Ricerca Avanzata
Visite
6818
Data aggiornamento: 2010/11/09
Domanda concisa
Perché l’imam Husayn (A) non insorse durante il califfato di Mu'awiyyah?
Domanda
Perché l’imam Husayn (A) non insorse durante il califfato di Mu'awiyyah?
Risposta concisa

Per rispondere a questa domanda si possono citare le seguenti motivazioni:

1.     Rispettare l’accordo che suo fratello e Imam, l’imam Hasan (A) aveva stabilito con Mu'awiyyah e cui quest’ultimo apparentemente si atteneva.

2.     Mu'awiyyah evitava il combattimento con l’imam Husayn (A) perché ne temeva le conseguenze e sapeva che il Profeta (S) aveva predetto la fine del governo umayyide dopo il martirio dell’imam Husayn (A). Mu'awiyyah temeva che questa predizione potesse avverarsi e perciò aveva raccomandato di evitare lo scontro diretto, invece Yazid, giovane, superbo e assetato di potere, non mise in pratica le raccomandazioni del padre e fin dal primo giorno di governo contrastò l’imam Husayn (A), deciso a ucciderlo.

3.     Mu'awiyyah era un abile politico e cercava, almeno apparentemente, di rispettare le norme islamiche, tale che la gente non era al corrente della corruzione all’interno del suo sistema governativo; invece Yazid era un giovane inesperto e la sua corruzione, l’essere immerso nella concupiscenza, il trastullarsi con le scimmie e i cani, ecc., erano manifesti a tutti, nessuno avrebbe potuto negarli. Se l’Imam (A) non avesse reagito, la gente avrebbe dedotto la sua approvazione e ciò avrebbe significato strappare l’Islam alla radice .

4.     Se l’Imam (A) avesse fatto il primo passo durante il governo di Mu'awiyyah, quest’ultimo, con le sue abilità propagandistiche e influenti, sarebbe stato in grado di deturpare i risultati del movimento husaynita e apparire come detentore della verità, cosa che invece, come s’è visto, Yazid non fu in grado di fare, mettendo così fine al governo della sua casata.

5.     Un altro dei motivi è che durante il governo di Mu'awiyyah la gente non manifestò il suo supporto all’Imam (A), mentre durante il governo di Yazid, furono inviate migliaia di lettere da parte degli abitanti di Kufa che esortavano l’Imam (A) alla rivolta e gli assicuravano il loro sostegno. Se l’Imam (A), per rispondere al loro invito, non si fosse avviato verso l’Iraq, la gente avrebbe pensato che era codardo o indifferente ai crimini degli Umayyidi da una parte e alle richieste della gente dall’altra; le conseguenze di tale comportamento sarebbero state irreparabili.

Risposta dettagliata

La situazione del governo, la presa di posizione della gente, le responsabilità dell’imam Husayn (A) rispetto al governo durante il califfato di Mu'awiyyah erano diverse da quelle presenti durante il governo di Yazid da vari punti di vista, tra cui i più importanti:

1.     L’imam Hasan Mujtaba (A) durante il suo imamato, disperando dell’aiuto della gente nella guerra contro Mu'awiyyah e a causa del fatto che il generale dell’esercito dell’Imam (A), attraverso la minaccia o la corruzione di Mu'awiyyah, si era ritirato dalla guerra, l’Imam (A), per proteggere l’Islam, l’esistenza della società islamica, i suoi ultimi compagni e per mettere alla prova e dare un ultimatum alla gente (che poi non potesse dire che lui non aveva combattuto) e a Mu'awiyyah, fu costretto a stringere un trattato di pace non voluto. Anche se comunque i contenuti del trattato di pace erano questioni per cui la guerra era stata incominciata, vale a dire:

a.     Il divieto per Mu'awiyyah di maltrattare gli sciiti.

b.    Condizioni economiche, come restituire il denaro usurpato agli sciiti, i compagni e i fedeli dell’imam Alì (A).

c.     Il divieto per Mu'awiyyah di maledire l’imam Alì (A) in pubblico.

