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Data aggiornamento: 2011/12/21
Domanda concisa
È maggiore la gravità della fornicazione o dell’autoerotismo?
Domanda
È maggiore la gravità della fornicazione o dell’autoerotismo?
Risposta concisa

La fornicazione costituisce una delle maggiori corruzioni sociali causanti danni irreparabili. Per questo motivo l’Islam l’ha vietata e la combatte seriamente, e nel Corano sono state stabilite delle severe punizioni. Anche l’autoerotismo è un peccato maggiore che è stato vietato negli hadìth. Tuttavia poiché nei versetti e negli hadìth, la facoltà di decidere la pena da applicare a chi compie questo peccato, spetta al giudice, e non è stata stabilita una determinata punizione (come invece nel caso della fornicazione), per questo motivo ed altri, si può dedurre che la gravità della fornicazione è maggiore dell’autoerotismo.

Risposta dettagliata

La fornicazione costituisce una delle maggiori corruzioni sociali causanti danni irreparabili. Per questo motivo l’Islam l’ha vietata e la combatte seriamente. Dal punto di vista coranico la fornicazione è un peccato molto grave riguardo al quale Iddio dice: “Non ti avvicinare alla fornicazione. È davvero cosa turpe e un tristo sentiero”[1]. Inoltre questo peccato è talmente grande che Iddio l’Altissimo ha stabilito delle pesanti punizioni per esso; in merito alle donne e agli uomini non sposati che compiono questo empio atto, dice: “Flagellate la fornicatrice e il fornicatore, ciascuno con cento colpi di frusta e non v'impietosite [nell'applicazione] della Religione di Allah, se credete in Lui e nell'Ultimo Giorno, e che un gruppo di credenti sia presente alla punizione”[2]. Per di più, in base agli hadìth, se la donna o l’uomo che compiono questo atto, oppure entrambi, sono sposati, la punizione sarà la morte per la persona sposata[3]. Dalla severità delle punizioni s’intuisce la gravità del peccato.

Anche l’autoerotismo è un peccato grave che è stato vietato negli hadìth. Abu Basir raccontò che sentì l’Imam Sadiq (A) dire: “Iddio il Giorno della Resurrezione non parlerà con tre gruppi di persone, non li considererà, non li purificherà dai peccati e avranno una punizione dolorosa: uno di questi gruppi sarà costituito da coloro che hanno praticato l’autoerotismo”[4]. Oppure in alcuni hadìth viene equiparato financo alla fornicazione! L’imam Sadiq (A), riguardo a un uomo che pratichi la zooerastia o l’autoerotismo, disse: “Questi atti e simili sono come la fornicazione”[5].

Quindi anche l’autoerotismo è un peccato grave che dev’essere abbandonato, però nei versetti e negli hadìth non è stata specificata una punizione particolare; spetta al giudice decidere una pena per chi compie questo peccato. In base a ciò ed altri motivi si può concludere che la fornicazione è più grave dell’autoerotismo.



[1] Sacro Corano, 17:32:

"وَ لا تَقْرَبُوا الزِّنى‏ إِنَّهُ کانَ فاحِشَةً وَ ساءَ سَبِیلًا".

[2] Sacro Corano, 24:2:

"الزَّانِیَةُ وَ الزَّانی‏ فَاجْلِدُوا کُلَّ واحِدٍ مِنْهُما مِائَةَ جَلْدَةٍ وَ لا تَأْخُذْکُمْ بِهِما رَأْفَةٌ فی‏ دینِ اللَّهِ إِنْ کُنْتُمْ تُؤْمِنُونَ بِاللَّهِ وَ الْیَوْمِ الْآخِرِ وَ لْیَشْهَدْ عَذابَهُما طائِفَةٌ مِنَ الْمُؤْمِنینَ".

[3] Seyyed Ruhallah Musavi Khomeini, Tahrir al-Wasilah, vol. 2, pag. 463, seconda questione, Mo'assese-ye dar al-'ilm, prima stampa, Qom; Tusi, Al-Istibsar, vol. 4, pag. 202, Dar al-kutub al-islamiyyah, Teheran, 1390 AH:

"عَنْ أَبِی جَعْفَرٍ (ع) قَالَ قَضَى أَمِیرُ الْمُؤْمِنِینَ (ع) فِی الشَّیْخِ وَ الشَّیْخَةِ أَنْ یُجْلَدَا مِائَةً وَ قَضَى فِی الْمُحْصَنِ الرَّجْم ‏..."

[4] Wasa'il al-shi'ah, vol. 20, pag. 354, hadìth 25810, Nashr Al al-Bayt (A), Qom, 1409 AH:

"عَنْ أَبِی بَصِیرٍ قَالَ سَمِعْتُ أَبَا عَبْدِ اللَّهِ ع یَقُولُ ثَلَاثَةٌ لَا یُکَلِّمُهُمُ اللَّهُ یَوْمَ الْقِیَامَةِ وَ لَا یَنْظُرُ إِلَیْهِمْ وَ لَا یُزَکِّیهِمْ وَ لَهُمْ عَذَابٌ أَلِیمٌ النَّاتِفُ شَیْبَهُ وَ النَّاکِحُ نَفْسَهُ وَ الْمَنْکُوحُ فِی دُبُرِهِ".

[5] Ivi, pag. 32, parte 28 “Tahrim al-Istimna'”, hadìth 25805:

"وَ قَدْ تَقَدَّمَ حَدِیثُ عَمَّارٍ عَنْ أَبِی عَبْدِ اللَّهِ ع فِی الرَّجُلِ یَنْکِحُ بَهِیمَةً أَوْ یَدْلُکُ فَقَالَ کُلُّ مَا أَنْزَلَ بِهِ الرَّجُلُ مَاءَهُ مِنْ هَذَا وَ شِبْهِهِ فَهُوَ زِنًا".

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