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Infallibilità ('ismat) significa essere immuni, al sicuro e impedirsi di compiere peccati e avere dimenticanze; essa possiede vari livelli, di cui quelli più alti sono una prerogativa dei Profeti e dei loro Successori (A) ed è dimostrabile solo per essi, giacché versetti, hadìth e il fatto che siano stati scelti in qualità di guide della società e vicereggenti di Dio lo provano. Riguardo agli altri, anche se un certo livello di infallibilità è raggiungibile ed essa è riconoscibile, costoro non possono tuttavia arrivare al livello dei Profeti e dei loro Successori (A) e comunque la loro infallibilità non può essere dimostrata attraverso le fonti o una loro investitura, ma solo attraverso la manifestazione di segni come il compiere atti miracolosi, essere in grado di conoscere le intenzioni altrui, ecc.
L’essere umano è una creatura dotata di libero arbitrio ed è stato creato in modo tale che, operando la scelta giusta, avendo fede, compiendo azioni probe ed evitando di disobbedire agli ordini e alle proibizioni divine, può raggiungere lo stadio di Vicereggente di Iddio, vale a dire ottenere tutte le perfezioni consone a un essere umano, essere immune da tutti i difetti ignobili e terreni e possedere altresì la wilayah cosmologica e l’influenza sui cuori[1].
La scelta giusta dell’essere umano si basa sulla conoscenza e su una forte volontà, seguendo l’intelletto, la natura primordiale innata e la religione, e più sono vasta la conoscenza e forte la volontà, più egli sarà al sicuro dagli errori. Inoltre, poiché la ragione della dimenticanza risiede nella disattenzione, se gli ordini e le proibizioni divine avessero importanza per l’individuo ed egli fosse sempre in uno stato di rievocazione, non sbaglierebbe nemmeno a causa della disattenzione e questo è il livello definito infallibilità ('ismat) che eleva gradualmente l’essere umano al ruolo di wali e vicereggente (khalifah) di Iddio.
I Profeti e i loro Successori (A) poiché sono i fiduciari di Iddio e sono gli imam e i modelli per la gente, devono possedere il più alto livello di infallibilità affinché:
a. Il messaggio divino arrivi alla gente completo e corretto.
b. La gente possa fidarsi della loro parola e comportamento.
c. Gli individui possano prendere come modello il loro comportamento ed etica, edificarsi come loro e intraprendere il cammino verso la perfezione e il ruolo di vicereggente di Iddio, raggiungendo così il loro scopo che è l’incontro con Lui.
È per questo quindi che i fiduciari di Dio sono, per mezzo della grazia divina e la loro volontà sin da bambini, immuni da qualsiasi peccato ed errore, cosicché la gente possa ciecamente fidarsi di loro, siano una prova definitiva per tutti e li incitino a seguire la propria via.
Ogni essere umano può pertanto seguire il percorso che porta all’infallibilità e raggiungere lo stadio della wilayah e di vicereggente: più si sforza su questa via e più rispetta la taqwa, più sarà oggetto della grazia divina. Infatti, Dio ha promesso: “Temete Allah, è Allah che vi insegna”[2], “Quanto a coloro che fanno uno sforzo per Noi, li guideremo sulle Nostre vie. In verità Allah è con coloro che fanno il bene”[3], “Se temete Allah, vi concederà la capacità di distinguere [il bene dal male], cancellerà le vostre colpe e vi perdonerà”[4] e “Daremo una vita eccellente a chiunque, maschio o femmina, sia credente e compia azioni probe. Compenseremo quelli che sono stati costanti con qualcosa di meglio delle loro azioni migliori”[5].
In un hadìth qudsi[6], Dio dice: “Se il dedicarsi a me predomini nel mio servo, io gli dono lo zelo e il piacere del ricordarMi, perciò egli s’innamora di Me ed Io di lui, tolgo allora i veli che ci separano. Quando la gente sbaglia o dimentica, lui non sbaglia e non dimentica (e non pecca né erra), se parla, parla come i Profeti (A). Essi sono veramente i migliori del loro tempo, e se decido di punire gli abitanti della terra, quando penso a loro, (per loro) annullo la mia punizione”.[7]
L’infallibilità dei Profeti e degli Imam (A), come è stato citato e dimostrato con varie prove razionali e tramandate, è dunque necessaria[8], però non è una loro prerogativa e chiunque, in base al proprio sforzo, taqwa, conoscenza e forza di volontà può acquisirne, fino a manifestarne i segni.
