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Data aggiornamento:
2007/11/21
Domanda concisa
Quante sono le sure del Corano intitolate con nomi di animali?
Domanda
Quante sono le sure del Corano intitolate con nomi di animali?
Risposta concisa
Cinque sure del Corano portano ognuna il nome di un animale:
1. La sura Al-Baqara (Il Bovino).
2. La sura Al-Nahl (L’Ape).
3. La sura Al-Naml (La Formica).
4. La sura Al-'Ankabut (Il Ragno).
5. La sura Al-Fil (L’Elefante)[1].
Riguardo all’eccellenza di queste sure è stato affermato quanto segue:
1. La sura Al-Baqara (Il Bovino) - All'Inviato di Dio (S) fu chiesto quali fossero la sura e i versetti del Corano di maggiore eccellenza. Rispose: “La sura Al-Baqara e il versetto noto come "Ayat al-kursi"”[2].
2. La sura Al-Nahl (L’Ape) - Il Profeta (S) disse: “Chi recita la sura Al-Nahl, il Giorno della Resurrezione non sarà interrogato da Iddio in merito alle grazie terrene donategli”[3].
3. La sura Al-'Ankabut (Il Ragno) - Il Profeta (S) disse: “Chi recita la sura Al-'Ankabut, nel registro delle sue azioni sarà ricompensato con un numero di buone azioni pari al numero dei credenti e degli ipocriti moltiplicato per dieci”[4].
4. La sura Al-Naml (La Formica) - L’imam Sadiq (A) disse: “Chi recita le sure Al-Shura, Al-Naml e Qisas la notte che precede il Venerdì, sarà considerato un devoto di Dio”[5].
5. La sura Al-Fil (L’Elefante) - L’imam Sadiq (A) disse: “Per chi recita la sura Al-Fil nelle proprie preghiere obbligatorie, il Giorno della Resurrezione, le montagne, le pianure e i granelli del deserto testimonieranno che egli era uno degli oranti”[6].
La sura Al-Fil e la sura Quraysh sono considerate un’unica sura, pertanto se vogliamo recitare la sura Al-Fil dopo la sura Al-Hamd nella preghiera, dobbiamo recitare anche la sura Quraysh[7].
Bisogna considerare il seguente punto: tutte queste e ulteriori eccellenze che sono state citate per le altre sure, divengono tali nel caso che la recitazione sia accompagnata da riflessione in merito ai versetti di queste sure, affinché lo spirito sia così appagato[8].
1. La sura Al-Baqara (Il Bovino).
2. La sura Al-Nahl (L’Ape).
3. La sura Al-Naml (La Formica).
4. La sura Al-'Ankabut (Il Ragno).
5. La sura Al-Fil (L’Elefante)[1].
Riguardo all’eccellenza di queste sure è stato affermato quanto segue:
1. La sura Al-Baqara (Il Bovino) - All'Inviato di Dio (S) fu chiesto quali fossero la sura e i versetti del Corano di maggiore eccellenza. Rispose: “La sura Al-Baqara e il versetto noto come "Ayat al-kursi"”[2].
2. La sura Al-Nahl (L’Ape) - Il Profeta (S) disse: “Chi recita la sura Al-Nahl, il Giorno della Resurrezione non sarà interrogato da Iddio in merito alle grazie terrene donategli”[3].
3. La sura Al-'Ankabut (Il Ragno) - Il Profeta (S) disse: “Chi recita la sura Al-'Ankabut, nel registro delle sue azioni sarà ricompensato con un numero di buone azioni pari al numero dei credenti e degli ipocriti moltiplicato per dieci”[4].
4. La sura Al-Naml (La Formica) - L’imam Sadiq (A) disse: “Chi recita le sure Al-Shura, Al-Naml e Qisas la notte che precede il Venerdì, sarà considerato un devoto di Dio”[5].
5. La sura Al-Fil (L’Elefante) - L’imam Sadiq (A) disse: “Per chi recita la sura Al-Fil nelle proprie preghiere obbligatorie, il Giorno della Resurrezione, le montagne, le pianure e i granelli del deserto testimonieranno che egli era uno degli oranti”[6].
La sura Al-Fil e la sura Quraysh sono considerate un’unica sura, pertanto se vogliamo recitare la sura Al-Fil dopo la sura Al-Hamd nella preghiera, dobbiamo recitare anche la sura Quraysh[7].
Bisogna considerare il seguente punto: tutte queste e ulteriori eccellenze che sono state citate per le altre sure, divengono tali nel caso che la recitazione sia accompagnata da riflessione in merito ai versetti di queste sure, affinché lo spirito sia così appagato[8].
[1] Ashnayi va Ons ba Qoran, Mirza Baqer Hoseyni, Entesharat-e Haram, p. 43.
[2] Ivi, pag. 232.
[3] Ivi, pag. 237.
[4] Ivi, pag. 241.
[5] Fadha'il va Athar-e Qara'at-e Sureha, Entesharat-e Eram, p. 47.
[6] Ivi, pag. 114.
[7] Tahrir al-Wasilah, vol. 10, Al-Qawl fi al-qara'at wa al-zikr, questione 6.
[8] Tafsir-e Nemune, vol. 5, pag. 144.
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