d.    Il divieto per Mu'awiyyah di farsi chiamare “Principe dei credenti”.

e.     Il divieto di stabilire un successore, come invece poi farà con Yazid.[1]

L’imam Husayn (A), dopo il martirio dell’imam Hasan (A), per rispettare l’accordo che quel prode Imam (A) aveva stabilito in quel particolare contesto con Mu'awiyyah, evitò di fronteggiarlo direttamente e militarmente[2], rispettando così le decisioni del suo Imam (A) e fratello. Tuttavia, in seguito alla morte di Mu'awiyyah, non fu più necessario attenersi a quel patto, infatti con il martirio dell’imam Hasan (A) e la morte dell’altra parte del trattato, la sua validità era terminata.

2.     Mu'awiyyah evitava il combattimento con l’imam Hasan e l’imam Husayn (A), perché temeva le conseguenze dello spargimento di sangue di questi nobili, quindi per proteggere il proprio potere era costretto a “sopportarli”. Aveva proibito anche ad altri di scontrarsi pubblicamente con loro e li avvertiva riguardo a quelle che avrebbero potuto essere le conseguenze. Perfino quando volle presentare suo figlio Yazid quale proprio successore, non ricorse alla forza affinché l’imam Husayn (A) gli giurasse fedeltà. A Yazid stesso raccomandò di evitare lo scontro diretto, invece egli, giovane, inesperto e superbo, non mise in pratica le raccomandazioni del padre e fin dal primo giorno del suo governo ordinò al governatore di Medina di obbligare l’imam Husayn (A) a giurare fedeltà al califfo o tagliargli la testa.

Questo era il metodo di Yazid che portò allo scontro diretto e sanguinoso con l’imam Husayn (A); infatti l’Imam (A) anche a costo di quello che poi sarebbe successo a Karbalà, non era disposto a stringere il patto di fedeltà con Yazid. Questo comportamento inesperto di Yazid mise fine alla dinastia di Abu Sufyan[3].

3.     Mu'awiyyah era un abile politico e cercava, almeno apparentemente, di rispettare le regole islamiche, tale che la gente non era al corrente della corruzione all’interno del suo sistema governativo e lo considerava musulmano, califfo del Messaggero di Dio (S) e promotore dell’Islam. Invece Yazid non possedeva quest’abilità e la sua corruzione e concupiscenza erano a tutti chiare come il sole; egli manifestava la propria miscredenza pubblicamente ed era fiero di quella dei suoi antenati, inoltre non portava rispetto al Profeta (S). Mantenere la pace in questo contesto sarebbe stato come approvare la corruzione e quindi favorire la deviazione della maggior parte della gente[4], e il proseguimento del governo di Yazid avrebbe portato alla fine dell’Islam e della sharia[5].

4.     Abbiamo accennato al fatto che Mu'awiyyah con molta abilità evitava lo scontro diretto con l’imam Husayn (A), quindi se l’Imam (A) avesse fatto il primo passo durante il governo di Mu'awiyyah, incominciando una rivolta, quest’ultimo, con le sue abilità propagandistiche e influenti, sarebbe stato in grado di deturpare i risultati del movimento husaynita, apparire come detentore della verità, e sedare la rivolta a proprio vantaggio, permettendo il proseguimento del governo umayyide.

Invece Yazid, essendo la sua corruzione manifesta e la sua esperienza politica poca, fece il primo passo contro l’imam Husayn (A), e anche dopo il suo martirio e quello dei suoi compagni, non fu abbastanza abile da cancellare le conseguenze della rivolta: più s’impegnava, più otteneva un risultato opposto, mettendo in luce la verità dei fatti e compromettendo se stesso, fino a causare la fine del governo umayyide. La differenza tra questi governatori non era una questione nascosta a un Imam lungimirante come Husayn (A).

