Ricerca Avanzata
Visite
7464
Data aggiornamento: 2010/12/05
Domanda concisa
Secondo il sacro Corano per i Devoti di Dio non esiste né timore né afflizione (Corano, 10:62), allora perché nella dua del venerdì ci rivolgiamo all’imam Mahdi (Aj) recitando: “Pace a te, o puro timorato!”?
Domanda
Secondo il sacro Corano per i Devoti di Dio non esiste né timore né afflizione (Corano, 10:62), allora perché nella dua del venerdì ci rivolgiamo all’imam Mahdi (Aj) recitando: “Pace a te, o puro timorato!”?
Risposta concisa

Il timore è di due tipi: lodevole e biasimevole. Con il secondo s’intende per esempio la paura del destino, della gente e delle creature, ecc., che per i Devoti di Dio non ha senso. Per questo l’imam Sadiq (A) disse: “Il credente non teme nessuno se non Iddio” e secondo il sacro Corano: “In verità Satana cerca di spaventarvi con i suoi alleati. Non abbiate paura di loro, ma temete Me se siete credenti”.

Invece la paura lodevole e pregevole è il timore della magnificenza divina, riguardo cui il nobile Profeta (S) disse: “Chiunque conosca meglio Iddio, ne ha più timore”.

Il timore lodevole è quello degli individui speciali ed eminenti che è il risultato della contemplazione della magnificenza divina e della manifestazione dei Nomi nel cuore. Questo timore è un piacere spirituale che non contraddice il versetto: “In verità, quanto agli intimi, non avranno nulla da temere e non saranno afflitti”; in realtà è una caratteristica della perfezione. È per questo che rivolgendoci all’imam Mahdi (Aj) recitiamo: “Pace a te, o puro e timorato (della magnificenza divina)!”.

Risposta dettagliata

Il timore è di due tipi: lodevole e biasimevole.

Il secondo, che non ha senso per i Devoti di Dio, è la paura del destino, della gente, del nemico e delle creature. Abuzar tramandò che il nobile Profeta (S) gli raccomandò di non temere il biasimo di nessun biasimatore sulla via di Dio[1]. Inoltre l’imam Sadiq (A) disse: “Il credente non teme nessuno se non Iddio”[2], e secondo il sacro Corano: “In verità Satana cerca di spaventarvi con i suoi alleati. Non abbiate paura di loro, ma temete Me se siete credenti”[3].

Invece la paura lodevole e pregevole è il timore della magnificenza divina, a tal proposito l’imam Alì (A) disse: “Il timore è l’abito degli 'arif (gli gnostici)”[4], e il nobile Profeta (S) dichiarò: “Chiunque conosca meglio Iddio, ne ha più timore”[5] ed è per questo che egli affermò: “Il mio timore di Dio è più grande di quello di tutti voi”[6]. Il frutto di questo timore è che l’essere umano cerca rifugio in Iddio, secondo ciò che disse il Principe dei credenti Alì (A): “Se temi le creature, fuggi da loro, se invece temi il Creatore, cerchi rifugio in Lui”[7].

 

I livelli del timore

Secondo il parere di Khaje Abdollah Ansari, il timore nasce dall’umiltà. Dio dice: “E colui che avrà paventato di comparire davanti al suo Signore …”[8]; il timore è paura e la paura la fortezza della fede, il conforto della taqwa e l’arma del credente.

Questo timore è di tre tipi: transitante, stabile e predominante.

Il timore transitante nasce nel cuore e passa, il minimo di timore che se non ci fosse, non ci sarebbe fede. Se non c’è paura, non c’è sicurezza né fede. Più è la fede, maggiore sarà il timore.

Il timore stabile è quello che impedisce al servo di compiere peccati e lo allontana dalle cose proibite e riduce le sue aspirazioni.

