nella notte di Qadr?
    8181 Etica pratica 2011/11/21
    1.     Lo zafferano possiede tre tipi di proprietà: alimentare, terapeutica ed estetica. Quella che è proibita nell’hadìth è la proprietà estetica.2.
  • Hammadah era un uomo o una donna? Che genere di personalità era?
    6051 تاريخ بزرگان 2012/05/16
    Nei libri di ilm al rijal[1] è stato riportato che sono vissute due donne col nome di “Hammadah”: una “Hammadah bint Raja'” e l’altra “Hammadah bint al-Hasan”; però, in realtà, pare che questi due nomi appartengano alla stessa persona. Questa donna faceva parte dei ...
  • La religione è in contraddizione con la scienza?
    6726 Teologia moderna 2010/06/30
    Le scienze non religiose vengono utilizzate nei processi religiosi, cioè il giurista islamico (faqih) attraverso gli elementi immutabili e con l’aiuto di esperti di varie scienze, soprattutto quelle umane, può trattare gli elementi mutevoli. ...
  • Cos’è l‘haqq (vero) e come conformarsi all’haqiqat (verità)?
    8459 Teologia moderna 2010/07/18
    Il termine “haqq” significa camminare in mezzo al sentiero, seguire il vero e il giusto e collocare una cosa, saggiamente, al proprio posto. Conformarsi all’haqq dal punto di vista teorico significa: dotarsi di logica, raggiungere la certezza, non sofisticare e fantasticare, altresì astenersi dal seguire gli individui ...

Le più visitate

  • Qual è la regola islamica in merito ai rapporti tra una ragazza e un ragazzo?
    67834 Diritto e Precetti 2011/05/22
    Dal punto di vista islamico la donna e l’uomo sono due esseri complementari e Iddio il Benevolo li ha creati l’uno per l’altro. Uno dei bisogni che la donna e l’uomo provano l’uno per l’altro, è quello sessuale. Tuttavia per soddisfare questa necessità, occorre rispettare le regole ...
  • Qual è la norma riguardante il radere la barba e la depilazione dei peli del corpo?
    41772 Etica 2011/12/21
    È considerato vietato radere la barba, con una lama o un rasoio elettrico, solamente nel caso che gli altri dicano che uno non possiede più la barba.Anche radere una parte della barba (come spiegato sopra) equivale al raderla tutta
  • Come si può abbandonare il vizio della masturbazione?
    41317 Etica pratica 2011/08/04
    Il peccato è come una palude putrida che, più l’essere umano vi sprofonda, meno ne sente l’odore, poiché si è indebolito il suo olfatto e non si rende conto che sta affondando.Nonostante ciò, la seria decisione dell’essere umano di tornare da qualsiasi punto ...
  • Chi è il Dajjal? Spiegate chi è e gli hadìth che lo riguardano.
    36539 Teologia antica 2011/02/08
    Uno dei segni della manifestazione del Mahdi (AJ) è l’apparizione di un essere deviato e deviante definito “Dajjal”. Terminologicamente questa parola viene attribuita a ogni bugiardo. È stato descritto in modo molto strano, e poiché la maggior parte di questi hadìth, che si trovano ...
  • Perché nell’Islam l’apostata viene giustiziato? Ciò non è contro la libertà di pensiero?
    31713 Diritto e Precetti 2010/08/16
    L’apostasia è la manifestazione dell’abbandono della religione e generalmente ha come conseguenza l’invito degli altri a lasciare la propria religione. La punizione dell’apostata non è applicata a colui che abbandona la propria religione ma non lo manifesta agli altri, perciò il motivo di questa punizione non è ...
  • Per favore spieghi la base del pensiero sciita e le sue caratteristiche.
    27787 Teologia antica 2011/04/20
    Il sacro Corano è la base del pensiero sciita e altresì la fonte di tutte le scienze sciite.Il sacro Corano considera prove sia il significato esplicito dei versetti, sia i detti, il comportamento e l’approvazione tacita del nobile Messaggero (S), e di conseguenza ...
  • È vietato festeggiare il compleanno?
    25420 Diritto e Precetti 2012/06/09
    Le feste di compleanno non rispecchiano una tradizione islamica e negli insegnamenti islamici non esistono consigli in tal senso. Noi non intendiamo condannare questa nuova tradizione, pur non approvando le tradizioni importate pedissequamente da altri, poiché siamo convinti che le tradizioni debbano essere profondamente radicate nella coscienza ...
  • Qual è la norma che regola la depilazione femminile delle sopracciglia? E di fronte al marito?
    24970 Diritto e Precetti 2013/12/19
    L'atto di depilare le sopracciglia per le donne, di per sé, non presenta problemi. Nell'Islam è considerato meritorio truccarsi per il marito e una donna che trascuri il trucco e l'abbellirsi per il marito, è biasimata. Pertanto i giurisperiti sciiti, nonostante incitino le donne a rispettare tale ...
  • Perché l’uomo non può indossare l’oro?
    22807 Filosofia del diritto e dei precetti 2011/05/08
    Questa domanda non ha una risposta concisa; selezionate la risposta dettagliata. ...
  • Vi sono versetti del Corano o du'a per aver successo e aumentare il rendimento nello studio?
    21602 Etica pratica 2011/08/20
    Lo studio consiste nell’osservare una cosa con precisione e attenzione per capire e ottenere informazioni. Perciò ogni lettura priva di queste caratteristiche non è considerata “studiare”. È ovvio che lo studio, come ogni altra azione, richiede il rispetto di certe condizioni tramite cui ottenere un rendimento utile ...