5.     Durante il governo di Mu'awiyyah la gente non invitò pubblicamente l’Imam (A) alla rivolta e ad aiutarla a combattere l’oppressione e la corruzione umayyide; le poche manifestazioni di sostegno e inviti non erano sufficienti per sconfiggere la politica ingannatrice di Mu'awiyyah. Invece dopo la sua morte, quando Yazid assunse il potere e peggiorò lo stato di amministrazione nelle terre musulmane, gli abitanti di Kufa si adirarono e furono inviate migliaia di lettere, trasportate da cammelli, all’Imam Husayn (A) nelle quali lo invitavano pubblicamente e ufficialmente a guidare la rivolta contro gli Umayyidi e ad amministrare la ummah islamica.

Dopo la morte di Mu'awiyyah, con la presa di potere di un individuo palesemente corrotto e le innumerevoli richieste dei kufiani, non sussisteva più alcun motivo perché l’imam Husayn non insorgesse e non rispondesse alla loro istanza. Se l’Imam (A) non avesse risposto al loro invito e non si fosse avviato verso l’Iraq, la gente avrebbe pensato che egli era indifferente al futuro della ummah islamica e dell’Islam, e alla richiesta d’aiuto degli oppressi per combattere la corruzione e la tirannia; le conseguenze di tale comportamento sarebbero state irreparabili.

Invece, la sua partenza nel periodo del hajj, quegli avvenimenti drammatici di Ashura, i crimini nefandi degli Umayyidi contro i martiri e i prigionieri della Famiglia del Profeta (A), chiarirono a tutti il vero volto del governo umayyide, sì da essere la prova finale per tutti coloro che sono alla ricerca della verità durante tutto l’arco della storia, da allora fino ad oggi e per sempre, non lasciando posto alla manipolazione del passato. Più è il tentativo di cancellare il messaggio del movimento husaynita, più esso, cioè il ravvivamento della vera sharia di Muhammad (S) fino al Giorno del Giudizio, diventa palese.

In verità l’imam Husayn (A) con la sua rivolta è diventato la luce guida e l’arca di salvezza della ummah islamica, ora sta a noi, con lo stesso coraggio e impegno della nobile Zaynab (A) e dell’imam Sajjad (A), ricambiare gli sforzi dei nobili Imam (A), manifestando il loro proposito nelle cerimonie religiose e di cordoglio a coloro che sono alla ricerca della verità.

Fonti per l’approfondimento:

Balazuri, Ansab al-Ashraf, vol. 2.

Ibn 'Asakir, Tahzib Tarikh Damishq, vol. 2.

Allamah Majlesi, Bihar al-Anwar, vol. 44.

Ibn Athir, Al-Kamil fi al-Tarikh, vol. 3.

Al-Dinawari Ibn Qutaybah, al-Imamah wa al-Syasah.

Shaykh al-Mufid, al-Irshad.

Ya'qubi Ibn Wadhih, Tarikh Ya'qubi.

Ma'sudi, Muruj al-Zahab.

Esfahani Abulfaraj, Maqatil al-Talibin.

Alì Yasin Muhammad Hasan, Al-Imam al-Hasan ibn Alì (A).



[1] Cfr. Amin 'Ameli Seyyed Mohsen, Emam Hasan va Emam Hosseyn (A), pp. 54 e 70.

[2] Ivi, pag. 148.

[3] Cfr. Mohaddethi Javad, Farhangh-e Ashura, pp. 27-38 e 428-430.

[4] Cfr. Indice: La corruzione nei governi islamici, domanda 103.

[5] Cfr. Mohaddethi Javad, Farhangh-e Ashura, pp. 482 e 484; Amin 'Ameli Seyyed Mohsen, Emam Hasan va Emam Hosseyn (A), pp. 276 e 282.