Il timore predominante, che è la paura dell’inganno, attraverso cui si apre la via della verità e dell’etica, risveglia l’individuo dalla negligenza. I segni dell’inganno sono dieci: obbedienza senza piacere, insistenza nel compiere azioni probe senza pentirsi di quelle cattive, il chiudersi le porte della dua, conoscenza senza pratica, saggezza senza intenzione, essere con Dio senza rispettarLo, il chiudersi le porte dell’implorazione e frequentare i reprobi. Infine gli ultimi due segni, più importanti dei precedenti: la donazione di fede al servo in modo indeterminato e l’abbondono a se stesso; questo è il timore dei penitenti[9].

Spiegazione: la realtà del timore è che il viaggiatore spirituale, sfiduciato dalla realizzazione del suo scopo o in attesa che succeda qualcosa di spiacevole, non sia sicuro della sua situazione attuale e sia quindi inquieto.

Il timore del viaggiatore spirituale riguardo al miglioramento della sua condizione è di tre tipi:

·         Il timore comune: cioè la paura della punizione di Iddio, che quando si rende conto del Suo potere, diventa inquieto e sgomento; Dio nel Corano dice: “… e che temono il Giorno in cui i cuori e gli sguardi saranno sconvolti”[10].

·         Il timore degli individui di rango spirituale medio: cioè la paura dell’inganno divino, che hanno coloro che possono percepire la presenza di Iddio e temono sempre che possano perdere questa loro capacità, hanno paura di godere dell’effusione divina senza però godere di Colui che effonde, Dio nel Corano dice: “Per chi avrà temuto di presentarsi [al cospetto] del suo Signore ci saranno due Giardini”[11].

·         Il timore degli individui di rango spirituale elevato: quando essi percepiscono la presenza divina, oltre a contemplarne i Suoi attributi di bellezza, contemplano anche quelli di magnificenza, cioè quando sono in adorazione, percepiscono il fatto che Egli non ha bisogno della loro adorazione oppure nel momento in cui Gli dimostrano affetto, la Sua grandezza li intimorisce e di fronte ad essa si sentono nulla.[12]

Perciò il timore degli individui speciali ed eminenti è diverso da quello degli altri. Il loro timore, risultato della contemplazione della magnificenza divina e della manifestazione dei Nomi nel cuore, aumenta di continuo ed essi sono immersi nel piacere spirituale. Questo timore non è inconciliabile col versetto: “In verità, quanto agli intimi, non avranno nulla da temere e non saranno afflitti”[13].

È per questo che rivolgendoci alla nostra nobile guida, l’imam Mahdi (Aj), recitiamo: “Pace a te, o puro e timorato (della magnificenza divina)!”.



[1] Allamah Majlesi, Bihar al-Anwar, vol. 71, pag. 360.

[2] Reyshahri Mohammad, Mizan al-Hikmah, vol. 3, hadìth 5258.

[3] Sacro Corano 3:175.

[4] Reyshahri Mohammad, Mizan al-Hikmah, vol. 3, hadìth 5178.

[5] Ivi, hadìth 5195.

[6] Naraqi Molla Ahmad, Mi'raj al-Sa'adah, quarto bab, quinta riga, terzo maqam, Khawf-e ilahi.

[7] Reyshahri Mohammad, Seyyed Hamid Hosseyni, Muntakhab Mizan al-Hikmah, hadìth 2000.

[8] Sacro Corano 79:40.

[9] Ansari Khaje Abdollah, Sad Meydan, meydan 33, pag. 36 (a cura di Qasem Ansari, Khetabkhane-ye tahuri, terza ristampa).

[10] Sacro Corano 24:37.

[11] Sacro Corano 55:46.

[12] Damadi Seyyed Mohammad, Shahr bar Maqamat-e Arba'in ya Mabani-e Seyr va Soluk erfani, pag. 145.

[13] Imam Khomeini, Shahr Cehel Hadith, pp. 230-231.