Nei Profeti e Imam (A), oltre alla manifestazione di questi segni, anche le fonti scritte divine e la loro investitura al ruolo della profezia e della wilayah sono prova della loro infallibilità al più alto livello; altrimenti il contrario non si concilierebbe con la saggezza e conoscenza divina e lo scopo della profezia e della wilayah, cioè la guida e l’educazione degli esseri umani e il comunicare, eseguire e difendere la religione[9].
Invece per stabilire se gli altri siano infallibili, ciò dev’essere dimostrato attraverso la manifestazione di certi segni, tra i quali:
- Evitino di peccare in un ambiente in cui la maggior parte della gente tende generalmente a sbagliare o peccare: come quando si ottiene un certo rango sociale o fama, ricchezza, ecc.
- Siano in grado di compiere atti miracolosi, come la conoscenza delle intenzioni e pensieri degli individui, la guarigione delle malattie, la risoluzione dei problemi altrui che non avrebbero potuto risolvere in altro modo, ecc.
- Le loro richieste o le loro maledizioni siano esaudite da Dio.
- Capacità di influenzare i cuori e creare un cambiamento in essi.
- Siano pazienti, calmi e sappiano prendere la giusta decisione nelle difficoltà personali e sociali.
- Siano oggetto della grazia divina, e perciò gli vengano donate benedizioni e annullate le calamità.
È necessario però prestare attenzione al fatto che il livello di infallibilità del nobile Profeta (S) non è raggiungibile per nessuno e tra i Profeti (A) stessi sono presenti vari livelli di infallibilità, di cui il più alto appartiene al Sigillo dei Profeti (S), quelli successivi agli Imam (A), poi agli altri Profeti (A) e gli ultimi livelli spettano agli altri. Cioè l’ascensione all’infallibilità e allo status di Vicereggente di Iddio possiede livelli ascensionali, ognuno dei quali è ampio, e non tutti sono allo stesso livello e solo Dio ne ha conoscenza[10].
Fonti:
- Sacro Corano.
- Javadi Amoli Abdollah, Tahrir Tamhid al-Qawa'id, Entesharat-e al-Zahra (A), prima ristampa, 1993, Teheran.
- Javadi Amoli Abdollah, Velayat dar Qor'an, Esra', prima ristampa, 2000, Qom.
- Javadi Amoli Abdollah, Hekmat-e 'Ebadat, Esra', seconda ristampa, 1999, Qom.
- Hosseyni Tehrani Mohammad Hosseyn, Tuhid-e 'Elmi va 'Eyni, Nashr-e allameh Tabatabai, seconda ristampa, 1996, Mashhad.
- Ayatollah Sadr, Seyyed Mohammad Baqir, Khelafat-e Ensan va Gavahi-e Payambaran, trad. di Jamal Musavi, 1980, Teheran.
- Kyashemshaki Abolfazl, Velayat dar 'Irfan, Dar al-Sadiqin, prima ristampa, 1999, Teheran.
- Motahhari Morteza, Ensan-e Kamel, Nashr-e Sadra, ottava ristampa, 1993, Qom.
- Motahhari Morteza, Velaha va velayatha, Daftar-e entesharat-e eslami, Qom.
- Maleki Tabrizi Javad, Resaleye Leqa' Allah, Torbat, seconda ristampa, 2000, Teheran.
[1] Cfr. indice: Farsi amare da Dio, La beatitudine e la perfezione dell’essere umano, La vicinanza a Dio …
[2] Sacro Corano 2:282; 64:11.
[3] Sacro Corano 29:69.
[4] Sacro Corano 8:29.
[5] Sacro Corano 16:97.
[6] Hadìth in cui un Profeta o Imam (A) tramanda la parola divina.
[7] Hosseyni Tehrani Mohammad Hosseyn, Tuhid-e 'Elmi va 'Eyni, pag. 337
[8] Cfr. Mesbah Yazdi Mohammad Taqi, Rah va rahnamashenasi, pp. 147-212.
[9] Cfr. Ibidem.
[10] Cfr. Indice: L’infallibilità dei Profeti (a) dal punto di vista coranico, L’infallibilità e il peccato dei Profeti (A) nel significato apparente dei versetti.