Traduzione della domanda in altre lingue
Commenti
Numero di commenti 0
Inserisci il valore
esempio : Yourname@YourDomane.ext
Inserisci il valore
Inserisci il valore

Elenco degli argomenti

Domande a caso

  • Che soluzioni esistono per curare la loquacità?
    7053 Etica pratica 2011/09/20
    La lingua da un lato è uno dei doni più grandi di Dio e un mezzo per progredire e stabilire rapporti con gli altri, ma da un altro è anche una piaga e può essere la causa di moltissimi peccati. Pertanto, per controllare la lingua e il suo ...
  • La recitazione di certe du'a, come la du'a 'Ahd, un numero di volte minore o maggiore di quello stabilito, avrà un esito particolare?
    6538 Etica pratica 2011/11/21
    Ogni buona azione racchiude due aspetti: la positività dell’azione e quella dell’intenzione; cioè un’azione sarà accettata da Iddio se è positiva e se l’intenzione e la motivazione sono per Dio e altresì se essa sarà compiuta per compiacerLo. Negli hadìth islamici si raccomanda assai l’intenzione delle azioni, che ...
  • Perché dovremmo accettare l'Islam?
    10574 Teologia moderna 2013/05/26
    L'Islam è la religione divina, universale e perfetta, atta a raggiungere la perfezione e la beatitudine eterna, giunta a noi da Dio Onnipotente per guidare l'umanità. I seguenti motivi ci conducono ad abbracciare l’Islam: 1. Universalità dell'Islam. 2. Armonia degli insegnamenti islamici con il sano intelletto. 3. ...
  • Cos’è lo sharab tahur (bevanda purificante)?
    14965 Teologia antica 2010/10/07
    Sharab nella terminologia araba significa bevanda e tahur ciò che è puro e purifica. Dai vari versetti del Corano si comprende che in Paradiso sono presenti diverse bevande salubri, pure e di qualità diverse. In un versetto del Corano è stato utilizzato il termine ...
  • Un peccato maggiore può essere perdonato?
    13084 Etica pratica 2011/11/21
    Un peccato è maggiore se nel Corano o negli hadìth ne è stata promessa la punizione in caso di compimento (sono stati citati anche altri criteri per definire un peccato maggiore). Inoltre anche il peccato minore, se ripetuto, diventa maggiore.Iddio nel Corano ha promesso di ...
  • Com’è considerato il guardare foto oscene di persone non musulmane su internet, ecc.?
    20118 Diritto e Precetti 2011/04/20
    Guardare immagini indecenti e oscene di persone non musulmane e sconosciute, nel caso sia causa di concupiscenza, con l’intenzione di provare piacere e crei corruzione, fornendo l’occasione di peccare, secondo l’opinione di tutti i giurisperiti e dei marja' è vietato[1]. Tuttavia alcuni ...
  • Chi era Zurarah e che posizione occupava presso gli Imam (A)?
    9420 تاريخ بزرگان 2012/10/20
    Zurarah fu uno dei compagni degli Imam (A) che godette di notevole stima da parte loro. Egli è considerato uno dei compagni dell’ijma', ossia tra i compagni degli Imam (a) vi è unanimità nel giudicarlo attendibile e sincero. Sebbene siano stati tramandati degli hadìth che lo biasimano, ...
  • Che cos’è la religione?
    7461 Filosofia della religione 2010/06/30
    Gli occidentali hanno espresso diversi pareri e argomenti riguardo alla definizione di religione. Nelle esplicazioni coraniche il termine “religione” è stato utilizzato in due casi:Ogni tipo di credenza verso una forza occulta, veritiera o non: “A voi la vostra religione e ...
  • Che rapporto esiste tra zuhd e progresso?
    6569 Etica teorica 2010/07/18
    Lo zuhd e la vita semplice sono perfezioni etiche, infatti, nei nostri testi religiosi si enfatizza molto il distacco dai desideri mondani. Tuttavia ogni eccesso, sia in un senso sia nell’altro, nell’interpretare lo zuhd, senza prendere in considerazione le consuetudini degli infallibili Imam (a), ha confuso il ...
  • Perché il termine “al-qurba”, nel versetto ventitré della sura Shura (42), viene interpretato come Ahl al-Bayt (A)?
    6708 Teologia antica 2011/01/15
    In ogni frase, se il senso inteso da colui che l’ha espressa o quello di una parola non fosse comprensibile, bisogna cercare i dati che lo chiariscano. Riguardo al versetto citato nella domanda, “Di’: «Non vi chiedo alcuna ricompensa, oltre all'amore per al-qurba»”(42:23), esistono elementi che ci aiutano ...