Traduzione della domanda in altre lingue
Commenti
Numero di commenti 0
Inserisci il valore
esempio : Yourname@YourDomane.ext
Inserisci il valore
Inserisci il valore

Elenco degli argomenti

Domande a caso

Le più visitate

  • Qual è la regola islamica in merito ai rapporti tra una ragazza e un ragazzo?
    63305 Diritto e Precetti 2011/05/22
    Dal punto di vista islamico la donna e l’uomo sono due esseri complementari e Iddio il Benevolo li ha creati l’uno per l’altro. Uno dei bisogni che la donna e l’uomo provano l’uno per l’altro, è quello sessuale. Tuttavia per soddisfare questa necessità, occorre rispettare le regole ...
  • Come si può abbandonare il vizio della masturbazione?
    39695 Etica pratica 2011/08/04
    Il peccato è come una palude putrida che, più l’essere umano vi sprofonda, meno ne sente l’odore, poiché si è indebolito il suo olfatto e non si rende conto che sta affondando.Nonostante ciò, la seria decisione dell’essere umano di tornare da qualsiasi punto ...
  • Qual è la norma riguardante il radere la barba e la depilazione dei peli del corpo?
    38421 Etica 2011/12/21
    È considerato vietato radere la barba, con una lama o un rasoio elettrico, solamente nel caso che gli altri dicano che uno non possiede più la barba.Anche radere una parte della barba (come spiegato sopra) equivale al raderla tutta
  • Chi è il Dajjal? Spiegate chi è e gli hadìth che lo riguardano.
    34568 Teologia antica 2011/02/08
    Uno dei segni della manifestazione del Mahdi (AJ) è l’apparizione di un essere deviato e deviante definito “Dajjal”. Terminologicamente questa parola viene attribuita a ogni bugiardo. È stato descritto in modo molto strano, e poiché la maggior parte di questi hadìth, che si trovano ...
  • Perché nell’Islam l’apostata viene giustiziato? Ciò non è contro la libertà di pensiero?
    30663 Diritto e Precetti 2010/08/16
    L’apostasia è la manifestazione dell’abbandono della religione e generalmente ha come conseguenza l’invito degli altri a lasciare la propria religione. La punizione dell’apostata non è applicata a colui che abbandona la propria religione ma non lo manifesta agli altri, perciò il motivo di questa punizione non è ...
  • Per favore spieghi la base del pensiero sciita e le sue caratteristiche.
    27103 Teologia antica 2011/04/20
    Il sacro Corano è la base del pensiero sciita e altresì la fonte di tutte le scienze sciite.Il sacro Corano considera prove sia il significato esplicito dei versetti, sia i detti, il comportamento e l’approvazione tacita del nobile Messaggero (S), e di conseguenza ...
  • È vietato festeggiare il compleanno?
    23930 Diritto e Precetti 2012/06/09
    Le feste di compleanno non rispecchiano una tradizione islamica e negli insegnamenti islamici non esistono consigli in tal senso. Noi non intendiamo condannare questa nuova tradizione, pur non approvando le tradizioni importate pedissequamente da altri, poiché siamo convinti che le tradizioni debbano essere profondamente radicate nella coscienza ...
  • Qual è la norma che regola la depilazione femminile delle sopracciglia? E di fronte al marito?
    23380 Diritto e Precetti 2013/12/19
    L'atto di depilare le sopracciglia per le donne, di per sé, non presenta problemi. Nell'Islam è considerato meritorio truccarsi per il marito e una donna che trascuri il trucco e l'abbellirsi per il marito, è biasimata. Pertanto i giurisperiti sciiti, nonostante incitino le donne a rispettare tale ...
  • Perché l’uomo non può indossare l’oro?
    20687 Filosofia del diritto e dei precetti 2011/05/08
    Questa domanda non ha una risposta concisa; selezionate la risposta dettagliata. ...
  • Vi sono versetti del Corano o du'a per aver successo e aumentare il rendimento nello studio?
    20431 Etica pratica 2011/08/20
    Lo studio consiste nell’osservare una cosa con precisione e attenzione per capire e ottenere informazioni. Perciò ogni lettura priva di queste caratteristiche non è considerata “studiare”. È ovvio che lo studio, come ogni altra azione, richiede il rispetto di certe condizioni tramite cui ottenere un rendimento utile ...