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Una delle questioni di rilievo durante l'epoca dell'Imam del Tempo (AJ) sarà il progresso delle scienze materiali e spirituali. In quell'era la scienza raggiungerà l'apice del suo progresso, come specificato da hadìth simili a quello citato nella domanda.
Bisogna considerare che questo hadìth e quelli simili, non dicono che tutta la gente apprenderà immediatamente le ventisette lettere della scienza all'epoca della manifestazione del Mahdi (AJ), bensì l'imam Sadiq (A) utilizza il termine "akhraja"[1], ossia l'imam Mahdi (AJ) "estrarrà" le rimanti lettere della scienza. Ciò significa che quel Nobile paleserà queste ventisette lettere della scienza, affinché la gente le apprenda e a questo livello espanderà il campo scientifico. Chiunque apprenderà le ventisette lettere e raggiungerà un alto livello scientifico? Questo dipenderà dallo sforzo delle persone e certamente alcuni lo raggiungeranno. Costoro istituiranno delle lezioni per impartire la loro scienza e aumenteranno quella altrui, e coloro che la ricercheranno, parteciperanno ai loro insegnamenti. Per questo motivo l'imam Alì (A) in un hadìth disse: "È come se vedessi che i miei sciiti (seguaci) hanno montato delle tende nella moschea di Kufa e ivi insegnano alla gente le conoscenze originali del Corano"[2].
Conclusione: Anche se l'avvento del nobile Mahdi (AJ) renderà possibile l'apprendimento di ventisette lettere della scienza e ci sarà l'immediata possibilità di progredire scientificamente, in quella stessa epoca tuttavia, vi saranno persone che non raggiungeranno la vetta della scienza, poiché questo richiederà uno sforzo da parte loro, allo stesso modo del livello più alto del taqwa (timore reverenziale), che ognuno può ottenere con il proprio sforzo. Così come per raggiungere la vetta del taqwa è necessario lottare, pure per raggiungere il ventisettesimo grado della scienza ci sarà quindi bisogno di sforzo e di perseveranza.
[1] Muhammad Baqir Majlisi, Bihar al-anwar, vol. 52, pag. 336, Mu'assisat al-wafa', Beirut, 1404 AH:
"الْعِلْمُ سَبْعَةٌ وَ عِشْرُونَ حَرْفاً فَجَمِیعُ مَا جَاءَتْ بِهِ الرُّسُلُ حَرْفَانِ فَلَمْ یَعْرِفِ النَّاسُ حَتَّى الْیَوْمِ غَیْرَ الْحَرْفَیْنِ فَإِذَا قَامَ قَائِمُنَا أَخْرَجَ الْخَمْسَةَ وَ الْعِشْرِینَ حَرْفاً فَبَثَّهَا فِی النَّاسِ وَ ضَمَّ إِلَیْهَا الْحَرْفَیْنِ حَتَّى یَبُثَّهَا سَبْعَةً وَ عِشْرِینَ حَرْفاً".
[2] Ivi, pag. 364:
"کَأَنِّی أَنْظُرُ إِلَى شِیعَتِنَا بِمَسْجِدِ الْکُوفَةِ وَ قَدْ ضَرَبُوا الْفَسَاطِیطَ یُعَلِّمُونَ النَّاسَ الْقُرْآنَ کَمَا أُنْزِل".