Le più visitate

  • Qual è la regola islamica in merito ai rapporti tra una ragazza e un ragazzo?
    65065 Diritto e Precetti 2011/05/22
    Dal punto di vista islamico la donna e l’uomo sono due esseri complementari e Iddio il Benevolo li ha creati l’uno per l’altro. Uno dei bisogni che la donna e l’uomo provano l’uno per l’altro, è quello sessuale. Tuttavia per soddisfare questa necessità, occorre rispettare le regole ...
  • Come si può abbandonare il vizio della masturbazione?
    40369 Etica pratica 2011/08/04
    Il peccato è come una palude putrida che, più l’essere umano vi sprofonda, meno ne sente l’odore, poiché si è indebolito il suo olfatto e non si rende conto che sta affondando.Nonostante ciò, la seria decisione dell’essere umano di tornare da qualsiasi punto ...
  • Qual è la norma riguardante il radere la barba e la depilazione dei peli del corpo?
    39829 Etica 2011/12/21
    È considerato vietato radere la barba, con una lama o un rasoio elettrico, solamente nel caso che gli altri dicano che uno non possiede più la barba.Anche radere una parte della barba (come spiegato sopra) equivale al raderla tutta
  • Chi è il Dajjal? Spiegate chi è e gli hadìth che lo riguardano.
    35072 Teologia antica 2011/02/08
    Uno dei segni della manifestazione del Mahdi (AJ) è l’apparizione di un essere deviato e deviante definito “Dajjal”. Terminologicamente questa parola viene attribuita a ogni bugiardo. È stato descritto in modo molto strano, e poiché la maggior parte di questi hadìth, che si trovano ...
  • Perché nell’Islam l’apostata viene giustiziato? Ciò non è contro la libertà di pensiero?
    30973 Diritto e Precetti 2010/08/16
    L’apostasia è la manifestazione dell’abbandono della religione e generalmente ha come conseguenza l’invito degli altri a lasciare la propria religione. La punizione dell’apostata non è applicata a colui che abbandona la propria religione ma non lo manifesta agli altri, perciò il motivo di questa punizione non è ...
  • Per favore spieghi la base del pensiero sciita e le sue caratteristiche.
    27296 Teologia antica 2011/04/20
    Il sacro Corano è la base del pensiero sciita e altresì la fonte di tutte le scienze sciite.Il sacro Corano considera prove sia il significato esplicito dei versetti, sia i detti, il comportamento e l’approvazione tacita del nobile Messaggero (S), e di conseguenza ...
  • È vietato festeggiare il compleanno?
    24523 Diritto e Precetti 2012/06/09
    Le feste di compleanno non rispecchiano una tradizione islamica e negli insegnamenti islamici non esistono consigli in tal senso. Noi non intendiamo condannare questa nuova tradizione, pur non approvando le tradizioni importate pedissequamente da altri, poiché siamo convinti che le tradizioni debbano essere profondamente radicate nella coscienza ...
  • Qual è la norma che regola la depilazione femminile delle sopracciglia? E di fronte al marito?
    23819 Diritto e Precetti 2013/12/19
    L'atto di depilare le sopracciglia per le donne, di per sé, non presenta problemi. Nell'Islam è considerato meritorio truccarsi per il marito e una donna che trascuri il trucco e l'abbellirsi per il marito, è biasimata. Pertanto i giurisperiti sciiti, nonostante incitino le donne a rispettare tale ...
  • Perché l’uomo non può indossare l’oro?
    21538 Filosofia del diritto e dei precetti 2011/05/08
    Questa domanda non ha una risposta concisa; selezionate la risposta dettagliata. ...
  • Vi sono versetti del Corano o du'a per aver successo e aumentare il rendimento nello studio?
    20838 Etica pratica 2011/08/20
    Lo studio consiste nell’osservare una cosa con precisione e attenzione per capire e ottenere informazioni. Perciò ogni lettura priva di queste caratteristiche non è considerata “studiare”. È ovvio che lo studio, come ogni altra azione, richiede il rispetto di certe condizioni tramite cui ottenere un rendimento utile ...